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Grande Dipinto con Scena di Genere
ARARNO0198678
Grande Dipinto con Scena di Genere

ARARNO0198678
Grande Dipinto con Scena di Genere

Tecnica mista su tela. La grande scena, dipinta nell' unica gamma del rosso-rosa, vede sulla destra due grandi figure, mentre tutta la parte sinistra è occupata da un paesaggio desertico, con le onde delle dune che si perdono in lontananza. Le due figure rappresentano un cavaliere seduto, con turbante ed abito saraceno, rifocillato da una fanciulla in abiti occidentali, che gli sta porgendo un vassoio carico di cibo, mentre sul piano d'appoggio sottostante si trovano un bacile d'acqua, spighe di grano e frutti vari. Potrebbe trattarsi di una tra le tante rappresentazioni della vicenda di Angelica e Medoro, raccontata dall' Ariosto nell' Orlando Furioso, che dice l'amore tra la fanciulla cristiana e il fante saraceno rimasto ferito in uno scontro, che fuggirono poi insieme nel Catai, scatenando così la pazzia di Orlando. L'opera è presentata in cornice.

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Litografia di Giuseppe Viviani
ARARCO0223308
Litografia di Giuseppe Viviani

Uomo con Cane 1962

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Litografia di Giuseppe Viviani

Uomo con Cane 1962

Litografia, numerata in basso a sinistra N.138/170, firmata in basso a destra. Pittore e incisore pisano, ottenne riconoscimento nazionale solo quando divenne professore di incisione all'Accademia di Belle Arti di Firenze nel 1948, presso la cattedra di Giovanni Fattori. Viviani seppe trasferire nelle sue incisioni la sua personale visione del mondo, attraverso immagini che attingevano alla vita del litorale pisano, terra che predilesse e dove visse, dedicandosi alla sua altra grande passione, la caccia. Presentata in cornice in plexiglas.

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Dipinto di Mario Cortiello
ARARNO0202277
Dipinto di Mario Cortiello

Vacanze di Pulcinella 1981

ARARNO0202277
Dipinto di Mario Cortiello

Vacanze di Pulcinella 1981

Olio (misto) su tela. Firmato e datato in basso a destra. Al retro ulteriore firma, il titolo, la tecnica, e dedica autografa dell'artista ad un amico. Mario Cortiello, pittore napoletano allievo di Gennaro Villani e poi amico e collaboratore di Umberto Lilloni, partecipò con un suo stile personale al rinnovamento della pittura napoletana, senza allontanarsi dalla tradizione. Dotato di fertile invenzione e di notevole capacità rappresentativa, ha lasciato una produzione ricca e varia. Ricorrenti nella sua produzione gli scorci paesaggistici o urbani, popolati da numerose figure, spesso, nell'ambientazione napoletana, da Pulcinella, raffigurati fluttuanti su sfondi onirici, tanto da essere definito lo Chagall napoletano. In quest'opera Cortiello rappresenta le vacanze della maschera napoletana come un momento ludico in compagnia delle sempre presenti donnine nude. L'opera è presentata in cornice.

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Dipinto con Scena di Episodio Storico
ARARPI0219842
Dipinto con Scena di Episodio Storico

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Dipinto con Scena di Episodio Storico

Olio su tela. Scuola dell'Italia meridionale del XVII-XVIII secolo. La scena , ricca di personaggi, vede ergersi al centro, ben definito nei particolari dell'armatura, del cimiero, così come dell'anatomia, la figura di un condottiero: egli sta benevolmente accompagnando con il moto delle braccia un uomo inginocchiato che, insieme alla compagna, sta rendendo omaggio ad un imperatore, indicando però con la mano tesa il gruppo di sei fanciulli, trattenuti sulla destra dai soldati. L'imperatore si è alzato dal trono, sulla sinistra, e si reca incontro alla coppia prostrata, ma anch'egli pare quasi in atteggiamento di riverenza verso il condottiero centrale. La scena pare rimandare ad un episodio storico di clemenza di un condottiero, che per età, fattezze e tipologia di armatura, potrebbe essere Alessandro Magno, personaggio che risulta però difficilmente abbinabile all' altra figura coronata da alloro, che scende dal trono nella fastosa reggia. Non si può quindi identificare specificamente l 'episodio (storico o leggenda?) di riferimento. Si apprezza peraltro la ricchezza compositiva della scena, con numerose figure ben dettagliate e colori vivaci a sottolinearne la dinamicità. L'opera, restaurata e ritelata, è presentata in cornice antica.

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Dipinto attribuito a Philip Peter Roos (Rosa da Tivoli)
ARARPI0221025
Dipinto attribuito a Philip Peter Roos (Rosa da Tivoli)

Scena di Caccia

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Dipinto attribuito a Philip Peter Roos (Rosa da Tivoli)

Scena di Caccia

Olio su tela. Scuola nord-europea del XVIII secolo. La grande scena, ambientata in un paesaggio nordico, dalla vegetazione folta sotto cime impervie azzurrate, rappresenta il momento culminante di una caccia ad un cerbiatto: il cavaliere, che occupa la parte superiore della scena, sta infilzando con la lancia la preda, terrorizzata e scomposta nell'agonia; all'intorno la muta di cani partecipa, correndo intorno al cavaliere e alla preda. Spicca, tra tutti, il cane al centro in basso, l'unico dal pelo chiaro: l' intensa luminosità che emana e che fa risaltare il disegno accurato della sua pelliccia, della muscolatura in movimento, dell'espressione esaltata dell'animale, lo rendono protagonista della scena, attirando su di sè lo sguardo, mentre tutte le altre figure, cavaliere compreso, diventano il contorno, accurato e preciso ma non protagonista. E' proprio l'accuratezza nel dipingere gli animali, a collocare l 'opera vicina alla produzione di Philip Peter Roos , noto come Rosa da Tivoli: originario di Francoforte ma trasferitosi poi a Roma, ove rimase sino alla morte, questo artista fu attivissimo soprattutto come pittore di animali, ripresi in primo piano su sfondi paesistici ed eseguiti con colore ricco e intensi effetti di luce. Il grande successo che ebbe e la conseguente ampissima produzione (a volte a discapito della qualità delle opere), giustificano la frequente attribuzione a tale pittore di opere dal soggetto e dalla tecnica pittorica vicine alla sua, come quella qui presentata, che peraltro non è documentata e validata. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di fine '800.

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Dipinto di Mario Cortiello  1976
ARARNO0199527
Dipinto di Mario Cortiello 1976

I giochi di Pulcinella

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Dipinto di Mario Cortiello 1976

I giochi di Pulcinella

Olio (misto) su tela. Firmato e datato in basso a destra. Al retro ulteriore firma, il titolo, la tecnica, e dichiarazione di autenticità. Mario Cortiello, pittore napoletano allievo di Gennaro Villani e poi amico e collaboratore di Umberto Lilloni, partecipò con un suo stile personale al rinnovamento della pittura napoletana, senza allontanarsi dalla tradizione. Dotato di fertile invenzione e di notevole capacità rappresentativa, ha lasciato una produzione ricca e varia. Ricorrenti nella sua produzione gli scorci paesaggistici o urbani, popolati da numerose figure, spesso, nell'ambientazione napoletana, da Pulcinella, raffigurati fluttuanti su sfondi onirici, tanto da essere definito lo Chagall napoletano. In quest'opera Cortiello sottolinea l'anima ludica e contemporaneamente erotica del personaggio in maschera che incarna lo spirito partenopeo, proponendo alcuni Pulcinella intenti in giochi erotici con donnine nude, in aperta campagna. L'opera è presentata in cornice.

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Dipinto con Scena di Sosta nel Bosco
ARAROT0229473
Dipinto con Scena di Sosta nel Bosco

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Dipinto con Scena di Sosta nel Bosco

Olio su tela. La grande scena a soggetto verista, è ambientata in un folto bosco ove, presso una fonte, si è fermata per una sosta di riposo una famigliola: lasciato il carro con i loro averi (senza cavallo, perciò trainato a mano!), un uomo, una donna e un folto gruppo di ragazzini, si riposano, mangiando, rinfrescandosi alla fonte o giocando. Dall'alto a sinistra filtra tra gli alberi un raggio di sole, che va a illuminare il gruppo di figure collocate al centro in basso, protagoniste della scena. Il dipinto è presentato in cornice dorata di fine '800 -inizio '900.

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Il Tragico Ritorno
ARTOTT0000724
Il Tragico Ritorno

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Il Tragico Ritorno

Olio su tela. Si tratta molto probabilmente di una rappresentazione pittorica di un tragico episodio antisemitico. A destra un militare in uniforme russa, di ritorno a casa ferito, si ritrova davanti agli occhi la drammatica scena della famiglia trucidata, che il rabbino sta vegliando in preghiera. La finestra divelta e i cassetti a soqquadro indicano l'irruzione forzata degli assassini. A sinistra della specchiera troviamo una scritta in ebraico che potrebbe suggerire la localizzazione o la traccia che l'artista propone. La parola potrebbe essere tradotta con "Ciro", e potrebbe riferirsi alla zona della Georgia ed Azerbaijan attraversata dal Kura, fiume che dalla Turchia sfocia nel Mar Caspio, noto appunto nell'800 come Ciro. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato in cornice dell'800.

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323,00€

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Domenico Gargiulo attribuito a
SELECTED
SELECTED
ARARPI0129544
Domenico Gargiulo attribuito a

Paesaggio con Architetture e Figure

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Domenico Gargiulo attribuito a

Paesaggio con Architetture e Figure

Olio su tela. Il grande paesaggio è dominato da una imponente struttura architettonica a colonne affacciata sul mare, che occupa tutta la parte centrale della tela, mentre sulla destra si delinea una fortezza. La scena è poi animata da numerose figure di popolani intenti alle quotidiane attività: in primo piano a sinistra, sulla banchina, un gruppo di uomini attende al carico di numerose casse e bauli. Sul baule centrale, vicino al personaggio dominante al centro che pare dirigere le operazioni, è inserito il monogramma D.G. Questa sigla insieme alla modalità stilistica barocca, rimanda l'attribuzione a Domenico Gargiulo, nome d'arte del pittore napoletano Micco Spadaro (1609/1612 – 1675). Attivo prevalentemente a Napoli soprattutto nei due decenni a cavallo della metà del XVII secolo, il Gargiulo si affermò principalmente come paesaggista e soprattutto per aver documentato i tumultuosi avvenimenti della Napoli del XVII secolo (eruzioni, epidemie, la rivolta di Masaniello). La progressiva specializzazione nella rappresentazione di paesaggi o scene cittadine, affollate da figurine presentate con descrizioni minute e con attenzione verso la realtà sociale popolare, fecero sì che la sua committenza fosse prevalentemente di carattere privato, ricevendo commissioni da numerosi notabili napoletani, reggenti, cavalieri e ritrovandosi sue opere in tutte le più importanti collezioni napoletane dell'epoca. Tra i suoi maggiori committenti vi fu peraltro anche il grande collezionista fiammingo Gaspare Roomer, a cui il Gargiulo dovette la sua fortuna. Il Gargiulo inserì spesso nelle sue opere le sue sigle, ma raramente le datò; si è potuto stabilire la datazione della sua produzione solo grazie alla realizzazione di una serie di lavori per i monaci della certosa di S. Martino, avvenuta tra il 1638 e il 1646, tra le poche opere a soggetto religioso da lui realizzate ma le uniche a essere documentati con una certa precisione. La grande tela qui proposta è presentata in cornice in stile.

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Gruppo di quattro Pannelli Dipinti Olio su Tavola
ARAROT0093780
Gruppo di quattro Pannelli Dipinti Olio su Tavola

Scene Pastorali

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Gruppo di quattro Pannelli Dipinti Olio su Tavola

Scene Pastorali

Olio su tavola. Decorati a scene pastorali su sfondo monocromo verde chiaro, con coppie, bambini, singoli contadini ripresi durante momenti di riposo e di conversazione, alla guisa di modelli del XVIII secolo. Probabilmente formelle in legno di ante di mobili, i dipinti sono stati montati più recentemente su telai in legno. Presentano diverse cadute di colore e macchie, soprattutto in corrispondenza dello sfondo.

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193,00€

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Dipinto di Hercules Sanders
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Dipinto di Hercules Sanders

Figure con Natura Morta Autunnale

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Dipinto di Hercules Sanders

Figure con Natura Morta Autunnale

Olio su tela. Sulla botte in basso a sinistra è presente la firma H.Sanders. La scena, ambientata in esterno in una via di una città fiamminga, con il canale di sfondo sulla sinistra, vede in primo piano una venditrice di ortaggi dietro il suo banchetto, che è allestito con una variegata composizione di ortaggi invernali, una natura morta composta da cavolfiori, verze, carote, pannocchie; al fianco della donna, un passante che porta in spalla un arpione, le sta offrendo dei pesci, evidentemente il frutto del suo pescato che vuole vendere. L' ambientazione fa pensare ad Amsterdam, città ove nacque e visse il pittore olandese Hercules (o Herkules) Sanders, che si affermò prevalentemente come ritrattista, ma di cui è nota una scena di genere in interno, attualmente presso il Detroit Institute of Arts, datata 1647 e intitolata "Donna che pulisce il pesce", la cui figura femminile molto somiglia alla venditrice dell'opera qui presentata. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto Figure in Preghiera
ARARPI0230383
Dipinto Figure in Preghiera

ARARPI0230383
Dipinto Figure in Preghiera

Olio su tela. La scena, in esterno ai piedi di un declivio, mostra due figure femminili accasciate e alle loro spalle un pellegrino, con il tradizionale bastone e conchiglie sul mantello. La donna in primo piano tiene in una mano una corona del Rosario, e sul suo grembo è sdraiato un fanciullo addormentato. La scena fa pensare ad un momento di preghiera dolente e contemplativa. Il dipinto, già restaurato e ritelato, presenta diverse cadute di colore e macchie. E' presentato in cornice in stile.

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277,00€

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Maurice Denis
ARARNO0151904
Maurice Denis

Sur le Canapé d'Argent Pâle 1911

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Maurice Denis

Sur le Canapé d'Argent Pâle 1911

Litografia a colori su carta velina. Il titolo in basso a sinistra. Sul passepartout il nome e la dicitura "lithographie originale". E' la planche n.10 della serie "Amour", creata nel 1899 dall'artista francese e ispirata dalle poesie d'amore che Denis scrisse per la sua futura moglie, Marthe Meurier. Della serie iniziale, furono fatte alcune repliche di cui quella su carta velina datata 1911. Maurice Denis, pittore francese, si formò artisticamente in coincidenza della nascita del movimento simbolista che lo influenzò fortemente, imponendosi per la sua semplicità e per la sua filosofia di un'arte che fosse sintesi tra mondo esterno e spiritualità dell'artista. Nelle sue primissime opere, lo stile pittorico fu di stampo naturalista e neoimpressionista, ma col tempo tese verso un puro decorativismo, caratterizzato da zone di colore piatto e contorni netti. Nel 1888, all'Accademia Julian di Parigi, Maurice Denis fondò con Paul Sérusier, Pierre Bonnard e Paul Ranson, il gruppo dei pittori Nabis (Profeti), gruppo che si rifaceva, nei propri ideali estetici, alle opere e alla poetica di Paul Gauguin, per il superamento del naturalismo impressionista tramite un ritorno all'arte primitiva e giapponese. Delle riunioni dei Nabis, tenute solitamente nella redazione della rivista "Revue Blanche" o all'Accademia Ranson, Denis apprezzò in modo particolare il clima mistico, il gergo esoterico e il soprannome che ogni pittore ricevette dal gruppo: Denis venne chiamato "il Nabi dalle belle immagini". Come "Nabi" Maurice Denis dipinse quadri di stampo intimistico, enigmatico ed i temi della sua pittura, di carattere religioso o situazioni della vita quotidiana, furono portati in una dimensione ideale ed irreale, in un'atmosfera di calda e serena intimità, ottenuta con un tratto estremamente delicato. Una costante della sua vita fu la professione della fede cattolica, che ebbe sempre per lui un ruolo prioritario. Ricevette numerose commissioni per la decorazione di chiese e questo lo fece tornare alla grande tradizione della pittura murale eseguendo affreschi solenni di impianto monumentale, ispirati da un cattolicesimo letterario. Il fervore religioso portò Maurice Denis a fondare, nel 1919, gli Ateliers d'Art Sacré, dedicando molto tempo alla preghiera, tanto da diventare terziario di San Domenico, senza isolarlo dal mondo, per cui partecipò alla vita sociale del tempo. Oltre la vasta produzione di pittore, Denis fu un grande disegnatore e illustratore. Fino alla sua morte Maurice Denis continuò a dipingere in un'interpretazione moderna della grande pittura antica, supportato dalla sua forte vena artistica, continuamente alimentata dai suoi viaggi, molti dei quali in Italia, che lo portarono ad entrare in contatto diretto con i preraffaelliti ed i neoclassici.

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340,00€

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Dipinto Figure con Bambino e Animale
ARARPI0230384
Dipinto Figure con Bambino e Animale

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Dipinto Figure con Bambino e Animale

Olio su tela. Nella composizione, una donna con il suo bambino, in abiti antichi e affiancati da un bue, in ginocchio su un terreno scosceso, tendono le braccia verso l' alto in atto di supplica o forse di contemplazione: potrebbe trattarsi di una interpretazione di Maria che accompagna Gesù Bambino a contemplare il suo destino, con il bue che rimanda alla nascita e alla semplice vita pastorale della Sacra Famiglia. Restaurato e ritelato, il dipinto presenta diverse tracce di caduta di colore. E' presentato in cornice in stile.

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Louis Dorigny attribuibile a
SELECTED
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ARARPI0148941
Louis Dorigny attribuibile a

Erminia tra i Pastori

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Louis Dorigny attribuibile a

Erminia tra i Pastori

Olio su tela. La grande tela racconta un episodio tratto dalla Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, in cui la giovane Erminia, principessa d'Antiochia segretamente innamorata di Tancredi, assiste al ferimento in duello dell'amato. Spinta dall'amore indossa quindi le armi della guerriera Clorinda, sua intima amica, e di notte esce per raggiungere l'amato Tancredi e curarlo. Ma al campo cristiano un raggio di luce lunare la illumina e, scambiata per Clorinda dalle sentinelle, è costretta ad una fuga precipitosa: capita così in un villaggio abitato da pastori che vivono lontani dalla guerra in uno spazio idilliaco, dove chiede e ottiene di essere ospitata per qualche tempo nella speranza (vana) di dimenticare il suo amore infelice. L'opera, già attribuito a Carlo Loth, è piuttosto rimandabile alla produzione di Louis Dorigny, il pittore parigino che visse a lungo in Italia, a Roma, a Venezia e infine definitivamente a Verona, ove ottenne numerose commesse da veronesi ma anche da committenti veneti e lombardi, estendendo la sua attività di affrescatore da Bergamo sino a Udine. A Verona fin dall'inizio del secolo, le preferenze in campo pittorico andavano verso un linguaggio classicistico complesso nella composizione, ma pacato ed elegante, anche nelle grandi opere decorative. A questa pittura si uniforma il Dorigny, che in questa tela coniuga l'equilibrato classicismo di Simon Vouet (di cui era nipote) con i chiaroscuri appresi a Roma e la pacata eleganza veneta. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di inizio '900.

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Gruppo di quattro Incisioni con disegni di Vincenzo Gazzotto
ARAROT0188946
Gruppo di quattro Incisioni con disegni di Vincenzo Gazzotto

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Gruppo di quattro Incisioni con disegni di Vincenzo Gazzotto

Incisioni a bulino su rame. Disegnate da Vincenzo Gazzotto e incise da Antonio Bernati (1792-1873) nel 1833, si tratta di quattro incisioni tratte dal repertorio figurato "Il costume di tutte le nazioni e di tutti i tempi, descritto e illustrato con atlante" pubblicato da Lodovico Menin tra il 1833 e il 1843. Ogni tavola è numerata in alto a destra, e reca in alto al centro l' indicazione della regione geografica e del periodo storico delle scene di costume raffigurate. Si hanno costumi: Lombardi sec. IX - X; Lombardi sec. XIV -XV; Toscani sec. XIII-XIV; Marca Trevigiana sec. XIV. Le incisioni sono presentate in cornici lignee di metà '900, in stile antico.

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Coppia di Innamorati
ARAROT0149569
Coppia di Innamorati

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Coppia di Innamorati

Olio su tela. Scuola dell'Europa dell'est. Firmati Szego G. in basso. Si tratta di due opere da proporre allineate perchè raffigurano un ragazzo ed una ragazza stesi sullo stesso prato in posizione speculare, come se si fronteggiassero, intenti probabilmente ad un gioco amoroso: essi indossano abiti gitani e hanno con sè strumenti musicali - lei un tamburello e lui un violino - che rimandano a due personaggi di etnia slava, del mondo gitano. L'insieme risulta vivace e sereno. Eseguito intervento di restauro al quadro con soggetto femminile, per piccolo taglio al centro. Le due opere sono presentate in cornici in stile.

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