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29 cm 146 cm

26 cm 204 cm

2 cm 8 cm
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Dipinto Santa Veronica e il Sacro Velo
ARARPI0226118
Dipinto Santa Veronica e il Sacro Velo

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Dipinto Santa Veronica e il Sacro Velo

Olio su tela. Scuola toscana del XVII secolo. Secondo la tradizione cristiana, Santa Veronica fu, la "pia donna" che, vedendo la passione di Gesù che trasportava la croce e il suo volto sporco di sudore e sangue, lo deterse con un panno di lino, sul quale sarebbe rimasta l'impronta del viso di Gesù. Tale velo detto Anche Santa Sindone, è diventato pertanto il segno iconografico della santa: anche in tale dipinto Veronica appare centralmente, mentre due angeli ai lati reggono il lino su cui è impresso il volto di Cristo coronato di spine; sotto di esso, un calice che raccoglie simbolicamente il sangue divino, mentre sopra la teta della santa volteggia lo Spirito Santo. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Paesaggio con San Gerolamo penitente
ARARPI0148816
Paesaggio con San Gerolamo penitente

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Paesaggio con San Gerolamo penitente

Olio su tela. Scuola nord-italiana del XVII-XVIII secolo. In un ampio paesaggio collinare piuttosto brullo, che si allarga sfumando sulla destra, si inserisce un alto roccione, conformato ad arco, sotto il quale vi è San Gerolamo penitente, raffigurato in atto di preghiera e di adorazione della Croce. Conformemente ai canoni della pittura del XVII-XVIII secolo, la figura del Santo, adeguata all'iconografia nelle vesti e nell'atteggiamento, è però inserita in un paesaggio poco consono, vicino a quello del pittore che si rifaceva alla realtà paesaggistica a lui nota. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato in cornice in stile.

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Dipinto sottovetro con San Pietro Apostolo
ARAROT0222326
Dipinto sottovetro con San Pietro Apostolo

ARAROT0222326
Dipinto sottovetro con San Pietro Apostolo

Dipinto sottovetro. L'opera pare composta da un'incisione applicata al vetro e dipinta al retro. E' raffigurato San Pietro apostolo, intento alla preghiera e in ascolto della voce divina che proviene dai cieli aperti sopra di lui; secondo l'iconografia tradizionale Pietro ha con sè un mazzo di chiavi, segno dell'investitura a primo capo della chiesa, ed un galletto, che invece ricorda l'episodio del rinnegamento di Gesù: il Cristo gli aveva predetto che durante la sua Passione, prima il gallo avesse cantato, Pietro lo avrebbe rinnegato tre volte, e così fu.

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Dipinto del XVII Secolo con Scena della Cattura di San Tommaso d'Aquino
SELECTED
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ARARPI0183430
Dipinto del XVII Secolo con Scena della Cattura di San Tommaso d'Aquino

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Dipinto del XVII Secolo con Scena della Cattura di San Tommaso d'Aquino

Olio su tela. Scuola toscana del XVII secolo. Rampollo di un'antica stirpe longobarda di Aquino (in provincia di Frosinone), Tommaso (nato intorno al 1226) andato a Napoli per studiare, nel 1243 entrò contro il volere dei suoi parenti nell'ordine dei predicatori domenicani, ma durante il viaggio verso il settentrione fu arrestato dai suoi fratelli e per circa un anno tenuto prigioniero. Nella scena il giovane santo al centro, già vestito dell'abito domenicano, è circondato sui due lati da quattro figure riccamente vestite, appunto i parenti, tra i quali probabilmente la madre, che lo trattengono benevolmente, quasi lo abbracciano, mentre con la gestualità delle mani e gli sguardi afflitti e amorevoli tentano di convincerlo, quasi supplicandolo. Le figure sono peraltro collocate in una prigione, come indicano le sbarre alla finestrella sulla destra, a sottolineare l'azione coercitiva compiuta. Ricchi e particolareggiati sono i dettagli delle vesti dei personaggi, dai colori vivaci che contrastano con l'abito di Tommaso, plastici i movimenti propriamente di gusto barocco. Già restaurato e ritelato, il dipinto si presenta in buone condizioni, con cretto evidente. E' presentato in cornice antica rilaccata e ridorata.

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Dipinto Copia Metà '900 da Francesco Guarino
ARARNO0215840
Dipinto Copia Metà '900 da Francesco Guarino

Sant'Agata

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Dipinto Copia Metà '900 da Francesco Guarino

Sant'Agata

Olio su tela. In basso a destra presenti la firma Prof.ssa E.A. Ciappa e la dicitura Copia da Stanzione. Il rimando è al celebre pittore napoletano Massimo Stanzione (1585-16569), attivo principalmente a Napoli durante il periodo barocco e considerato uno dei più importanti pittori della scuola napoletana del Seicento. In realtà l'opera da cui è copiato questo dipinto è la Sant'Agata conservata presso la Certosa di San Martino a Napoli,, datata 1640, spesso riferita dalla critica a Massimo Stazione, ma che è invece di mano di Francesco Guarini (Poi modificato in Guarino, 1611 -1656), formatosi a Napoli con i naturalisti seguaci di Caravaggio, in particolare Ribera e il primo Stanzione. Il dipinto originale, in realtà di dimensioni molto inferiori, fu replicato in due versioni: la giovane Santa martire, che subì il martirio dell'amputazione del seno per aver rifiutato di rinnegare la sua fede e di sposare il proconsole romano Quinziano, è raffigurata a mezzo busto mentre con la mano destra copre il torace mutilato: nella versione originale, spicca il sangue sulle vesti, mentre in versioni successive questo elemento macabro viene tolto. A questa seconda versione priva di sangue si rifà la copia qui presentata, che ben sa riprodurre lo sguardo della giovane donna che guarda dritto negli occhi dell'osservatore: uno sguardo “affilato” e profondo, misto di lacerante dolore ma anche di dolce determinazione, quella che solo l'affidamento alla divina volontà può dare. Nulla si sa dell'artista, la professoressa Ciappa, il cui cognome peraltro rimanda al pittore napoletano Carlo Ciappa, che nella sua vasta produzione di paesaggi e scene di genere napoletani, realizzò anche diverse copie d'autore di dipinti antichi, tra le quali figura lo stesso soggetto, questa Sant'Agata nella versione sanguinante. Il dipinto è stato da noi sottoposto a restauro (tracce al retro). E' presentato in cornice di metà '900.

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Dipinto La Predica di San Giovanni Battista
ARARPI0219844
Dipinto La Predica di San Giovanni Battista

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Dipinto La Predica di San Giovanni Battista

Olio su tela. Scuola nord-italiana del XVII-XVIII secolo. La grande scena è ricca di figure in abiti dell' antico oriente, collocati in un paesaggio nordico, ricco di vegetazione e con cime montuose in lontananza. La metà sinistra è occupata principalmente da San Giovanni Battista, ritto in piedi e raffigurato secondo l'iconografia tradizionale: è vestito di una povera tunica fatta di pelli d' animali, ma ha drappeggiato intorno un manto rosso, simbolo del martirio; regge con una mano il bastone a forma di croce, intorno al quale si arrotola il cartiglio con la scritta "Ecce Agnus Dei", simbolo del suo ruolo di precursore e annunciatore del Cristo, e ai suoi piedi l' agnello stesso, vittima sacrificale e quindi simbolo del sacrificio di Cristo. Con l'altra mano Giovanni indica alla sua destra qualcuno fuori dall'inquadratura della scena, ma che è ovviamente il Cristo: tale gesto catalizza gli sguardi di tutta la folla collocata sulla destra della scena, folla variegata che rappresenta generi, classi sociali e razze differenti, a indicare l'universalità del messaggio del Battista. L'opera già in precedenza restaurata e ritelata, presenta una patina diffusa da ripulire. E' presentata in cornice antica.

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Dipinto Ritratto di San Simone 1616
ARARPI0208918
Dipinto Ritratto di San Simone 1616

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Dipinto Ritratto di San Simone 1616

Olio su tela. Il dipinto presenta in alto il nome dell'artista (Giovani Piana) e la data di realizzazione 1616. Raffigura San Simone, che tiene in mano un libro e una sega, suo attributo iconografico che indicherebbe il martirio che subì. Restaurato e ritelato, il dipinto presenta tracce del restauro lungo i margini.

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252,00€

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Dipinto La Maddalena Penitente
ARARPI0221743
Dipinto La Maddalena Penitente

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Dipinto La Maddalena Penitente

Olio su tela. Scuola italiana del XVII-XVIII secolo. La Maddalena è raffigurata all'interno di una grotta, allungata a terra in una posa di molle abbandono, parzialmente coperta da un drappo bianco e con i lunghi capelli sciolti che le coprono il seno nudo, disposti quasi a formare un ricamo sul suo corpo; la santa sta leggendo la Bibbia e sorregge una Croce con la mano che poggia su un teschio, il tradizionale Memento mori. Intorno a lei, tre angioletti la assistono, uno reggendole il vasetto di unguento, l'altro sistemandole i capelli, il terzo coprendole i piedi con il telo bianco. La sacralità della scena si mescola alla sensualità che emana la Maddalena, esaltata dal gioco di luci e ombre che fanno risaltare il suo corpo e gli incarnati degli angioletti. Restaurato e ritelato, il dipinto presenta traccia di un rattoppo antico nell'angolo superiore destro, fatto con altra tela (probabilmente perchè la tela originaria era stata inserita in uno spazio irregolare).

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540,00€

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