Sant'Ambrogio con San Vittore Dipinto del XVII Secolo
Caratteristiche
Titolo opera: Sant'Ambrogio con san Vittore
Scuola Artistica: Scuola Lombarda
Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700
Soggetto: Figure di Santi
Origine: Italia
Tecnica artistica: Pittura
Specifica tecnica: Olio su Tela
Descrizione : Sant'Ambrogio con san Vittore
Olio su tela. Scuola lombarda del XVII secolo. In prima tela e montato su telaio originale. Ambientata in un carcere, la scena presenta Sant'Ambrogio vescovo che indirizza verso il cielo la persona alla sua destra, un soldato con la Croce al collo, identificabile in San Vittore, soldato romano originario della Mauritania, che prestò servizio a Milano all'epoca di Massimiano, e che venne martirizzato per la sua fede cristiana. Fu il vescovo milanese a raccontare la vita e il martirio del santo in uno dei suoi scritti e a diffonderne il culto. Alla sinistra un altro probabile martire della fede, che assiste alla proclamazione di beatitudine del compagno di cella; intorno, numerose altre figure di condannati. Il dipinto ottagonale appartiene probabilmente ad una serie dedicata al culto del Santo vescovo di Milano. La tela necessita di restauro e pulizia, presentando diverse macchie e tagli (una lacerazione al centro, altre minori ai lati).
Condizione prodotto:
Prodotto in discrete condizioni che mostra alcuni segni di usura.
Dimensioni opera (cm):
Altezza: 97
Larghezza: 123,5
Profondità: 3
Informazioni aggiuntive
Scuola Artistica: Scuola Lombarda
Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700
Nel XVII secolo l'arte è fortemente condizionata dal problema religioso: la Chiesa è ancora uno dei massimi committenti delle opere d'arte e le usa per affascinare e suggestionare i fedeli, esaltando la salvezza, raggiungibile solo con la fedeltà alla Chiesa. L'arte del XVII secolo è quindi uno strumento di educazione, prodotta per essere goduta e capita da molti. Così, alle scene che affrontano la rappresentazione di una realtà immaginaria, si accompagna l'analisi dei dettagli e la grande nitidezza dell'ambiente, in modo da proporre come reale ogni finzione e con l'intento di coinvolgere emotivamente l'osservatore, facendogli vivere in modo soggettivo una realtà infinita e grandiosa, riflette anche il desiderio dell'artista di esprimersi con libertà: egli infatti non si piega a schemi precostituiti, non usa forme rigide, contenute, organizzate in rigorose simmetrie compositive, ma forme libere, aperte e articolate. L'arte del 1600 è quindi una rappresentazione, il cui scopo è quello di impressionare, commuovere, persuadere; essa è il prodotto dell'immaginazione e il suo fine è di persuadere che qualcosa di non reale può diventare reale. Questo fenomeno artistico così complesso, viene definito tradizionalmente Barocco, e la sua nascita si colloca a Roma tra il terzo e il quarto decennio del XVII secolo, ove è rappresentato in modo eminente dall'opera di Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini e Pietro da Cortona, anche se lo snodo fondamentale è costituito dall'opera di Caravaggio. Il movimento si propaga poi in tutta l'Italia e l'Europa (ricordiamo in particolare Rembrandt, Rubens, Velazquez), nel mondo delle arti, della letteratura, della musica, e in numerosi altri ambiti, fino alla metà del XVIII secolo.Scopri di più sul XVII secolo con i nostri approfondimenti:
Tra Barocco e Barocchetto
Erminia incontra i pastori, Camillo Gavassetti / XVII Secolo