Fausto Pratella, attribuibile a - Scorcio Marino con Pescatori
Caratteristiche
Scorcio Marino con Pescatori
Artista: Fausto Pratella (1886-1964) Attribuibile a
Titolo opera: Scorcio marino con pescatori
Epoca: XX Secolo - dal 1901 al 2000
Soggetto: Paesaggio Marino
Origine: Italia
Tecnica artistica: Pittura
Specifica tecnica: Olio su Tela
Descrizione : Scorcio marino con pescatori
Olio su tela. Firmato in basso a sinistra F. Pratella. Nel Golfo di Napoli, identificabile dal Vesuvio sullo sfondo, su un tratto sabbioso di costa un gruppo di pescatori con le loro donne tirano in secca le barche. Luce e colori riempiono l'atmosfera della scena. L'artista napoletano Fausto Pratella, figlio di Attilio, seguì inizialmente lascia paterna, dipingendo marine piene di luce e di movimento, come quella qui proposta, ma presto volle discostarsi dalla scia di Attilio, scegliendo soggetti e tecniche differenti, che lo condussero a dipingere i freddi parchi periferici di Milano, portando nelle sue tele le visioni suggestive di quei verdi, di quei grigi, di quei bruni saturi di quella vaporosità umida e nebbiosa tipicamente lombarda. Il dipinto è presentato in cornice in stile.
Condizione prodotto:
Prodotto in condizioni molto buone che può mostrare lievi tracce di usura; può aver subito interventi di restauro effettuati da un esperto.
Dimensioni cornice (cm):
Altezza: 65
Larghezza: 87
Profondità: 7
Dimensioni opera (cm):
Altezza: 50
Larghezza: 70
Informazioni aggiuntive
Artista: Fausto Pratella (1886-1964)
Nato a Napoli, figlio del noto pittore Attilio, Fausto Pratella si formò all'Accademia di Belle arti della città natale, esordendo giovanissimo nelle manifestazioni pittoriche della città. Ispiratosi inizialmente alla produzione paterna, si cimentò in "marine" ricche di colori e luce, ma ben presto, giovandosi degli stimoli delle proprie risorse individuali, Fausto Pratella non tardò a mostrare, tra le immediate correnti delle giovani leve, non solo capacità di artista aperto ai più ambiti principi evolutivi, ma il talento di un personaggio eclettico ed istintivo.Dopo la prima guerra mondiale a cui partecipò attivamente riportande la compromissione della salute, sulla spinta verso l'ideazione e la ricerca nell'arte, scelse di trasferirsi a Milano, ove operò per circa un ventennio, penetrando nei freddi parchi periferici di Milano e portando nelle sue tele le visioni suggestive di quei verdi, di quei grigi, di quei bruni saturi di quella vaporosità umida e nebbiosa tipicamente lombarda. Le opere di questo periodo, quasi tutte sviluppate in grosse dimensioni, gli assicurarono un notevole prestigio nelle alte sfere dell'arte milanese, nel corso delle Manifestazioni nazionali ed internazionali cui partecipava. Le opere di questo periodo, quasi tutte sviluppate — contrariamente a quelle del padre Attilio — in grosse dimensioni, gli assicurarono un notevole prestigio nelle alte sfere dell'arte milanese, nel corso delle Manifestazioni nazionali ed internazionali cui partecipava. Le opere di questo periodo, quasi tutte sviluppate — contrariamente a quelle del padre Attilio — in grosse dimensioni, gli assicurarono un notevole prestigio nelle alte sfere dell'arte milanese, nel corso delle Manifestazioni nazionali ed internazionali cui partecipava. Peggiorata notevolmente la sua salute, Fausto Pratella rientrò a Napoli, insediandosi a Capri ove sperava di beneficiare del clima, ma non ancora sessantenne si spense nella casa paterna.Epoca: XX Secolo - dal 1901 al 2000
IL XX secolo è caratterizzato dal prevalere della borghesia sulla classe operaia e dalla scoperta che la vita continua ad essere una lotta per la sopravvivenza e per migliorarne la qualità. Il progresso tecnologico, anziché favorire tale sviluppo, diventa strumento di meccanizzazione e di inaridimento dell'uomo, che ha bisogno di cercare un “supplemento d'anima” e nuove forme per esprimerlo. Nascono pertanto tutta una serie di correnti artistiche che realizzano opere esprimendo l'interiorità dell'uomo, che evocano dall'intimo la realtà piuttosto che rappresentarla, e la raffigurano utilizzando, in libertà, le forme e i colori. Si hanno perciò, il Decadentismo con l'Art Nouveau, il Fauvismo di Matisse e Braque, il Cubismo di Picasso, poi ancora l'Espressionismo con Munch, l'Astrattismo di Kandinskij e la pittura Metafisica di Carrà e De Chirico. Numerose sono le correnti e i gruppi di artisti e intellettuali che utilizzano l'Arte come un Manifesto del loro pensiero, spesso anche con una connotazione politica.Scopri di più sul XX secolo con i nostri approfondimenti:
FineArt: Ninfa e Fauno, Giuseppe Siccardi