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Dipinto Madonna con Bambino
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Dipinto Madonna con Bambino

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Dipinto Madonna con Bambino

Olio su tela. La Madonna tiene in braccio il Bambin Gesù, ed entrambi sorreggono la corona del Rosario, invito alla devozione mariana. In alto, dai cieli aperti si affacciano angeli. Il dipinto è stato precedentemente restaurato e ritelato; qualche piccola caduta di colore lungo i margini. E' presentato in cornice coeva.

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Dipinto La Fuga in Egitto
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Dipinto La Fuga in Egitto

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Dipinto La Fuga in Egitto

Olio su tela. La scena biblica raffigura la Sacra Famiglia con Maria seduta sull'asinello, Gesù neonato tra le sue braccia e Giuseppe che tira l'animale, mentre fuggono da Nazareth, diretti in Egitto, per sfuggire alla persecuzione di Erode. Sopra di loro volteggiano alcuni angioletti. Gli sguardi degli angeli, di Giuseppe e di Maria convergono teneramente sul Bambino. Sullo sfondo un paesaggio nordico. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto Angelo custode in Ghirlanda di Fiori
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Dipinto Angelo custode in Ghirlanda di Fiori

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Dipinto Angelo custode in Ghirlanda di Fiori

Olio su tela. Scuola centro-italiana del XVII secolo. Secondo la tradizione iconografica, anche in questo dipinto l' angelo custode è raffigurato come un giovane alato che accompagna su un tratto di strada un fanciullo, indicandogli il cielo come meta del cammino. La figura alata spicca e domina la scena, vivace nei colori, possente nella forza fisica che emana, seppur dolce nell' atteggiamento delicatamente protettivo verso il bambino, la cui piccola figura avviluppata tra le membra del suo custode. La scena è racchiusa all'interno di una ghirlanda di fiori, vivaci e variopinti, che conferiscono colore alle figure, altrimenti collocate in un paesaggio scuro e quasi monocromo. La raffigurazione di personaggi, prevalentemente religiosi, racchiusi in cornici floreali ebbe grande sviluppo soprattutto a Roma, legata a nomi come Giovanni Stanchi (1608 -1675), piuttosto che Mario Nuzzi detto Mario de' Fiori (1603 -1673), ed altri ancora. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presenato in cornice a listello.

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Dipinto Adorazione dei Pastori
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Dipinto Adorazione dei Pastori

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Dipinto Adorazione dei Pastori

Tempera e olio su tavola. Scuola veneta-cretese del secolo XVII-XVIII. Con il termine di Scuola veneta-cretese (o Creto-Veneta) si indica un'importante scuola pittorica, conosciuta anche con il nome di scuola Post-Bizantina, movimento che fiorì sull'isola di Creta sotto controllo della Serenissima di Venezia tra il 1204 e il 1669. Grazie alla situazione politica, in particolare dopo la caduta di Costantinopoli, Creta divenne il principale centro artistico cristiano di matrice greca dal quindicesimo al diciassettesimo secolo. In questo ambiente si sviluppò un particolare stile pittorico che fu marcato dalla tradizione e dai movimenti di matrice sia bizantina che latina. In particolare, data l' importante domanda di icone bizantine in Europa, l'isola divenne presto un centro di produzione di queste opere d'arte. Lo stile dell'icona bizantina si ritrova in quest'opera, che propone un soggetto ampiamente riproposto nell'arte, ovvero l'Adorazione dei pastori alla nascita di Gesù: le figure della Sacra Famiglia e dei Pastori sono fortemente riconducibili alla tradizionale raffigurazione iconografica bizantina, ma sono collocati in un paesaggio più latino, che si apre ampio, con una profondità prospettica che rimanda al paesaggismo seicentesco europeo, senza il tradizionale fondo oro ma con scelte cromatiche che richiamano comunque la luce dorata divina, in particolare dove un angelo annunciante la Gloria di Dio si affaccia dai cieli aperti. Il dipinto presenta un distacco della pittura nella parte centrale, in corrispondenza di precedente restauro, che necessita di ulteriore recupero. Al retro della tavola è presente un timbro a ceralacca. Il dipinto è presentato in cornice lignea antica.

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Dipinto attribuibile a Eugenio Moretti Larese
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Dipinto attribuibile a Eugenio Moretti Larese

Il Giudizio Universale

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Dipinto attribuibile a Eugenio Moretti Larese

Il Giudizio Universale

Olio su tela. L' opera è probabilmente il dipinto preparatorio e di presentazione alla committenza, dell'affresco realizzato dal Moretti Larese per la volta della chiesa di Volpago del Montello (Treviso), dedicata a Santa Maria Maddalena. Il Giudizio universale descrive in alto il Paradiso sulle nuvole, raccolto intorno al Cristo seduto sul trono del giudice. Sullo sfondo si compone l'immagine trinitaria, con Dio Padre in volo e la colomba dello Spirito Santo, tra i cori degli angeli e gli anziani dell'Apocalisse. Il Cristo giudice è affiancato dalla madre Maria, nel ruolo di interceditrice, e dai quattro evangelisti che hanno tra le mani i Vangeli di cui sono autori e al fianco i tradizionali simboli. Ai lati sono schierati i santi del vecchio testamento (Davide con la cetra, Mosè con le tavole della legge, Giovanni Battista con la croce astile) e gli apostoli Pietro (con le chiavi) e Paolo (con la spada del martirio). Lo spalto sottostante è occupato dagli altri apostoli (Andrea con la croce) e santi. Le tre Virtù della Fede, della Speranza e della Carità, con i loro simboli, mostrano ai risorti la croce del sacrificio di Gesù. L'angelo con la tuba risveglia i morti e indica loro il giudice. L'arcangelo Michele, con la spada fiammeggiante e la bilancia a doppio piatto, decide il destino individuale dei risorti. In basso gli eletti (tra cui le madri con i loro bimbi) ascendono al Cielo con l'aiuto degli angeli. I dannati finiscono invece tra le fiamme dell'Inferno. Il dipinto presenta tracce evidenti del disegno a matita sottostante e, rispetto all'affresco definitivo, alcune piccole differenze nelle posture di alcune figure e soprattutto nelle cromie non definitive. Moretti Largese si fece apprezzare soprattutto come decoratore di palazzi pubblici e privati, ma realizzò anche alcuni affreschi religiosi. Il dipinto è presentato in cornice di fine '800.

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482,00€

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Dipinto Il Transito di San Giuseppe
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Dipinto Il Transito di San Giuseppe

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Dipinto Il Transito di San Giuseppe

Olio su tela. Scuola italiana del XVIII secolo. Il dipinto raffigura la morte di San Giuseppe che, secondo i vangeli apocrifi, avvenne assistita da Maria e da Gesù: il moribondo giace infatti nel suo letto di agonia, sostenuto affettuosamente dal figlio putativo Gesù e dalla sposa Maria, mentre diversi angeli assistono, sia ai piedi del giaciglio, sia dall'alto ove i cieli già si aprono per accogliere l'anima del santo. Quella di Giuseppe è considerata la forma di morte più desiderabile e serena, di vecchiaia, nel proprio letto e circondato dai propri cari, e per tal motivo il Santo è considerato il patrono dei morenti e della dolce morte. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato con cornice.

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482,00€

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Vetrata a Piombo di fine 800
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Vetrata a Piombo di fine 800

L'incredulità di Tommaso

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Vetrata a Piombo di fine 800

L'incredulità di Tommaso

Vetrata a piombo, con vetri policromi dipinti a mano. E' raffigurata la scena del Vangelo in cui San Tommaso, dopo aver dubitato della sua Resurrezione annunciata dagli altri discepoli, riconosce Gesù che gli appare e gli chiede di toccare con mano le sue piaghe della Croce. L'opera presenta alcune lievi rotture e manca di alcuni vetri originali, sostituiti. E' montata in cornice recente.

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100,00€

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Dipinto La Deposizione di Cristo
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Dipinto La Deposizione di Cristo

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Dipinto La Deposizione di Cristo

Olio su tela. Scuola napoletana del XVII-XVIII secolo. E' una tradizionale scena della deposizione di Cristo dalla Croce, con il corpo inerte e pallido calato tra le braccia della madre Maria, a sua volta abbracciata e sostenuta nel suo dolore dal discepolo Giovanni, e all'intorno, a partecipare del compianto, due pie donne e due discepoli. La scena è caratterizzata da una linearità discendente in diagonale, che segue il corpo di Gesù, partendo dal palo della Croce innalzato a sinistra e si conclude con la donna accucciata ad abbracciare i piedi di Gesù a destra. All'intorno, uno sfondo spoglio e grigio, che sottolinea il dramma e il vuoto che esso crea. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato inc ornice di inizio '900.

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240,00€

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Dipinto con Madonna ed Angeli
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Dipinto con Madonna ed Angeli

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Dipinto con Madonna ed Angeli

Olio su tela. La Madonna è raffigurata in gloria, in piedi nei cieli e circondata da angioletti. L'opera ancora in prima tela, è stata applicata su telaio moderno: tale dato, insieme all' incompletezza della figura di Maria, fa pensare che il dipinto fosse parte di una tela più grande. Il dipinto è presentato in cornice in stile.

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365,00€

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Dipinto su Tavola Annunciazione XVI secolo
SELECTED
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Dipinto su Tavola Annunciazione XVI secolo

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Dipinto su Tavola Annunciazione XVI secolo

Olio su tavola. Scuola centro-italiana della seconda metà del '500. La sacra scena dell'Annunciazione vede le due figure protagoniste collocate in primo piano in un interno che corrisponde alla stanza di Maria. La giovane donna è seduta davanti ad un piccolo scrittoio ligneo, sorretto da figure di angeli, su cui poggiano il libro di preghiere e un vasetto con fiorellini; ai suoi piedi, il cestino del lavoro di cucito. Maria ha il corpo parzialmente rivolto all'indietro, in un movimento contorto, quasi di tentativo di fuga, come se volesse allontanarsi dall'altra figura, quella dell' Arcangelo Gabriele. Costui sta in piedi sulla destra, maestoso ed elegante, con una mano che regge un giglio e l' altra che indica verso l'alto sopra di lui, dove sta uscendo da un varco di luce la colomba bianca, simbolo dello Spirito Santo. Sullo sfondo, alte colonne con drappeggi che sormontano la pedana su cui poggia il letto di Maria. La composizione rimanda, nello stile figurativo e nelle scelte cromatiche, alla pittura già manierista delle scuole del centro Italia: in particolare vi è un forte concordanza di stile e composizione con alcune opere dello stesso soggetto del pittore Bastiano Vini Detto Bastiano Veronese (1525/1530 - 1602), che dal 1540 circa visse e lavorò a Pistoia. E' in tale città che si ritrovano alcune sue Annunciazioni: in particolare quella nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie (una pala d'altare di dimensioni superiori ai due metri di altezza), mostra evidenti rassomiglianze sul piano formale e compositivo con quella qui presentata. Vi è concordanza nell' ambientazione della scena sacra: una stanza, sul cui sfondo è una tenda che copre parzialmente un letto, arredata con gli elementi essenziali alla narrazione, il leggio e la sedia riccamente ornati con cariatidi di putti o angioletti che paiono intagliati nel legno. Corrisponde, anche se con lievi variazioni, lo schema compositivo, con le due figure che si dispongono "a fregio" sullo stesso piano di posa, e corrispondono altresì i tratti somatici della Vergine e dell'Arcangelo. Si differenzia invece il pavimento, che, mentre è omogeneo nella nostra tavola, in quella pistoiese si presenta con cromie alternate a scacchiera, ma pare che tale disegno del pavimento sia stato aggiunto in un periodo successivo, in occasione del rifacimento dell'altare nel 1637-1639, in pendant con quello di altra opera dello stesso Sebastiano Vini nella stessa chiesa, una Sacra Conversazione. Pare quindi piuttosto certo che la nostra tavola sia stata dipinta guardando all'opera di Bastiano Veronese, probabilmente su richiesta specifica del committente, e prima della variazione del pavimento, quindi collocabile nella seconda metà del XVI secolo. Il dipinto è stato sottoposto a restauro, con applicazione di due rinforzi al retro della tavola. E' presentato in cornice di fine '800. (Riferimento per la pala d'altare di Pistoia: Catalogo dei beni culturali https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0900035285)

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Dipinto Sacra Famiglia con Sant'Anna
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Dipinto Sacra Famiglia con Sant'Anna

Seguace di Peter Paul Rubens

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Dipinto Sacra Famiglia con Sant'Anna

Seguace di Peter Paul Rubens

Olio su tela. Il dipinto deriva dall' opera di Rubens (1577 -1640) conservata al Museo del Prado a Madrid, riprodotta in controparte in incisione da Paulus Pontius (1603 -1658), come appare anche in questa versione. Occupa il centro verticale della scena la figura di Maria, il cui volto fu ispirato a quello di Isabel Brandt, la prima moglie del pittore fiammingo, morta nel1626 ad appena 35 anni. La Madonna tiene in braccio il Bambin Gesù, che la guarda teneramente ma seriamente negli occhi, mentre una manina è poggiata sul seno scopero della madre, da cui ha appena ricevuto nutrimento; dietro, in piedi, Sant'Anna avvolge le spalle della figlia e del nipote in un tenero e protettivo abbraccio, sorridendo compiaciuta: Sul lato sinistra, un po' separato e al buio, Giuseppe assiste pensoso e preoccupato: unica figura umana che non rientra nella luce emanata dal volto del Bambino, irradiata su quello di Maria e, di riflesso, anche su quello di Sant' Anna. rispetto all'opera del maestro, è rispettata la composizione delle figure, ma variano diversi particolari, in particolare nelle vesti di Sant' Anna, di Maria, nel drappeggio che cinge i fianchi del Bambino., ad avvalorare l'ipotesi che si tratti di opera di seguace del maestro fiammingo. Il dipinto, restaurato e ritelato, si presenta in buone condizioni, con solo un graffio nel colore in alto al centro.

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Dipinto con La Sacra Famiglia a Tavola
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Dipinto con La Sacra Famiglia a Tavola

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Dipinto con La Sacra Famiglia a Tavola

Olio su tela. Scuola centro-italiana del XVII secolo. L'insolita e particolare rappresentazione presenta sulla sinistra le tre figure della Sacra Famiglia, con Gesù già fanciullo, seduti alla tavola e benedicenti il semplice pasto che si accingono a consumare (composto da frutta e pane); la scena, soggetto raffigurato piuttosto raramente e in genere con carattere di maggior sacralità per la presenza di angeli che servono il cibo alla famiglia, ha qui invece il sapore dell'intimità domestica molto normale e semplice. Spicca invece maestosamente tutto intorno alla Sacra Famiglia, lo scorcio di una città rinascimentale, con alti palazzi a logge e colonnati, presentati secondo una bell'effetto prospettico che conduce, in fondo a destra, alle mura di ingresso ad una città riccamente turrita, probabilmente Gerusalemme. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di fine '800.

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Cromolitografia Madonna del Rosario
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Cromolitografia Madonna del Rosario

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Cromolitografia Madonna del Rosario

Cromolitografia su carta, arricchita da applicazioni in metallo argentato che definiscono le aureole della Madonna e del Bambino. La litografia ovale è collocata inoltre in una teca anch'essa pregevolmente arricchita con inserti in metallo argentato e dorato, che definiscono ulteriori cornici con decori a motivo prettamente floreale. La rappresentazione presenta la Madonna che tiene in mano la corona del Rosario e in braccio il Bambin Gesù, affiancati ai lati da due santi dell'ordine domenicano. L'ulteriroe cornice con vetro è in legno lavorato con intagli dorati.

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165,00€

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Dipinto di Francesco Mazzucchi
ARAROT0222548
Dipinto di Francesco Mazzucchi

Madonna con Bambino

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Dipinto di Francesco Mazzucchi

Madonna con Bambino

Olio su faesite. Firmato in basso a destra. Francesco Mazzucchi, artista originario del pavese e attivo in Lombardia, si dedicò prevalentemente all'arte sacra, lasciando sue opere in alcune chiese del Vigevanese. E' qui proposta questa delicata e tenera raffigurazione della Madonna con Bambino, nei colori e nella scena, che vede madre e figlio in un momento di intimità domestica, intenti a giocare con i colombi nel giardino. In cornice.

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130,00€

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Dipinto La Madonna di San Gerolamo
ARARPI0221741
Dipinto La Madonna di San Gerolamo

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Dipinto La Madonna di San Gerolamo

Olio su tela. Scuola emiliana del XVII-XVIII secolo. Si tratta di copia antica del celebre dipinto su tavola di Correggio, intitolato La Madonna di San Girolamo o Il Giorno, databile al 1528 circa e conservato oggi nella Galleria Nazionale di Parma. Il soggetto della rappresentazione è la presentazione a Gesù, da parte di san Girolamo, della traduzione della Bibbia dall'ebraico al latino popolare, lavoro svolto dal santo su richiesta di Papa Damaso e che egli compì rinchiudendosi in solitudine nella grotta di Betlemme. Nel dipinto, la centralità della scena è occupata da Maria seduta con in braccio il Bambin Gesù. Attorno a loro sono composte a semicerchio diverse figure. Sulla sinistra è collocata in piedi la possente figura del vecchio Girolamo, che guarda al Bambino, mentre stringe nella mano il rotolo della traduzione, con il leone, suo compagno di eremitaggio, accucciato ai piedi. Sullo stesso lato, un angelo sorregge la Bibbia rivolgendosi sorridente alla Madonna e al Bambino. Sull'altro lato giace semisdraiata la Maddalena, che abbraccia affettuosamente il piedino del bimbo, il quale a sua volta le accarezza i capelli, in un gesto intimo che sottolinea l' intenso legame tra le due figure. Dietro la Maddalena, un angioletto arriccia il naso annusando il vasetto degli unguenti della santa penitente. La scena è collocata sotto un tendaggio rosso, aperto su un ampio paesaggio. IL dipinto del Correggio ebbe ampio successo, tanto che ne esistono numerose copie e repliche antiche, tra le quali questa qui presentata. L'opera, restaurata e ritelata., è presentata in cornice antica coeva.

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La Fuga in Egitto
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La Fuga in Egitto

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La Fuga in Egitto

Olio su tela. Scuola italiana. La scena ricca di figure, propone la Sacra Famiglia in cammino verso l'Egitto, guidata da un Angelo e dall'alto assistita da altri angioletti. Inserite in un classico paesaggio italiano, le figure sono raffigurate in una dimensione molto terrena: il Bambino, seppur aureolato, dorme tranquillo in braccio alla Madre; Maria, che indossa un inconsueto copricapo da pellegrina, incrocia lo sguardo con il suo sposo Giuseppe, il quale mentre con un gesto tenero (le poggia una mano sul ginocchio) la sta rassicurando, dialoga intanto con l'Angelo da cui si fa indicare la strada. Ritelato, il dipinto presenta alcune cadute di colore che necessitano di restauro. E' in cornice adattata, di fine '800- inizio '900.

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405,00€

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Dipinto La Predica di San Giovanni Battista
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Dipinto La Predica di San Giovanni Battista

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Dipinto La Predica di San Giovanni Battista

Olio su tela. Scuola fiamminga del XVII-XVIII secolo. La grande scena si svolge in un vasto paesaggio nordico, all'interno di un bosco ricco di piante ritorte, e sulla destra una città sormontata da picchi rocciosi. All'interno del bosco un folto gruppo di figure, figure popolari ma anche altolocate, tutti in abiti orientali, che fanno cerchio intorno a Giovanni Battista, ritratto nel suo costume iconografico tradizionale (vestito di pelli, con il bastone sormontato dalla Croce e avvolto dal cartiglio, un agnellino ai piedi): lo sguardo di Giovanni è rivolto verso l'alto, in linea con un uccello che vola sopra le cime degli alberi, raffigurazione simbolica dello Spirito Santo che ispira le parole del predicatore. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di fine '800 - inizio '900.

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Dipinto di Giuseppe Gennaro
ARAROT0216744
Dipinto di Giuseppe Gennaro

Madonna con Bambino 1891

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Dipinto di Giuseppe Gennaro

Madonna con Bambino 1891

Olio su tela. Firmato e datato in basso a sinistra. Il pittore vercellese Giuseppe Gennaro realizzò soggetti sacri, oltre che ritratti e scene di genere. Qui è proposta una Madonna con Bambino, in cui la posizione di Gesù evoca la Croce, che Maria aiuta a reggere. L'opera è presentata in cornice dorata coeva.

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185,00€

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Adorazione del Bambin Gesù
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Adorazione del Bambin Gesù

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Adorazione del Bambin Gesù

Olio su tela. Scuola del Nord-Italia. La raffigurazione della Natività è qui vista come momento contemplativo del Sacro Bambino, da parte di Maria e Giuseppe, accompagnati da angioletti. I modi pittorici riprendono quelli di modelli ampiamente replicati, a partire da Correggio, da Barocci, per arrivare alle numerose versioni di Gherardo delle notti, ovvero il pittore fiammingo Gerard Von Honthorst, rappresentante dl tenebrismo, corrente pittorica che giocava sui forti contrasti di buio e luce, di chiaro e scuro. Anche in quest'opera la luce irradiata dal Bambin Gesù illumina le figure intorno a Lui e le fa emergere dal buio circostante. L'opera, restaurata e ritelata, è presentata in cornice del XIX secolo.

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Madonna in Adorazione del Bambino dormiente
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Madonna in Adorazione del Bambino dormiente

Copia da Guido Reni

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Madonna in Adorazione del Bambino dormiente

Copia da Guido Reni

Olio su tela. L'opera è una delle numerose repliche, con alcune varianti, del celebre soggetto realizzato dal celebre pittore bolognese Guido Reni (1574 -1642) e dalla sua bottega. La composizione, che vede la Vergine in preghiera piegata ad adorare il Bambino addormentato, è considerata una invenzione della geniale vena del Reni, la quale, in seguito al grande successo tra i collezionisti del tempo, venne poi ripresa da altri autori del XVII secolo, tra cui spicca il nome di Giovan Battista Salvi detto "Il Sassoferrato". Le due varianti più celebri di questa affascinante scena vedono la Vergine con le mani giunte in preghiera, fatta propria dal Salvi, oppure quella con le mani al petto, come questa, tipicamente reniana. Altre variazioni riguardano la posizione del capo del Bambin Gesù addormentato, rivolto verso l'alto come in questa versione, piuttosto che reclinato di lato; infine cambiano i tessuti di sfondo. Comunque spicca anche in questa replica l'intensità della scena: ad occuparla trasversalmente il corpo abbandonato nel riposo del bambino, ove la natura divina soggiace nel sonno a quella umana; sopra di esso, inclinato in gesto protettivo e allo stesso contemplativo, il corpo di Maria, che esprime tutta la tenerezza materna ma anche, nel gesto delle mani, l'adorazione del mistero incarnato rappresentato dal figlioletto. Le cromie vive dei tessuti - il cuscino su cui è adagiato Gesù, il tendaggio retrostante, gli abiti della Madre -, fanno risaltare la luminosità degli incarnati. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di fine '800.

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