Coppia di Cornici Impero

Gouache su carta. Scuola napoletana del XIX secolo. Al retro in basso etichetta con il titolo. La gouache rientra nella produzione tipica da Grand Tour, che rese il golfo di Napoli e le vedute del Vesuvio soggetti ricorrenti e privilegiati della pittura vedutistica ottocentesca. Le sfumature rosate del cielo che si riflettono sul vulcano fumante e gli azzurri del cielo e del mare creano un'atmosfera tipicamente romantica. La scena è animata da numerose figure di popolani e barche di pescatori. L'opera è presentata in cornice fine '800.

Gouache su carta. Scuola napoletana del XIX secolo. Al retro in basso etichetta con il titolo. La gouache rientra nella produzione tipica da Grand Tour, che rese il golfo di Napoli e le vedute del Vesuvio soggetti ricorrenti e privilegiati della pittura vedutistica ottocentesca. Le sfumature rosate del cielo che si riflettono sul vulcano fumante e gli azzurri del cielo e del mare creano un'atmosfera tipicamente romantica. La scena è animata da numerose figure di popolani e barche di pescatori. L'opera è presentata in cornice fine '800.

Olio su tela. Scuola napoletana del XIX secolo. Tipico esempio di pittura da Grand Tour, il dipinto propone uno scorcio del Golfo di Napoli animato da numerose imbarcazioni, di cui in primo piano una di pescatori che approda sulla spiaggia, ove attendono le mogli e i figli. Sullo sfondo campeggia il Vesuvio fumante. La scena risulta vivace per la vitalità che esprime e per i colori, sebbene le sfumature rosate del cielo e del Vesuvio richiamino la nota romantica propria della pittura dell'epoca. La tela presenta piccole cadute di colore. E' presentata in cornice in stile.

Scena di Genere

Arazzo con scena di genere ambientata in campagna: un giovane si difende con una lancia dall'assalto di un gruppo di cani randagi. La stoffa dell'arazzo presenta diversi tagli orizzontali, soprattutto nella metà superiore.

Madonna con Bambino e Donne adoranti

Olio su tela. Firmato in basso a destra. Nato e Milano e formatosi all'Accademia di Brera, Giuseppe Ghiringhelli espose per la prima volta nel 1900 alla Triennale di Milano, e successivamente partecipò a numerose esposizioni nazionali. Egli si dedicò prevalentemente al paesaggio e al ritratto, ma nella sua produzione si trovano anche diversi rappresentazioni della sacra Maternità sacra, raffigurata con effetti luministici intensi. Ne è un esempio l'opera qui proposta, vera e propria celebrazione della Maternità intesa come elemento centrale della vita: intorno a Maria e al Bambino, rivolti in avanti a guardare al mondo, si raccolgono altre donne, che guardano adoranti alle due figure centrali, portando fior in omaggio. L'opera presenta un lieve strappo. E' presentata in cornice coeva.

Olio su tela. Scuola dell'Europa dell'est. Firmati Szego G. in basso. Si tratta di due opere da proporre allineate perchè raffigurano un ragazzo ed una ragazza stesi sullo stesso prato in posizione speculare, come se si fronteggiassero, intenti probabilmente ad un gioco amoroso: essi indossano abiti gitani e hanno con sè strumenti musicali - lei un tamburello e lui un violino - che rimandano a due personaggi di etnia slava, del mondo gitano. L'insieme risulta vivace e sereno. Le due opere sono presentate in cornici in stile.

Olio su tela. Ampio paesaggio campestre, con alberi frondosi, un sentiero che porta al fiume e in lontananza il piccolo borgo. Tradizionale paesaggio a scopo decorativo, tipico della produzione del '700 e del primo '800. Sottoposto a restauro nel secolo scorso, è stato cambiato il telaio. Cornice in stile.

Icona Russa del XIX secolo

Tempera su tavola. Su fondo oro è rappresentato San Nicola a mezzo busto, con l'abito ornato di croci, benedicente con lamano destra mentre la sinistra regge il Vangelo. Inscritti in due piccoli tondi ai lati della testa del santo, altre due figure di santi. Originario dell'Asia minore e vescovo di Myra nella stessa regione, San Nicola (250 -326 d.C.) è uno dei santi più venerati ed amati al mondo. E' chiamato anche san Nicola di Bari perchè nel 1087 una spedizione navale partita dalla città di Bari si impadronì delle sue spoglie, che nel 1089 vennero definitivamente poste nella cripta della Basilica eretta in suo onore. La tavola presenta piccole cadute di colore; al retro colate di cera probabilmente di candele devozionali.

Olio su tela. Scuola nord-europea del XIX secolo. Un ampio paesaggio a ridosso di rilievi scoscesi, vede nella vallata scorrere un fiume largo, animato da chiatte e figure popolari intente a diverse attività. Il paesaggio e la tipologia pittorica, in particolare le scelte cromatiche brune e cupe, rimandano ai paesi del Nord-Europa. La tela presenta segni di rattoppi al retro. E' presentata in cornice in stile.

Icona Russa del XIX secolo

Tempera su tavola. Su fondo oro è raffigurato San Nicola a mezzo busto, con l'abito ornato di croci, benedicente con la mano destra mentre la sinistra regge il Vangelo. Inscritti in due piccoli tondi ai lati della testa del santo, altre due figure di santi. Originario dell'Asia minore e vescovo di Myra nella stessa regione, San Nicola (250 -326 d.C.) è uno dei santi più venerati ed amati al mondo. E' chiamato anche san Nicola di Bari perchè nel 1087 una spedizione navale partita dalla città di Bari si impadronì delle sue spoglie, che nel 1089 vennero definitivamente poste nella cripta della Basilica eretta in suo onore. Diversi buchi da tarlo nel legno.

Paesaggio Innevato con Figure 1872

Olio su tela. Firmato, datato 1872 e localizzato Parma in basso a destra. E' un grande paesaggio invernale di forte impatto scenico, che ben si inserisce nel tradizionalismo scenografico proprio della pittura di Mentore Silvani, artista nativo di Traversetolo (Parma), pittore paesaggista ma noto anche come scenografo. Nella scena, spruzzata del bianco di una breve nevicata che crea quella tipica atmosfera invernale rarefatta e silenziosa, tra alberi spogli e secchi, si snoda una strada sterrata percorsa da un viandante; a destra una costruzione diroccata con il lavatoio ove attinge acqua una donna; al centro una colonnina su cui è montata un'immagine sacra. Formatosi nella sua città natale, il Silvani partecipò alle esposizioni dell'Incoraggiamento di Parma a partire dal 1864 , ed è prevalentemente nella sua città che si ritrovano oggi le sue opere (presso il Comune di Parma, la Galleria Nazionale , il Liceo artistico Paolo Toschi) ; espose peraltro anche a Milano (1872) e a Firenze (1875). Formatosi come scenografo alla scuola di Gerolamo Magnani, il Silvani svolse tale incarico a Parma ma anche a Venezia a partire dal 1871. La sua produzione pittorica, che annovera paesaggi prevalentemente rurali della campagna parmense, è sempre caratterizzata dalla fedeltà al dato reale. L'opera qui proposta è presentata in cornice coeva.

Olio su tela. Sotto la tela una targhetta riporta i dati della scena: è raffigurata la battaglia che ebbe luogo il 5 maggio 1836 a San Sebastián, nel corso della prima guerra carlista, che vide contrapposte le truppe spagnole a quelle inglesi comandate dal generale George de Lacy Evans. Si intende per guerre carliste le guerre civili, discontinue ma persistenti, che si combatterono in Spagna durante il XIX secolo, e che videro contrapporsi i carlisti, controrivoluzionari e cattolici, che combattevano per il mantenimento della tradizione nella monarchia spagnola, contro il liberalismo promosso dalla regina Isabella II di Spagna e tutto ciò che esso comportava. Gli inglesi si schierarono a favore dei liberali. L'opera, restaurata e ritelata, è presentata in cornice coeva, di fine '800.