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Manifesto Di Aubrey Beardsley
ARAROT0252114
Manifesto Di Aubrey Beardsley

The Black Cape Anni 50-60

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Manifesto Di Aubrey Beardsley

The Black Cape Anni 50-60

Stampa su carta. In basso la dicitura "Gallery Five PU4/IK - Black Cape by Audrey Beardsley - Printed in England". Si tratta di una riedizione degli anni '50-'60 a cura della galleria londinese di una delle illustrazioni liberty realizzate da Audrey Beardsley per il dramma teatrale di Oscar Wilde "Salomé: a tragedy in one act", scritto in francese nel 1891 da Oscar Wilde, pubblicato a Londra in inglese per la prima volta nel 1893 e uscito l'anno successivo corredato da sedici illustrazioni del giovane artista. Il genio irriverente di Wilde trovò piena risposta nei disegni di Beardsley: le elegantissime silhouette in bianco e nero di Beardsley sono l'esatta icona dello stile che il disegnatore e lo scrittore incarnavano, ovvero la figura del dandy che eleva se stesso e la sua vita ad opera d'arte, attraverso un egocentrico compiacimento della propria raffinatezza estetica. Le decorazioni piatte, asimmetriche, superficiali di Beardsley si proponevano in netto contrasto con il naturalismo trompe l'oeil, con tutto ciò che è volume o corpo plastico, con le forme massicce, pesanti, sovraccariche, con l'eccesso dei particolari, insomma con il gusto dell'epoca vittoriana matura. L'opera è presentata in cornice.

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Litografia di Eugene de Blaas
ARAROT0250673
Litografia di Eugene de Blaas

Scena galante 1885

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Litografia di Eugene de Blaas

Scena galante 1885

Litografia. Firmata in basso a sinistra. Pubblicata da Arthur Tooth a Londra. La scena è tipica del pittore di origini italo-austriache: Eugene de Blaas prediligeva le simpatiche e spesso maliziose scene di genere, con fanciulle e giovanotti (spesso collocati nelle calle veneziane ma non solo) intenti a chiacchiere, pettegolezzi e giochi di corteggiamento. Suo soggetto preferito fu la figura femminile popolana, raffigurata con volto angelico dalla pelle diafana e lo sguardo malizioso e romantico, descritta con colori vivaci e con tecnica eccellente nel suo ambiente quotidiano. La litografia presenta diffuse gore di umidità. In cornice di metà '900.

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Maurice Denis
ARARNO0151904
Maurice Denis

Sur le Canapé d'Argent Pâle 1911

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Maurice Denis

Sur le Canapé d'Argent Pâle 1911

Litografia a colori su carta velina. Il titolo in basso a sinistra. Sul passepartout il nome e la dicitura "lithographie originale". E' la planche n.10 della serie "Amour", creata nel 1899 dall'artista francese e ispirata dalle poesie d'amore che Denis scrisse per la sua futura moglie, Marthe Meurier. Della serie iniziale, furono fatte alcune repliche di cui quella su carta velina datata 1911. Maurice Denis, pittore francese, si formò artisticamente in coincidenza della nascita del movimento simbolista che lo influenzò fortemente, imponendosi per la sua semplicità e per la sua filosofia di un'arte che fosse sintesi tra mondo esterno e spiritualità dell'artista. Nelle sue primissime opere, lo stile pittorico fu di stampo naturalista e neoimpressionista, ma col tempo tese verso un puro decorativismo, caratterizzato da zone di colore piatto e contorni netti. Nel 1888, all'Accademia Julian di Parigi, Maurice Denis fondò con Paul Sérusier, Pierre Bonnard e Paul Ranson, il gruppo dei pittori Nabis (Profeti), gruppo che si rifaceva, nei propri ideali estetici, alle opere e alla poetica di Paul Gauguin, per il superamento del naturalismo impressionista tramite un ritorno all'arte primitiva e giapponese. Delle riunioni dei Nabis, tenute solitamente nella redazione della rivista "Revue Blanche" o all'Accademia Ranson, Denis apprezzò in modo particolare il clima mistico, il gergo esoterico e il soprannome che ogni pittore ricevette dal gruppo: Denis venne chiamato "il Nabi dalle belle immagini". Come "Nabi" Maurice Denis dipinse quadri di stampo intimistico, enigmatico ed i temi della sua pittura, di carattere religioso o situazioni della vita quotidiana, furono portati in una dimensione ideale ed irreale, in un'atmosfera di calda e serena intimità, ottenuta con un tratto estremamente delicato. Una costante della sua vita fu la professione della fede cattolica, che ebbe sempre per lui un ruolo prioritario. Ricevette numerose commissioni per la decorazione di chiese e questo lo fece tornare alla grande tradizione della pittura murale eseguendo affreschi solenni di impianto monumentale, ispirati da un cattolicesimo letterario. Il fervore religioso portò Maurice Denis a fondare, nel 1919, gli Ateliers d'Art Sacré, dedicando molto tempo alla preghiera, tanto da diventare terziario di San Domenico, senza isolarlo dal mondo, per cui partecipò alla vita sociale del tempo. Oltre la vasta produzione di pittore, Denis fu un grande disegnatore e illustratore. Fino alla sua morte Maurice Denis continuò a dipingere in un'interpretazione moderna della grande pittura antica, supportato dalla sua forte vena artistica, continuamente alimentata dai suoi viaggi, molti dei quali in Italia, che lo portarono ad entrare in contatto diretto con i preraffaelliti ed i neoclassici.

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