Le Tre Parche
Caratteristiche
Titolo opera: Le Tre Parche
Scuola Artistica: Scuola Italiana
Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700
Soggetto: Soggetto Allegorico/Mitologico
Origine: Italia
Tecnica artistica: Pittura
Specifica tecnica: Olio su Tela
Descrizione : Le Tre Parche
Olio su tela. Scuola italiana del XVII secolo. La grande scena raffigura le Tre Parche, ovvero le tre divinità della mitologia romana, chiamate Moire nella mitologia greca, che presiedevano al destino dell'uomo: la prima filava il filo della vita, la seconda dispensava i destini, assegnandone uno a ogni individuo stabilendone anche la durata, la terza, l'inesorabile, tagliava il filo della vita al momento stabilito. Le loro decisioni erano immutabili: neppure gli dei potevano cambiarle. A volte raffigurate come tre donne anziane, altre come giovani, compaiono in questo dipinto con fattezze femminili di varie fasi della vita: al centro la dea che fila è di età adulta, sulla destra vi è una dea giovinetta che decide la lunghezza del filo, ovvero la durata della vita, a sinistra un'anziana che si appresta a recidere il filo con una tenaglia. In realtà da quest'opera si evince bene come le tre divinità lavorassero in simbiosi e come i tre incarichi fossero in realtà condivisi, perchè tutte e tre insieme rappresentavano il Fato, il Destino dell'uomo. La tela, in precedenza restaurata e ritelata, necessita di ulteriore restauro per piccole cadute diffuse del colore e patina di sporco. E' presentata in cornice coeva rilaccata.
Condizione prodotto:
Prodotto in buone condizioni, presenta piccoli segni di usura.
Dimensioni cornice (cm):
Altezza: 145
Larghezza: 201
Profondità: 5
Dimensioni opera (cm):
Altezza: 126
Larghezza: 180
Informazioni aggiuntive
Scuola Artistica: Scuola Italiana
Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700
Nel XVII secolo l'arte è fortemente condizionata dal problema religioso: la Chiesa è ancora uno dei massimi committenti delle opere d'arte e le usa per affascinare e suggestionare i fedeli, esaltando la salvezza, raggiungibile solo con la fedeltà alla Chiesa. L'arte del XVII secolo è quindi uno strumento di educazione, prodotta per essere goduta e capita da molti. Così, alle scene che affrontano la rappresentazione di una realtà immaginaria, si accompagna l'analisi dei dettagli e la grande nitidezza dell'ambiente, in modo da proporre come reale ogni finzione e con l'intento di coinvolgere emotivamente l'osservatore, facendogli vivere in modo soggettivo una realtà infinita e grandiosa, riflette anche il desiderio dell'artista di esprimersi con libertà: egli infatti non si piega a schemi precostituiti, non usa forme rigide, contenute, organizzate in rigorose simmetrie compositive, ma forme libere, aperte e articolate. L'arte del 1600 è quindi una rappresentazione, il cui scopo è quello di impressionare, commuovere, persuadere; essa è il prodotto dell'immaginazione e il suo fine è di persuadere che qualcosa di non reale può diventare reale. Questo fenomeno artistico così complesso, viene definito tradizionalmente Barocco, e la sua nascita si colloca a Roma tra il terzo e il quarto decennio del XVII secolo, ove è rappresentato in modo eminente dall'opera di Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini e Pietro da Cortona, anche se lo snodo fondamentale è costituito dall'opera di Caravaggio. Il movimento si propaga poi in tutta l'Italia e l'Europa (ricordiamo in particolare Rembrandt, Rubens, Velazquez), nel mondo delle arti, della letteratura, della musica, e in numerosi altri ambiti, fino alla metà del XVIII secolo.Scopri di più sul XVII secolo con i nostri approfondimenti:
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