Gruppo di tre Incisioni del XVIII Secolo

Immagini di Pesci Fossili

Incisioni. Sono tratte dal libro di Giovanni Volta Serafino "Ittiolitologia veronese del museo Bozziano..", edito nel 1796, prima e unica edizione di questo importante trattato di paleontologia che riproduce 123 specie di pesci, moltissimi in dimensioni reali. L'opera in due volumi, delle dimensioni di 54 x 40 cm, era costituita da 76 tavole in calcografia, di cui 20 ripiegate, numerate I-LXXVI. Le tre proposte, che presentano appunto le evidenti piegature, corrispondono alle tavole N. XXI (il Derbio), la N. XL (il Globo) e la più grande N. LXI (la Torpedine). Le tre incisioni sono presentate in cornici seriali.

Elemento decorativo neoclassico

Tempera su tavola. Si tratta di elemento decorativo proveniente da palazzo signorile lombardo. E' raffigurato un canestro ricolmo di fiori e steli, poggiato su una base marmorea, con disegnati anche gli effetti d'ombra; domina il monocromatismo nelle sfumature del marrone, sia nello sfondo che nella composizione floreale. Rientra perfettamente nel gusto neoclassico, che prediligeva la plasticità scultorea alla espressività pittorica, la predominanza della forma sul colore, e abbelliva le pareti con finti decori tridimensionali, con effetto "trompe l'oeil". La tavola presenta danni da cadute di colore e macchie di umidità. E' presentata in cornice

Mappa dell'antica Etruria

Tusciae antiquae typus

Acquaforte colorata. E' la carta storica dell'antica Etruria - Tuscia secondo la denominazione romana - pubblicata nel Parergon, il supplemento al "Theatrum Orbis Terrarum", l'atlante storico di Abraham Ortelius (1528-1598), comparsa per la prima volta nell'edizione del 1584 e successivamente riprodotta in diverse edizioni nel XVII secolo. In alto a destra, sotto il titolo, è indicato il nome dell'Ortelius; nel cartiglio in basso a sinistra vi è invece un elenco dei siti di incerta localizzazione. In buone condizioni, è presentata in cornice.

Angoliera

XX Secolo - 1900

Angoliera realizzata con parti antiche e in parte ricostruita. L'anta in legno da frutto risale al XVIII secolo e presenta una riserva intarsiata nella parte inferiore, mentre in quella superiore è dotata di vetro.

Coppia di incisioni di Gaetano Zancon

Incisioni su rame, stampa su carta applicata a tela. Le due scene , disegnate e incise da Gaetano Zancon come dalla dicitura in basso a destra, rappresentano due episodi biblici: la Manna nel deserto, dall'Antico Testamento, e la Moltiplicazione dei pani e dei pesci, dal Nuovo Testamento. Entrambe le scene sono riproduzioni delle stesse opere esistenti nella chiesa di S.Giorgio di Verona. Sono opera dell'incisore veneto Gaetano Zancon, che lavorò dapprima a Verona e successivamente a Milano, di cui esiste un'ampia produzione documentata, sia in Veneto che in Lombardia. Le due stampe sono presentate in cornici coeve.

Paesaggio montano con casolare e figura

Olio su cartone. Il paesaggio di ambientazione montana, vede un piccolo aggregato di case lungo il sentiero, su cui transita una figurina. Il dipinto è presentato in cornice di inizio'900, con alcune mancanze.

Paesaggio fluviale con barche e figure

Olio su cartone. L'ampio paesaggio vede un fiume, animato di figure e barche, che attraversa l'ampia vallata e su cui si affaccia il castelletto. Il dipinto, che necessita di pulizia, è presentato in cornice di inizio '900, con alcune mancanze.

Calchi in Gesso del XIX secolo

Gruppo di nove calchi in gesso per medaglie, di formati differenti e con diversi soggetti: una Sacra Famiglia da Simone da Pesaro, una "Carità", "Venere e Amore", due ritratti nobiliari e una testa di divinità, altre a soggetto storico-mitologico. Sono presentate in cornice coeva.

Vincenzo Loria

Marina con Barca di Pescatore

Acquarello su carta. Firmato e localizzato Napoli in basso a destra. Originario di Salerno, Loria studiò a Napoli, ove si distinse per la padronanza nell'uso dell'acquarello. A Napoli si stabilì definitivamente dopo aver girato a lungo l'Europa, dedicando alla città e ai dintorni partenopei un'ampia produzione; in particolare divennero molto ricercati i paesaggi raffiguranti scorci pompeiani e riproducenti le pitture murali conservatesi sotto la cenere, riscoperte durante gli scavi archeologici (Loria illustrò l'opera “Le case e i monumenti di Pompei”, edita a Napoli nel 1887), così come le opere raffiguranti scene esotiche di sapore orientaleggiante o in costume settecentesco. Nel 1929, Loria si trasferì a La Spezia, città in cui visse gli ultimi dieci anni, fino alla morte: nel golfo dei Poeti il pittore salernitano ritrovò l'ispirazione, dopo un periodo di inattività. Opera presentata in cornice con teca.

Vincenzo Loria

Veduta del lungomare di Napoli

Acquarello su carta. Firmato e localizzato Napoli in basso a sinistra. Originario di Salerno, Loria studiò a Napoli, ove si distinse per la padronanza nell'uso dell'acquarello. A Napoli si stabilì definitivamente dopo aver girato a lungo l'Europa, dedicando alla città e ai dintorni partenopei un'ampia produzione; in particolare divennero molto ricercati i paesaggi raffiguranti scorci pompeiani e riproducenti le pitture murali conservatesi sotto la cenere, riscoperte durante gli scavi archeologici (Loria illustrò l'opera “Le case e i monumenti di Pompei”, edita a Napoli nel 1887), così come le opere raffiguranti scene esotiche di sapore orientaleggiante o in costume settecentesco. Nel 1929, Loria si trasferì a La Spezia, città in cui visse gli ultimi dieci anni, fino alla morte: nel golfo dei Poeti il pittore salernitano ritrovò l'ispirazione, dopo un periodo di inattività. L'opera proposta è presentata in cornice.

Vincenzo Loria

Fiori 1930

Acquarello su carta. Firmato e datato 1930 in basso a destra. Originario di Salerno, Loria studiò a Napoli, ove si distinse per la padronanza nell'uso dell'acquarello. A Napoli si stabilì definitivamente dopo aver girato a lungo l'Europa, dedicando alla città e ai dintorni partenopei un'ampia produzione; in particolare divennero molto ricercati i paesaggi raffiguranti scorci pompeiani e riproducenti le pitture murali conservatesi sotto la cenere, riscoperte durante gli scavi archeologici (Loria illustrò l'opera “Le case e i monumenti di Pompei”, edita a Napoli nel 1887), così come le opere raffiguranti scene esotiche di sapore orientaleggiante o in costume settecentesco. Nel 1929, Loria si trasferì a La Spezia, città in cui visse gli ultimi dieci anni, fino alla morte: nel golfo dei Poeti il pittore salernitano ritrovò l'ispirazione, dopo un periodo di inattività. L'acquarello proposto appartiene a questo suo ultimo periodo di produzione. E' presentata in cornice.

Paesaggio marino

Olio su tela. Firma mal decifrabile in basso a sinistra. Il paesaggio descrive una costa brulla e rocciosa, presso la quale sono ormeggiate alcune barche; in cima al roccione, la baracchetta dei pescatori; sullo sfondo dell'ampia insenatura, i paesi. Presentato in cornice.