prezzo

220 € 15000 € Applica

specifica tecnica

dimensioni


32 cm 252 cm

32 cm 393 cm

2 cm 15 cm
Applica

ordina per

François Antoine Cavalli
ARAROT0145758
François Antoine Cavalli

Ritratto Femminile 1869

ARAROT0145758
François Antoine Cavalli

Ritratto Femminile 1869

Olio su tela. Firmato e datato a destra. Poco si sa di questo artista francese, che fu fondamentalmente un ritrattista, poichè la sua produzione nota rientra tutta in questa categoria di soggetto. Il dipinto denota intensità espressiva e buona capacità pittorica. Restaurato e ritelato, è presentato in cornice in stile.

Noleggia

350,00€

Noleggia
Capriccio Architettonico con Figure
SELECTED
SELECTED
ARARPI0145419
Capriccio Architettonico con Figure

ARARPI0145419
Capriccio Architettonico con Figure

Olio su tela. Scuola napoletana del XVIII secolo. La scena, collocata in prossimità del mare, è dominata da un grande complesso di rovine architettoniche, con statue, archi, giardini pensili, e animata da numerose figurine di popolani intenti a diverse attività. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice antica.

Contattaci

Contattaci
Paesaggio con Figure
ARARPI0126908
Paesaggio con Figure

ARARPI0126908
Paesaggio con Figure

Olio su tela. Su un sentiero di campagna è descritta una scena di seduzione: una giovane donna in piedi accenna a mostrare il proprio corpo all'uomo seduto a riposare con la compagna; mentre lui distoglie lo sguardo, la moglie fissa accorata la giovane meretrice, trattenendo il compagno per la mano. Sul sentiero spuntano altri viandanti. Forse di significato allegorico, il dipinto sottolinea il contrasto tra la freschezza, la luminosità e l'ardore del giovane corpo femminile, la cui bellezza viene ostentata, e la forma mal definita, infagottata, quasi nascosta dei corpi dei due anziani. Sul retro del dipinto è riportata a matita un'ipotesi di attribuzione a Giuseppe Gambarini (1680-1725). Nonostante la dubbia attribuzione, il dipinto è ben realizzato nella qualità pittorica e nella resa del soggetto. Restaurato e ritelato, è presentato in cornice antica riadattata.

Noleggia

550,00€

Noleggia
Noel Quintavalle (Noelqui)
ARARNO0126882
Noel Quintavalle (Noelqui)

Papaveri in Vaso 1948

ARARNO0126882
Noel Quintavalle (Noelqui)

Papaveri in Vaso 1948

Olio su tela. Firmato e datato in basso a sinistra. Composizione di papaveri in vaso, con Madonnina in ceramica sulla parete retrostante. Noel Quintavalle (noto con lo pseudonimo Noelqui), nativo di Ferrara ma cresciuto e formatosi artisticamente a Milano, fu artista poliedrico. Laureato in architettura, si formò alle arti da autodidatta, ma dopo la grande guerra a cui partecipò attivamente, si distinse velocemente ed espose in numerose mostre nazionali e internazionali; nel frattempo svolse anche attività letteraria pubblicando vari volumi (satira, fiabe, novelle memorie della guerra) e si cimentò anche con la scultura e la xilografia. La sua produzione pittorica, iniziata come divisionista, fu poi influenzata dalla sintesi della pittura moderna. I soggetti a lui più cari furono il ritratto (con predilezione per le figure femminili particolari, quali le ballerine) e il paesaggio. E' degli anni '40 la sua produzione di soggetti floreali, legata al periodo in cui recuperò il bisogno di interiorità, avvicinandosi ai concetti estetici dell'arte del “Novecento”. L'opera è presentata in cornice coeva.

Noleggia

275,00€

Noleggia
Paesaggio con Composizione di Frutta e Uccello
ARARPI0141151
Paesaggio con Composizione di Frutta e Uccello

ARARPI0141151
Paesaggio con Composizione di Frutta e Uccello

Olio su tela. La composizione non è una tradizionale natura morta perchè la frutta (uva e mele) e l'uccello sono inseriti in un ampio paesaggio, come suoi elementi aggiunti in primo piano; alle loro spalle si apre una campagna verdeggiante con un borgo sulla collina. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

Contattaci

Contattaci
Grande dipinto attribuito a Tiburzio Passerotti ( 1553 -1612)
SELECTED
novità
SELECTED
ARARPI0152909
Grande dipinto attribuito a Tiburzio Passerotti ( 1553 -1612)

Madonna con Bambino il Padre Angeli e Santi

ARARPI0152909
Grande dipinto attribuito a Tiburzio Passerotti ( 1553 -1612)

Madonna con Bambino il Padre Angeli e Santi

Olio su tela. Corredata di scheda attributiva ad opera del dottor Franco Moro. La tela rientra in un'ampia produzione sacra, che esaltava la gloria di Maria e dei santi vicini alla committenza. Al centro Maria siede su un trono con il Figlioletto in braccio, mentre in alto, dai cieli aperti, guarda a Lei benedicente il Padreterno, con il globo terrestre tra le mani, simbolo del suo potere sul mondo; Egli è affiancato da due angeli. Ai lati del trono stanno in piedi due Santi: a sinistra, San Domenico di Guzman, vestito dell'abito da domenicano e che regge tra le mani un giglio e un libro; sulla destra, nel suo caratteristico saio, San Francesco d'Assisi, che regge la croce a forma di Tau e un libro, e sulle cui mani si vedono i segni delle stimmate. Tutta la scena è caratterizzata dalla staticità delle figure tipica ancora del periodo rinascimentale, da colori vivi e da tratti dei visi composti e delicati. Peraltro alcuni tratti, eccentriche rispetto al comune atteggiamento neo raffaellesco del periodo, orientano verso l'ambito bolognese, nel quale si ritrovano in paticolare Bartolomeo e Tiburzio Passerotti. Rimandano in particolare a quest'ultimo alcuni aspetti stravaganti che scorrono in ogni dettaglio della tela: la corrispondenza coloristica di tinte vive e squillanti, gli allungamenti schematici degli arti inferiori, accentuati dal marcato segno di nero che caratterizza i contorni delle ciglia e delle sopracciglia, fino alla suadente forma della bocca. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice antica.

Contattaci

Contattaci
Carlo Jacono
ARARNO0138316
Carlo Jacono

Volto maschile

ARARNO0138316
Carlo Jacono

Volto maschile

Olio su tela. Firmato in basso a destra. L'artista milanese Carlo Jacono è stato illustratore e pittore: il suo stile inconfondibile, la maestria nell''esecuzione, la prolificità e la capacità artistica in oltre 50 anni di carriera, il sapersi prestare anche a generi diversi e il grande successo presso i lettori e gli editori, lo resero uno dei maestri della illustrazione italiana e una delle firme più apprezzate e conosciute sulla scena dell'illustrazione nazionale e internazionale. Era noto anche come l "Uomo del cerchio", pseudonimo dovuto all'impaginazione di molte sue copertine di carattere rosa, poliziesco, fantascientifico, italiane, inglesi svedesi, norvegesi, americane (ricordiamo, tra tante, le copertine della collana "Il giallo Mondadori"), o più semplicemente col solo cognome, Jacono, con cui si firmava. A partire dal 1970 Jacono intraprese anche una carriera pittorica, esponendo in mostre personali sia in Italia sia all'estero, prediligendo un filone figurativo di connotazione romantica che trova il suo capolavoro nella serie de “I guerrieri”. Hanno detto di tale produzione: "sono apparizioni di guerrieri di altri tempi, che la fantasia arriva a concretare anche nei minuti tratti del volto, e ad immaginare nelle azioni più spericolate". Probabilmente anche il dipinto qui presentato rientra in tale serie: è il volto di un guerriero nordico, come si desume dal copricapo di pelliccia che incornicia il volto fiero e concentrato in cui spiccano gli algidi occhi azzurri, e dal collare in metallo brunito inciso con segni grafici che rimandano alle rune nordiche; a mezzo busto, si intravvedono gli spallacci dell'armatura. Il dipinto è presentato in cornice.

Noleggia

175,00€

Noleggia
Dipinto Ritratto di Monarca Asburgico
ARARPI0188979
Dipinto Ritratto di Monarca Asburgico

ARARPI0188979
Dipinto Ritratto di Monarca Asburgico

Olio su tela. Si tratta sicuramente di un re per la presenza della corona e dello scettro in basso a destra; l'uomo è rivestito di un'armatura e poggia la mano sinistra sull'elmo, a sottolineare il suo prestigio di condottiero. Ritratto in età avanzata, come evidenzia la chioma canuta, per i tratti fisiognomici, il cosiddetto l "mento asburgico" (o mento degli Asburgo, labbro asburgico, labbro degli Asburgo) , una particolare patologia malformativa ereditaria di origine genetica, documentata lungo i secoli, presente in molti membri della Casa d'Asburgo. I tratti somatici ricondurrebbero a Leopoldo I d'Asburgo (1640 -1705), Imperatore del Sacro Romano Impero, che condusse numerose campagne belliche. Il dipinto, restaurato e ritelato, presenta un lieve strappo sul manto rosso. E' presentato in cornice di inizio '900.

Noleggia

600,00€

Noleggia
Danilo Martinis
ARARCO0152885
Danilo Martinis

Occhi 1995

ARARCO0152885
Danilo Martinis

Occhi 1995

Olio su tela. Datato e firmato al retro. Nato a Seregno, Danilo Martinis si è formato con Osvaldo Minotti. Pittore e designer, ha arredato residenze prestigiose in tutto il mondo, le sue opere sono particolarmente apprezzate negli Emirati Arabi e in Russia. Egli ama esprimere i suoi pensieri attraverso immagini grafico-figurative rese attraverso effetti geometrici e giochi cromatici, utilizzando come interpreti prevalentemente le figure femminili. In quest'opera propone un primissimo piano di un viso femminile, in particolare inquadrando gli occhi.

Noleggia

88,00€

Noleggia
Natura Morta con Fiori Frutta e Zucche
SELECTED
SELECTED
ARARPI0150725
Natura Morta con Fiori Frutta e Zucche

ARARPI0150725
Natura Morta con Fiori Frutta e Zucche

Olio su tela. Scuola lombarda di fine '600-inizio '700. La ricca composizione propone un grande mazzo di fiori variopinti in un vaso sbalzato, vicino a due grosse zucche ea frutta mista (uva e pesche): con diverse intensità di colore, i vari elementi naturalistici emergono dallo sfondo completamente scuro, creando effetti di luci ed ombre. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di inizio '900.

Contattaci

Contattaci
Mentore Silvani
SELECTED
SELECTED
ARAROT0147772
Mentore Silvani

Paesaggio Innevato con Figure 1872

ARAROT0147772
Mentore Silvani

Paesaggio Innevato con Figure 1872

Olio su tela. Firmato, datato 1872 e localizzato Parma in basso a destra. E' un grande paesaggio invernale di forte impatto scenico, che ben si inserisce nel tradizionalismo scenografico proprio della pittura di Mentore Silvani, artista nativo di Traversetolo (Parma), pittore paesaggista ma noto anche come scenografo. Nella scena, spruzzata del bianco di una breve nevicata che crea quella tipica atmosfera invernale rarefatta e silenziosa, tra alberi spogli e secchi, si snoda una strada sterrata percorsa da un viandante; a destra una costruzione diroccata con il lavatoio ove attinge acqua una donna; al centro una colonnina su cui è montata un'immagine sacra. Formatosi nella sua città natale, il Silvani partecipò alle esposizioni dell'Incoraggiamento di Parma a partire dal 1864 , ed è prevalentemente nella sua città che si ritrovano oggi le sue opere (presso il Comune di Parma, la Galleria Nazionale , il Liceo artistico Paolo Toschi) ; espose peraltro anche a Milano (1872) e a Firenze (1875). Formatosi come scenografo alla scuola di Gerolamo Magnani, il Silvani svolse tale incarico a Parma ma anche a Venezia a partire dal 1871. La sua produzione pittorica, che annovera paesaggi prevalentemente rurali della campagna parmense, è sempre caratterizzata dalla fedeltà al dato reale. L'opera qui proposta è presentata in cornice coeva.

Contattaci

Contattaci
Ritratto di Giovane Donna 1666
ARARPI0132179
Ritratto di Giovane Donna 1666

ARARPI0132179
Ritratto di Giovane Donna 1666

Olio su tela. Scuola lombarda del XVII secolo. Una giovane fanciulla sorridente è ritratta in un elegante abito nero, impreziosito dal pizzo sullo scollo e dal gioco di pizzi e nastri rossi e verdi sulle maniche, che fanno pendant con la sottoveste rossa ricamata; indossa i suoi gioielli al collo, ai polsi, alle orecchie, nell'acconciatura dei capelli, ove l'austerità delle perle è alleggerita dai nastri colorati; tiene in mano un mazzolino di fiorellini, che sottolinea la sua leggiadria e la sua grazia. Restaurato e ritelato, sulla seconda tela è riportata scritta, probabilmente copia dell'originale sulla prima tela, che indica chi è la giovane:" Margh.a D. Gridonia Gonz. Agnella - Soada Maffei - D'etta Anni XVIII", seguito da uno stemma con le iniziali C F.A.S. Tale scritta, oltre a definirne il nome l'età, evidenzia l'appartenenza della giovane donna al Collegio delle Vergini di Gesù di Castiglione delle Stiviere, fondato nel 1608 dalla marchesa Guidonia Gonzaga insieme alle due sorelle Cinzia ed Olimpia, tutte nipoti di San Luigi Gonzaga. Tale collegio aveva lo scopo di impartire un'educazione a giovani nobili o provenienti da buona famiglia, le quali, con la dote donata al collegio, contribuivano al sostentamento dello stesso. Il ritratto presenta piccoli difetti. E' presentato in cornice antica non coeva, con piccole mancanze.

Contattaci

Contattaci
Ritratto di Giovanni Albertoni
ARARPI0148088
Ritratto di Giovanni Albertoni

ARARPI0148088
Ritratto di Giovanni Albertoni

Olio su tela. In alto a destra sono indicati il nome dell'uomo ritratto e la sua età, 78 anni. L'abito dell'uomo e l'atteggiamento di preghiera, davanti al Crocifisso, con in mano il libro di meditazione, lo identificano in un prelato. Il cognome Albertoni è ampiamente diffuso in Italia, in diverse casate che partirono dalla Lombardia per estendersi al parmense e poi sino a Roma. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato in cornice in stile.

Noleggia

450,00€

Noleggia
Dipinto firmato Oscar Ricciardi
ARAROT0188151
Dipinto firmato Oscar Ricciardi

Impressione di Napoli Vecchia 1933

ARAROT0188151
Dipinto firmato Oscar Ricciardi

Impressione di Napoli Vecchia 1933

Olio su tela. Firmato e datato in basso a sinistra. Ricciardi fu un prolifico pittore napoletano considerato da alcuni la testa di serie dell'impressionismo partenopeo; egli dipinse come soggetti principali marine, spiagge, scorci, paesaggi e usi e costumi napoletani della sua città. Nelle sue opere il cromatismo intenso, lo studio dal vero, l'abbandono del disegno e la luce limpida e tersa che pervade le scene, rivelano la conoscenza dell'Impressionismo, dovuta alla presenza a Napoli di Giuseppe De Nittis. Questo scorcio di Napoli è stato più volte replicato dall'artista, ed in una di tali opere compare anche il titolo "Impressione di Napoli vecchia", qui assente. E' uno scorcio intenso di atmosfera di una vecchia via popolare napoletana, animata da un mercato popolato da figure umane, con i vecchi muri scrostati addobbati di panni stesi e fioriere. L'opera è piuttosto buia, prevale un monocromatismo bruno, interrotto solo dai colori più vivaci delle figure umane; l' unica fonte di luce viene dalle luci artificiali accese nel negozio in fondo alla strada. L'opera presenta un lieve danno in alto a destra (piccolo taglio della tela). E' presentata in cornice coeva.

Noleggia

170,00€

Noleggia
Dipinto Olio su Tela
SELECTED
SELECTED
ARARPI0132200
Dipinto Olio su Tela

Il Pranzo dei Fraticelli

ARARPI0132200
Dipinto Olio su Tela

Il Pranzo dei Fraticelli

Olio su tela. Scuola genovese del XVIII secolo. All'interno di uno stanzone con finestre ad arco aperte sulla via, un gruppo di fraticelli seduti per terra sta condividendo il semplice pasto, posato su un telo bianco. La scena rimanda all'ambito di Alessandro Magnasco detto il Lissandrino (1667 -1749), artista genovese considerato uno dei pittori più originali del Settecento italiano, che si distinse nella pittura di genere popolaresco e, in particolare, nella produzione di scene di vita di frati cappuccini o camaldolesi intenti alle più svariate attività, dallo studio in biblioteca alla confessione, dal lavoro di arrotini o falegnami nelle botteghe del convento al semplice raccoglimento intorno al fuoco: in tali opere si apprezza tutta la libertà espressiva del pennello dell'artista che si muove sulla tela con rapidi tocchi a descrivere fiammate, camini, gatti, libri, cani, povere ciotole, lenti, libri, povere vesti rappezzate, sedie e sgabelli, insomma tutto un mondo quotidiano di gesti e cose costruiti con una tecnica particolarissima e inconfondibile, fatta di un impasto di colore movimentato e quasi tutto giocato sul monocromo, su cui scendono pochi, sapienti colpi di luce a dar forma e consistenza alle ossute figure dei monaci. L'autore dell'opera qui proposta sicuramente si formò nell'ambito del Magnasco e si ispirò al suo stile, sebbene risulti più posato, senza i guizzi e le libertà interpretative, spesso dissacranti o ironiche, verso le figure dei frati; ben seppe riprendere il gioco di chiaroscuri, di luci e ombre, che sgorgano da una monocromia nella tonalità dei marroni, realizzando comunque un'opera di ottima qualità pittorica. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice dorata di inizio '900.

Contattaci

Contattaci
Natura Morta con Fiori Frutta e Cardellino
ARARPI0132207
Natura Morta con Fiori Frutta e Cardellino

ARARPI0132207
Natura Morta con Fiori Frutta e Cardellino

Olio su tela. Scuola italiana del XVIII secolo. Rica composizione con bacile pieno di fiori variegati, fruttiera con pesche, una zucca tagliata e un cardellino che becchetta chicchi dal grappolo di uva poggiato sul tavolo. Fa parte di quella vasta produzione di nature morte composite che nel XVIII secolo, privata di ogni significato allegorico o simbolico, era volta prettamente ad uno scopo decorativo; riprendeva oggetti inanimati multipli, compositi, vivaci, spesso affiancati da un elemento vivente, un animaletto come il cardellino di quest'opera, che manteneva il legame con la vita e la quotidianità. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

Noleggia

350,00€

Noleggia
Antonio Francesco Peruzzini attribuibile a
ARARPI0131571
Antonio Francesco Peruzzini attribuibile a

Paesaggio con Figure al Fiume

ARARPI0131571
Antonio Francesco Peruzzini attribuibile a

Paesaggio con Figure al Fiume

Olio su tela. L'ampio paesaggio è centrato sul fiume che scorre nella valle ricca di vegetazione. Lungo il suo corso, in primo piano, alcune donne stanno lavando i panni. I tratti pittorici, veloci e poco aggregati, rimandano alla produzione di Antonio Francesco Peruzzini, appartenente a famiglia di pittori originaria di Pesaro, comprendente il padre Domenico e i figli Giovanni, Antonio Francesco e Paolo, attivi in ambito marchigiano e in città italiane come Roma, Bologna, Torino e Milano, durante il XVII secolo e il primo quarto del XVIII. La produzione di Antonio Francesco è spesso associata a quella del fratello Giovanni, avendo i due lavorato insieme. Antonio Francesco si specializzò nella pittura di paesaggio, subendo l'influenza di Salvator Rosa e di paesaggisti come Pietro Montanini e Pandolfo Reschi, e ulteriori influssi gli vennero anche da pittori nordici attivi in Italia, soprattutto da Pieter Mulier detto il Tempesta. Nelle sue prime opere si distingue già l'originalità della sua pittura data una stesura rapida e da un timbro cromatico intenso e brillante. Dal principio degli anni Novanta iniziò il lungo legame artistico di Antonio Francesco Peruzzini con Alessandro Magnasco, in seguito al loro incontro avvenuto a Milano, ove il Peruzzini si era stabilito; da questo periodo in poi la sua pittura sembra sfaldarsi, attraverso forme che si fanno più dinamiche e leggere, quasi fantastiche, per approdare infine ad uno stile improntato ad una sempre maggiore disgregazione delle forme della natura ed al loro movimento. Restaurata e ritelata, l'opera è presentata in cornice primi '900.

Contattaci

Contattaci
Louis Dorigny attribuibile a
SELECTED
SELECTED
ARARPI0148941
Louis Dorigny attribuibile a

Erminia tra i Pastori

ARARPI0148941
Louis Dorigny attribuibile a

Erminia tra i Pastori

Olio su tela. La grande tela racconta un episodio tratto dalla Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, in cui la giovane Erminia, principessa d'Antiochia segretamente innamorata di Tancredi, assiste al ferimento in duello dell'amato. Spinta dall'amore indossa quindi le armi della guerriera Clorinda, sua intima amica, e di notte esce per raggiungere l'amato Tancredi e curarlo. Ma al campo cristiano un raggio di luce lunare la illumina e, scambiata per Clorinda dalle sentinelle, è costretta ad una fuga precipitosa: capita così in un villaggio abitato da pastori che vivono lontani dalla guerra in uno spazio idilliaco, dove chiede e ottiene di essere ospitata per qualche tempo nella speranza (vana) di dimenticare il suo amore infelice. L'opera, già attribuito a Carlo Loth, è piuttosto rimandabile alla produzione di Louis Dorigny, il pittore parigino che visse a lungo in Italia, a Roma, a Venezia e infine definitivamente a Verona, ove ottenne numerose commesse da veronesi ma anche da committenti veneti e lombardi, estendendo la sua attività di affrescatore da Bergamo sino a Udine. A Verona fin dall'inizio del secolo, le preferenze in campo pittorico andavano verso un linguaggio classicistico complesso nella composizione, ma pacato ed elegante, anche nelle grandi opere decorative. A questa pittura si uniforma il Dorigny, che in questa tela coniuga l'equilibrato classicismo di Simon Vouet (di cui era nipote) con i chiaroscuri appresi a Roma e la pacata eleganza veneta. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di inizio '900.

Contattaci

Contattaci
Il Sacrificio di Ifigenia
SELECTED
SELECTED
ARARPI0132252
Il Sacrificio di Ifigenia

ARARPI0132252
Il Sacrificio di Ifigenia

Olio su tela. Scuola napoletana di metà '700. Il dipinto propone il mito greco del sacrificio di Ifigenia, la figlia del re Agamennone, capo della spedizione di Achei che doveva partire alla volta di Troia. Poichè la flotta greca non riusciva a prendere il mare a causa dei venti sfavorevoli, l'indovino Calcante predisse che, a causa di un'offesa che il re aveva arrecato alla dea Artemide, ora essa si opponeva alla loro partenza finchè il re non le avesse sacrificato sull'altare la giovane figlia. Ifigenia accettò coraggiosamente il sacrificio e salì spontaneamente sull'altare, ma Artemide, impietosita, all'ultimo istante la scambiò con una cerbiatta e portò la fanciulla viva in Tauride, dove divenne una sacerdotessa della dea che l'aveva salvata. La grande scena, ambientata fuori dall'accampamento greco in riva al mare (di sfondo a sinistra le navi ancorate, a destra le tende), vede al centro la dea Artemide che scambia la giovane e bella Ifigenia con la cerbiatta, mentre il sacerdote Calcante già impugna il coltello del sacrificio; a destra la disperazione del re Agamennone e della consorte Clitemnestra. Il dipinto è per modalità stilistiche vicino alla produzione di Fedele Fischetti (1732-1792), l'artista napoletano che si dedicò prevalentemente a scene di soggetto allegorico/mitologico, in particolare nelle sue prime opere degli anni '60 del XVIII secolo. L'opera qui presentata è passata in asta da Sotheby's nell'aprile del 1998. Restaurata e ritelata, è presentata in cornice in stile.

Contattaci

Contattaci
Adorazione dei Magi
ARARPI0146693
Adorazione dei Magi

ARARPI0146693
Adorazione dei Magi

Olio su tela. Scuola italiana del XVII secolo. La scena propria dell'iconografia tradizionale cristiana, risulta molto vivace e movimentata, molto ricca di figure, di particolari e di colori: al centro le tre figure dei Magi, che omaggiano il Bambin Gesù, spostato a sinistra con la Sacra Famiglia , mentre a destra vi è tutto il ricco seguito dei tre re, con i doni. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile, con mancanze.

Noleggia

575,00€

Noleggia