Giovanni Ghisolfi, ambito di - Scena di arresto in paesaggio con rovine
Caratteristiche
Scena di arresto in paesaggio con rovine
Artista: Giovanni Ghisolfi (1623-1683) Ambito di
Titolo opera: Scena di arresto in paesaggio con rovine
Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700
Soggetto: Paesaggio con Architettura
Tecnica artistica: Pittura
Specifica tecnica: Olio su Tela
Descrizione : Scena di arresto in paesaggio con rovine
Olio su tela. Nella scena ,ambientata in mezzo a rovine di strutture classiche, numerose figure assistono alla cattura di un uomo da parte di soldati a cavallo: l'aureola intorno al capo e la fisionomia dell'uomo arrestato, piuttosto anziano, farebbero pensare a S.Pietro apostolo, arrestato più volte dai romani prima di subire il martirio. L'attribuzione al Ghisolfi nasce dal gusto del pittore seicentesco per le scene con figure di fantasia o derivate da storia mitizzata, inserite in architetture pittoriche, per il cui gusto anticipa le scelte di Andrea Locatelli e Giovanni Paolo Pannini. Il dipinto, già restaurato e ritelato, è presentato in cornice dorata di fine '800.
Condizione prodotto:
Prodotto in buone condizioni, presenta piccoli segni di usura.
Dimensioni cornice (cm):
Altezza: 69
Larghezza: 89
Profondità: 6
Dimensioni opera (cm):
Altezza: 44
Larghezza: 64
Informazioni aggiuntive
Artista: Giovanni Ghisolfi (1623-1683)
Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700
Nel XVII secolo l'arte è fortemente condizionata dal problema religioso: la Chiesa è ancora uno dei massimi committenti delle opere d'arte e le usa per affascinare e suggestionare i fedeli, esaltando la salvezza, raggiungibile solo con la fedeltà alla Chiesa. L'arte del XVII secolo è quindi uno strumento di educazione, prodotta per essere goduta e capita da molti. Così, alle scene che affrontano la rappresentazione di una realtà immaginaria, si accompagna l'analisi dei dettagli e la grande nitidezza dell'ambiente, in modo da proporre come reale ogni finzione e con l'intento di coinvolgere emotivamente l'osservatore, facendogli vivere in modo soggettivo una realtà infinita e grandiosa, riflette anche il desiderio dell'artista di esprimersi con libertà: egli infatti non si piega a schemi precostituiti, non usa forme rigide, contenute, organizzate in rigorose simmetrie compositive, ma forme libere, aperte e articolate. L'arte del 1600 è quindi una rappresentazione, il cui scopo è quello di impressionare, commuovere, persuadere; essa è il prodotto dell'immaginazione e il suo fine è di persuadere che qualcosa di non reale può diventare reale. Questo fenomeno artistico così complesso, viene definito tradizionalmente Barocco, e la sua nascita si colloca a Roma tra il terzo e il quarto decennio del XVII secolo, ove è rappresentato in modo eminente dall'opera di Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini e Pietro da Cortona, anche se lo snodo fondamentale è costituito dall'opera di Caravaggio. Il movimento si propaga poi in tutta l'Italia e l'Europa (ricordiamo in particolare Rembrandt, Rubens, Velazquez), nel mondo delle arti, della letteratura, della musica, e in numerosi altri ambiti, fino alla metà del XVIII secolo.Scopri di più sul XVII secolo con i nostri approfondimenti:
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