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Dipinto di Bottega di Luca Giordano
Allegoria del Fuoco con Giove e Semele
Olio su tela.
La grande scena vede al centro, sorvolante delle rocce, un volatile dal quale si librano fiamme, a raffigurare allegoricamente l'elemento naturale; nella parte sinistra della scena si svolge la frenetica vita di una fucina: in primo piano due uomini con delle gerle piene di legna, altri due più defilati sono intenti a parlare con dei putti, davanti a un'ara. La parte principale dell'inquadratura è però occupata da Giove e Semele: nella parte superiore il re degli dei scende dal cielo, coperto da un panneggio svolazzante aranciato, nelle mani trattiene un fascio di folgori ed è accompagnato dai venti; in basso a destra la principessa, reclinata su un cuscino e attorniata da putti.
Il dipinto è attribuibile alla bottega di Luca Giordano (1634-1705) realizzato plausibilmente negli anni Ottanta del Seicento. La nostra tela ripropone infatti, seppur con qualche modifica, lo stesso soggetto che Giordano aveva già realizzato per il Palazzo della Zarzuela a Madrid, dove fu mandato nel 1688
assieme ad altri dipinti con soggetti mitologici. Questo soggetto dovette essere particolarmente apprezzato, perché è nota almeno un'altra copia della bottega, realizzata in controparte rispetto a quella del palazzo madrileno, conservata presso il Museo di Casa Martelli a Firenze: tale versione appartiene a una serie di dipinti giordaneschi raffiguranti i quattro elementi, provenienti dalle collezioni di don Gaspar de Haro y Guzmán, marchese del Carpio e viceré di Napoli dal 1683 al 1687.
Rispetto all'originale, anche la nostra versione presenta delle modifiche: non in controparte, ma con la medesima impostazione della scena, differisce però per le dimensioni, ampliando leggermente l'altezza da 114 cm dell'originale ai 125 cm di questa tela, consentendo dunque un'inquadratura più ampia.
Questa accortezza lascia plausibilmente supporre che il dipinto in esame fosse stato realizzando per una committenza ben precisa, forse italiana, e nelle dimensioni adeguate alla sede di collocamento. Anche un'altra importante modifica può essere letta come diretta richiesta del committente, ossia il fatto che la principessa Semele sia presentata in una variante più casta, non più pressochè nuda e con solo un leggero panneggio a coprirla, ma abbigliata con una tonaca e un mantello.
Rispetto all'originale autografo di Luca Giordano, la nostra versione dimostra, nonostante l'alta qualità pittorica, una maggiore ingenuità e una resa meno minuziosa, che portano dunque l'attribuzione alla bottega.
Il dipinto presenta segni di retauro e ritelatura.