Pianoforte a Manovella Attribuito Ottina e Pellandi - Novara Fine XIX – Inizio XX Secolo

Toscana terzo quarto XVIII Secolo

Coppia di specchiere neoclassiche in noce, dorate e laccate. Cimasa intagliata composta da coppia di vasi, intagli fogliacei e festoni che riprendono sui fianchi e alla base. Appliques mancanti, specchi in parte sostituiti. Restauri. Toscana, terzo quarto XVIII Secolo.

Mobile sideboard ad anta scorrevole e battenti, in legno impiallacciato teak con inserti in ottone.

Emilia Inizio XVIII Secolo

Grande armadio sorretto da piedi a mensola, sul fronte presenta due ante ornate con formelle geometriche; intagli fogliacei presenti sui montanti, il cappello è sorretto da cornicetta a mensole. In noce.

Libreria vintage a parete di manifattura italiana con boiserie, vani contenitori a posizione regolabile con ante a ribalta e battente, cassetti e mensole in legno impiallacciato teak.

Ritratto femminile 1937

Olio su tela. Traccia di firma in basso a sinistra, firma per esteso al retro, con la data. Formatosi alla scuola di Tallone, Moretti Foggia fu prevalentemente un paesaggista, che propone scorci veristi caratterizzati da una tavolozza cromatica molto brillante e materica, riproducenti prevalentemente la sua nativa Val d'Ossola. Ma nella su produzione rientrano anche diversi ritratti, tra i quali si annovera quello ben riuscito di questa elegante e sorridente signora, ritratti nei quali è evidente l'influenza di Cesare Tallone, nella pennellata e nell' utilizzo del colore, nonchè nell'attenzione al mondo femminile. Il dipinto è presentato in cornice coeva.

Il Castello di Tarasp 1960

Olio su cartone. Firmato e datato in basso a destra. L'artista di origine romana Cesare Maggi si affermò come paesaggista di stampo divisionista, ritraendo paesaggi alpini engadinesi e valdostani, spesso vivacizzati dall'inserimento di figure e animali. Diventato amico del pittore Giacomo Grosso a Torino nel 1901, si orientò poi con successo verso il genere del ritratto, accantonando la tecnica divisionista. Pur prediligendo ancora le vedute d'alta montagna, ampliò i propri soggetti impegnandosi anche nelle marine e nelle nature morte. Qui è proposto lo scorcio innevato del Castello di Tarasp, rocca del XI secolo nella Bassa Engadina Svizzera. Si tratta di un'opera tarda dell'artista, che rimase però legato fino all'ultimo al suo soggetto prediletto, il paesaggio alpino, pur avendo abbandonato ormai la tecnica divisionista del suo primo periodo. L'opera è presentata in cornice in stile.

Italia Fine XIX Secolo

Lampadario a 2 braccia in ferro battuto e lamierino, riccamente impreziosito da elementi floreali dorati e campane laccate. Italia fine XIX Secolo