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Dipinto Santa Veronica e il Sacro Velo
ARARPI0226118
Dipinto Santa Veronica e il Sacro Velo

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Dipinto Santa Veronica e il Sacro Velo

Olio su tela. Scuola toscana del XVII secolo. Secondo la tradizione cristiana, Santa Veronica fu, la "pia donna" che, vedendo la passione di Gesù che trasportava la croce e il suo volto sporco di sudore e sangue, lo deterse con un panno di lino, sul quale sarebbe rimasta l'impronta del viso di Gesù. Tale velo detto Anche Santa Sindone, è diventato pertanto il segno iconografico della santa: anche in tale dipinto Veronica appare centralmente, mentre due angeli ai lati reggono il lino su cui è impresso il volto di Cristo coronato di spine; sotto di esso, un calice che raccoglie simbolicamente il sangue divino, mentre sopra la teta della santa volteggia lo Spirito Santo. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto Natura morta con Cacciagione Asparagi Castagne e Fiori
ARARPI0224080
Dipinto Natura morta con Cacciagione Asparagi Castagne e Fiori

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Dipinto Natura morta con Cacciagione Asparagi Castagne e Fiori

Olio su tela. La composizione vede al centro una lepre appesa, affiancata da alcune quaglie e da un piccione; sul lato destr, un cesto di vimini contenente castagne e rami di pino; sul lato sinistro un mazzo di asparagi e un vaso di fiori variopinti, i cui colori accesi e vivaci creano un contrasto cromatico con gli altri elementi, tutti sui toni bruni e grigi. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice dell'800 riadattata.

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Dipinto Mosè salvato dalle Acque
ARARPI0222522
Dipinto Mosè salvato dalle Acque

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Dipinto Mosè salvato dalle Acque

Olio su tela. La scena racconta l'episodio biblico del libro dell' Esodo in cui il piccolo Mosè, che la madre aveva affidato al fiume all'interno di una cesta per salvarlo dalla strage dei figli maschi israeliani (ordinata dal Faraone d'Egitto per impedire che il popolo israeliano diventasse troppo numeroso e potesse ribellarsi alla schiavitù), viene ritrovato da una ancella della figlia dello stesso Faraone, che decide di adottarlo e lo salva. La scena, ambientata lungo il fiume, è interamente occupata dalle figure femminili del seguito principesco, ammassate e proiettate verso l'angolo in basso a destra ove è collocato il cesto con il neonato. Anche tutti gli sguardi sono rivolti verso il bambino, nella direzione indicata dal braccio proteso della donna in primo piano a destra. Spiccano le rotondità delle forme femminili, soprattutto delle tre figure in primo piano, ove giochi di luci e ombre fanno risaltare gli incarnati che emergono dalle vesti. Restaurato e ritelato, ildipinto è presentato in cornice.

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Dipinto La Madonna di San Gerolamo
ARARPI0221741
Dipinto La Madonna di San Gerolamo

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Dipinto La Madonna di San Gerolamo

Olio su tela. Scuola emiliana del XVII-XVIII secolo. Si tratta di copia antica del celebre dipinto su tavola di Correggio, intitolato La Madonna di San Girolamo o Il Giorno, databile al 1528 circa e conservato oggi nella Galleria Nazionale di Parma. Il soggetto della rappresentazione è la presentazione a Gesù, da parte di san Girolamo, della traduzione della Bibbia dall'ebraico al latino popolare, lavoro svolto dal santo su richiesta di Papa Damaso e che egli compì rinchiudendosi in solitudine nella grotta di Betlemme. Nel dipinto, la centralità della scena è occupata da Maria seduta con in braccio il Bambin Gesù. Attorno a loro sono composte a semicerchio diverse figure. Sulla sinistra è collocata in piedi la possente figura del vecchio Girolamo, che guarda al Bambino, mentre stringe nella mano il rotolo della traduzione, con il leone, suo compagno di eremitaggio, accucciato ai piedi. Sullo stesso lato, un angelo sorregge la Bibbia rivolgendosi sorridente alla Madonna e al Bambino. Sull'altro lato giace semisdraiata la Maddalena, che abbraccia affettuosamente il piedino del bimbo, il quale a sua volta le accarezza i capelli, in un gesto intimo che sottolinea l' intenso legame tra le due figure. Dietro la Maddalena, un angioletto arriccia il naso annusando il vasetto degli unguenti della santa penitente. La scena è collocata sotto un tendaggio rosso, aperto su un ampio paesaggio. IL dipinto del Correggio ebbe ampio successo, tanto che ne esistono numerose copie e repliche antiche, tra le quali questa qui presentata. L'opera, restaurata e ritelata., è presentata in cornice antica coeva.

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Dipinto Mosè salvato dalle Acque
ARARPI0221744
Dipinto Mosè salvato dalle Acque

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Dipinto Mosè salvato dalle Acque

Olio su tela. La scena racconta l'episodio biblico del libro dell' Esodo in cui il piccolo Mosè, che la madre aveva affidato al fiume all'interno di una cesta per salvarlo dalla strage dei figli maschi israeliani (ordinata dal Faraone d'Egitto per impedire che il popolo israeliano diventasse troppo numeroso e potesse ribellarsi alla schiavitù), viene ritrovato da una ancella della figlia dello stesso Faraone, che decide di adottarlo e lo salva. La scena è ambientata sulle rive di un fiume ma in un paesaggio non orientale, con strutture architettoniche sulla destra: numerose le figure , raffiguranti il seguito della principessa, collocata al centro insieme al bimbo nella cesta. La tela restaurata, è stata applicata su telaio moderno. E' presentata in cronice del XIX secolo.

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Scena di Battaglia
ARARPI0066829
Scena di Battaglia

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Scena di Battaglia

Olio su tela. Scuola mittel-europea. Al retro presente monogramma No.S. e cifre di probabile inventario. Il dipinto ricorda opere di area austriaca. Raffigura una battaglia tra cavalieri, dominato in primo piano dallo scontro tra due di essi. Il dipinto proviene da una collezione storica lombarda. Ancora in prima tela e in telaio originale; al retro sono presenti rattoppi e segni di restauri antichi, ed e' stata peraltro sottoposta a ulteriore restauro pittorico e riparativo, presso il nostro laboratorio. Cretto ben marcato. Il dipinto è presentato in cornice anch'essa originale e coeva, laccata.

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Dipinto di Hercules Sanders
ARARPI0220300
Dipinto di Hercules Sanders

Figure con Natura Morta Autunnale

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Dipinto di Hercules Sanders

Figure con Natura Morta Autunnale

Olio su tela. Sulla botte in basso a sinistra è presente la firma H.Sanders. La scena, ambientata in esterno in una via di una città fiamminga, con il canale di sfondo sulla sinistra, vede in primo piano una venditrice di ortaggi dietro il suo banchetto, che è allestito con una variegata composizione di ortaggi invernali, una natura morta composta da cavolfiori, verze, carote, pannocchie; al fianco della donna, un passante che porta in spalla un arpione, le sta offrendo dei pesci, evidentemente il frutto del suo pescato che vuole vendere. L' ambientazione fa pensare ad Amsterdam, città ove nacque e visse il pittore olandese Hercules (o Herkules) Sanders, che si affermò prevalentemente come ritrattista, ma di cui è nota una scena di genere in interno, attualmente presso il Detroit Institute of Arts, datata 1647 e intitolata "Donna che pulisce il pesce", la cui figura femminile molto somiglia alla venditrice dell'opera qui presentata. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto La Predica di San Giovanni Battista
ARARPI0220299
Dipinto La Predica di San Giovanni Battista

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Dipinto La Predica di San Giovanni Battista

Olio su tela. Scuola fiamminga del XVII-XVIII secolo. La grande scena si svolge in un vasto paesaggio nordico, all'interno di un bosco ricco di piante ritorte, e sulla destra una città sormontata da picchi rocciosi. All'interno del bosco un folto gruppo di figure, figure popolari ma anche altolocate, tutti in abiti orientali, che fanno cerchio intorno a Giovanni Battista, ritratto nel suo costume iconografico tradizionale (vestito di pelli, con il bastone sormontato dalla Croce e avvolto dal cartiglio, un agnellino ai piedi): lo sguardo di Giovanni è rivolto verso l'alto, in linea con un uccello che vola sopra le cime degli alberi, raffigurazione simbolica dello Spirito Santo che ispira le parole del predicatore. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di fine '800 - inizio '900.

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Dipinto Natura morta con Fiori e Uccellini
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Dipinto Natura morta con Fiori e Uccellini

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Dipinto Natura morta con Fiori e Uccellini

Olio su tela. Scuola napoletana del XVII secolo. Una composizione di fiori variegati, in tonalità chiare è collocata in un vaso, nero come lo sfondo, su una base marmorea, di cui si distingue solo la base, perchè ricoperta da un tessuto anch'esso nero, di cui spicca solo la passamaneria dorata disposta a creare un gioco di curve; sui due lati del piano sono appoggiati due uccelli, un grosso piccione sulla sinistra che tiene nel becco un rametto rubato alla composizione, e un picchio testa rossa a destra. Lungo il margine sinistro si apre uno paesaggio, con un alto albero ricurvo sotto un cielo scuro, e di sfondo una città. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di fine '800.

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Dipinto con Il Ratto delle Sabine
ARARPI0219841
Dipinto con Il Ratto delle Sabine

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Dipinto con Il Ratto delle Sabine

Olio su tela. Scuola romana del XVII secolo. La grande scena rappresenta il famoso episodio a metà tra la storia reale e la leggenda, raccontato per la prima volta da Tito Livio nei suoi "Ab urbe condita libri" (i libri della "Storia di Roma dalla sua fondazione"). Per popolare la città appena fondata, Romolo fondatore e primo re della città, ricorse ad uno stratagemma: invitò alla festa dei Consualia, in onore del dio Nettuno, i Sabini, che abitavano la vicina città di Curi, e ne rapì le donne. Nel dipinto è raffigurato il momento in cui i romani rapiscono le donne sabine, sottraendole con la forza ai loro compagni, sotto gli occhi del re, che se resta defilato dietro le colonne del tempio della divinità, appunto il dio Nettuno riconoscibile dal tridente. Al centro posteriormente l' obelisco, che per i romani acquisì il significato simbolico come bottino di guerra e testimonianza della forza imperiale. Le tante figure si intrecciano tra di loro, inseguendosi, sovrapponendosi, creando giochi di corpi ed effetti cromatici. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice antica.

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Dipinto La Predica di San Giovanni Battista
ARARPI0219844
Dipinto La Predica di San Giovanni Battista

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Dipinto La Predica di San Giovanni Battista

Olio su tela. Scuola nord-italiana del XVII-XVIII secolo. La grande scena è ricca di figure in abiti dell' antico oriente, collocati in un paesaggio nordico, ricco di vegetazione e con cime montuose in lontananza. La metà sinistra è occupata principalmente da San Giovanni Battista, ritto in piedi e raffigurato secondo l'iconografia tradizionale: è vestito di una povera tunica fatta di pelli d' animali, ma ha drappeggiato intorno un manto rosso, simbolo del martirio; regge con una mano il bastone a forma di croce, intorno al quale si arrotola il cartiglio con la scritta "Ecce Agnus Dei", simbolo del suo ruolo di precursore e annunciatore del Cristo, e ai suoi piedi l' agnello stesso, vittima sacrificale e quindi simbolo del sacrificio di Cristo. Con l'altra mano Giovanni indica alla sua destra qualcuno fuori dall'inquadratura della scena, ma che è ovviamente il Cristo: tale gesto catalizza gli sguardi di tutta la folla collocata sulla destra della scena, folla variegata che rappresenta generi, classi sociali e razze differenti, a indicare l'universalità del messaggio del Battista. L'opera già in precedenza restaurata e ritelata, presenta una patina diffusa da ripulire. E' presentata in cornice antica.

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Dipinto Ritratto Femminile
ARAROT0214054
Dipinto Ritratto Femminile

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Dipinto Ritratto Femminile

Olio su tela. Scuola Nord- italiana del XVII secolo. Nel ritratto di questa donna non più giovane, vestita di un austero abito nero che si confonde nello sfondo, risaltano però i pizzi del collo e delle maniche bianchi e lo stomacher staccabile, ovvero la pettorina riccamente ricamata a simulare un gioiello, inventata alla fine del '600 per coprire le profonde scollature degli abiti femminili, a seguito dell'influenza moralizzatrice cattolica della corte di Francia; la donna esibisce poi un fine bracciale d'oro al polso. Restaurato e ritelato nel XIX secolo, il dipinto è presentato in cornice di fine '800-inizio '900.

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Dipinto con Scena di Guarigione XVII Secolo
ARARPI0210824
Dipinto con Scena di Guarigione XVII Secolo

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Dipinto con Scena di Guarigione XVII Secolo

Olio su rame. Scuola fiamminga del XVII secolo. Il dipinto, attribuito da tradizione orale a Frans Francken il giovane (1581 -1642), raffigura una guarigione miracolosa compiuta da Gesù: mentre va con i suoi discepoli, Egli incontra sulla sua strada un uomo malato, probabilmente di lebbra, malattia che comportava l'isolamento e il bando dalla città; l'uomo invoca il Cristo che compie il miracolo e lo guarisce. Il dipinto colloca l' evento sul margine sinistro della scena, in primo piano, ove le figure vestite secondo la foggia propria dei tempi del Cristo, spiccano per i colori vivaci; peraltro il paesaggio che riempie tutto il resto della scena è decisamente nordico, con un fiume pieno d'acqua che scorre in una campagna ricca di vegetazione, e una città sullo sfondo sotto cime montuose. La descrizione pittorica della vegetazione è minuziosa e precisa, ricca e ben definita nei particolari: il tronco spezzato in primo piano, le fronde del grande albero alle spalle dei personaggi, gli uccellini che volano alti nel cielo, i fiorellini sulla riva, le sfumature dell'acqua in cui si specchiano le piante e le nuvole, sono dipinti con una raffinatezza pittorica propria della pittura fiamminga, vicina per stile a quella del grande artista di Anversa. Il dipinto è presentato in cornice antica riadattata.

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Ritratto di Giovane Donna 1666
ARARPI0132179
Ritratto di Giovane Donna 1666

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Ritratto di Giovane Donna 1666

Olio su tela. Scuola lombarda del XVII secolo. Una giovane fanciulla sorridente è ritratta in un elegante abito nero, impreziosito dal pizzo sullo scollo e dal gioco di pizzi e nastri rossi e verdi sulle maniche, che fanno pendant con la sottoveste rossa ricamata; indossa i suoi gioielli al collo, ai polsi, alle orecchie, nell'acconciatura dei capelli, ove l'austerità delle perle è alleggerita dai nastri colorati; tiene in mano un mazzolino di fiorellini, che sottolinea la sua leggiadria e la sua grazia. Restaurato e ritelato, sulla seconda tela è riportata scritta, probabilmente copia dell'originale sulla prima tela, che indica chi è la giovane:" Margh.a D. Gridonia Gonz. Agnella - Soada Maffei - D'etta Anni XVIII", seguito da uno stemma con le iniziali C F.A.S. Tale scritta, oltre a definirne il nome l'età, evidenzia l'appartenenza della giovane donna al Collegio delle Vergini di Gesù di Castiglione delle Stiviere, fondato nel 1608 dalla marchesa Guidonia Gonzaga insieme alle due sorelle Cinzia ed Olimpia, tutte nipoti di San Luigi Gonzaga. Tale collegio aveva lo scopo di impartire un'educazione a giovani nobili o provenienti da buona famiglia, le quali, con la dote donata al collegio, contribuivano al sostentamento dello stesso. Il ritratto presenta piccoli difetti. E' presentato in cornice antica non coeva, con piccole mancanze.

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Adorazione del Bambin Gesù
ARARPI0132216
Adorazione del Bambin Gesù

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Adorazione del Bambin Gesù

Olio su tela. Scuola del Nord-Italia. La raffigurazione della Natività è qui vista come momento contemplativo del Sacro Bambino, da parte di Maria e Giuseppe, accompagnati da angioletti. I modi pittorici riprendono quelli di modelli ampiamente replicati, a partire da Correggio, da Barocci, per arrivare alle numerose versioni di Gherardo delle notti, ovvero il pittore fiammingo Gerard Von Honthorst, rappresentante dl tenebrismo, corrente pittorica che giocava sui forti contrasti di buio e luce, di chiaro e scuro. Anche in quest'opera la luce irradiata dal Bambin Gesù illumina le figure intorno a Lui e le fa emergere dal buio circostante. L'opera, restaurata e ritelata, è presentata in cornice del XIX secolo.

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Dipinto Ritratto di San Simone 1616
ARARPI0208918
Dipinto Ritratto di San Simone 1616

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Dipinto Ritratto di San Simone 1616

Olio su tela. Il dipinto presenta in alto il nome dell'artista (Giovani Piana) e la data di realizzazione 1616. Raffigura San Simone, che tiene in mano un libro e una sega, suo attributo iconografico che indicherebbe il martirio che subì. Restaurato e ritelato, il dipinto presenta tracce del restauro lungo i margini.

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Dipinto con Scena Devozionale
ARARPI0208925
Dipinto con Scena Devozionale

Il miracolo di Soriano

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Dipinto con Scena Devozionale

Il miracolo di Soriano

Olio su tela. La tela racconta il miracolo di Soriano: in questa località della Calabria, la Madonna con Maria Maddalena (riconoscibile dal vasetto d'unguento) e Caterina d'Alessandria (che porta in mano la palma del martirio), sarebbero apparse nel1530 ad un giovane domenicano, per consegnargli una immagine di San Domenico da porre nel convento da lui costruito. Una bella versione del dipinto è quella del Grechetto, del 1654-1655, conservata a Genova : a tale opera pare ispirata la nostra, che ripropone la tesa composizione delle figure. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto con Daniele nella fossa dei Leoni
ARARPI0209156
Dipinto con Daniele nella fossa dei Leoni

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Dipinto con Daniele nella fossa dei Leoni

Olio su tela. L'episodio biblico raffigurato si riferisce alla storia di Daniele, il profeta alla corte di re Dario il Medo che, per aver pregato il suo Dio, venne condannato ad essere gettato nella fossa dei leoni. Ma Dio salvò Daniele, mandando un angelo a chiudere le fauci delle belve, e il re graziò Daniele facendo invece condannare chi lo aveva denunciato. Il soggetto è stato più volte raffigurato nell'arte, per il fascino legato alla storia ma anche per il suo sapore esotico per la presenza delle belve; in particolare si ricorda la versione di Rubens del 1615, ove il profeta è raffigurato, nudo nella fossa sottoterra, mentre prega ardentemente, circondato da una folla di leoni feroci. L'opera qui presentata propone invece una versione centrata sul dialogo tra il profeta e l'angelo, che si fronteggiano spiccando con i colori vividi delle loro vesti sullo sfondo scuro di una prigione; c'è un solo leone, accucciato mansuetamente ai piedi dell'angelo, e prevale quindi la dimensione spirituale e salvifica dell'evento biblico. Secondo il famoso storico dell'arte Maurizio Marini specialista nella pittura di Caravaggio e dell'arte barocca, che aveva avuto anni fa l' occasione di visionare il dipinto, l'opera potrebbe essere attribuibile ad Antonio Maria Vassallo (1620 -1664) per le scelte compositive e cromatiche. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato con cornice listello.

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Coppia di dipinti Allegorici
ARARPI0206733
Coppia di dipinti Allegorici

Allegorie della Prudenza e della Giustizia

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Coppia di dipinti Allegorici

Allegorie della Prudenza e della Giustizia

Olio su tela. Scuola italiana del XVII secolo. I due dipinti fanno probabilmente parte di un gruppo raffigurante le quattro virtù cardinali, ovvero Giustizia, Prudenza, Temperanza e Fortezza. Le allegorie sono rappresentate in figure femminili, recanti alcuni dei simboli attributivi delle virtù che rappresentano. La Giustizia si riconosce dai due attributi più comuni, la bilancia, simbolo di equità ed equilibrio, e la spada, segno di potenza distributiva. Anche la Prudenza ha con sé due simboli: uno specchio, simbolo di circospezione che ci permette di evitare le insidie del male ( permette di guardarsi alle spalle) o anche simbolo della conoscenza di se stessi; ed un serpente simbolo di eternità e tempo, ma anche esso simbolo di avvedutezza (nel Vangelo Gesù dice:" Io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come colombe"). Le due tele, già precedentemente restaurate e ritelate, sono in buone condizioni. Sono presentate in cornice antiche in legno intagliato e laccato, con attuali piccole mancanze e danni.

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Dipinto con Busto femminile con Ghirlanda di Fiori
ARARPI0200826
Dipinto con Busto femminile con Ghirlanda di Fiori

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Dipinto con Busto femminile con Ghirlanda di Fiori

Olio su tela. Scuola centro-italiana di fine '600-inizio '700. La composizione propone al centro un busto femminile, ritratto come se fosse un'effigie scultorea, per la monocromia che evoca il marmo; essa è contornata da una ghirlanda di fiori variopinti, che si allungano da rami contorti in alto, mentre sullo sfondo sfuma un paesaggio. Tale tipo di ritratto proveniva da una soluzione nata in ambiente fiammingo e diffusa in Italia da Daniel Seghers. Restaurato e ritelato, il dipinto presenta lievi cadute di colore. E' presentato in cornice antica.

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