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31 cm 238 cm

33 cm 338 cm

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PITTURA ANTICA
 

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In questa sezione si possono trovare tutte le opere di pittura antica disponibili nel nostro catalogo online. Un’ampia e raffinata selezione che comprende paesaggi, nature morte, ritratti, volti, soggetti sacri, scorci e vedute con cui poter arricchire ogni ambiente della tua casa.

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Dipinto La Predica di San Giovanni Battista
ARARPI0220299
Dipinto La Predica di San Giovanni Battista

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Dipinto La Predica di San Giovanni Battista

Olio su tela. Scuola fiamminga del XVII-XVIII secolo. La grande scena si svolge in un vasto paesaggio nordico, all'interno di un bosco ricco di piante ritorte, e sulla destra una città sormontata da picchi rocciosi. All'interno del bosco un folto gruppo di figure, figure popolari ma anche altolocate, tutti in abiti orientali, che fanno cerchio intorno a Giovanni Battista, ritratto nel suo costume iconografico tradizionale (vestito di pelli, con il bastone sormontato dalla Croce e avvolto dal cartiglio, un agnellino ai piedi): lo sguardo di Giovanni è rivolto verso l'alto, in linea con un uccello che vola sopra le cime degli alberi, raffigurazione simbolica dello Spirito Santo che ispira le parole del predicatore. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di fine '800 - inizio '900.

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Dipinto Natura morta con Fiori e Uccellini
ARARPI0220301
Dipinto Natura morta con Fiori e Uccellini

ARARPI0220301
Dipinto Natura morta con Fiori e Uccellini

Olio su tela. Scuola napoletana del XVII secolo. Una composizione di fiori variegati, in tonalità chiare è collocata in un vaso, nero come lo sfondo, su una base marmorea, di cui si distingue solo la base, perchè ricoperta da un tessuto anch'esso nero, di cui spicca solo la passamaneria dorata disposta a creare un gioco di curve; sui due lati del piano sono appoggiati due uccelli, un grosso piccione sulla sinistra che tiene nel becco un rametto rubato alla composizione, e un picchio testa rossa a destra. Lungo il margine sinistro si apre uno paesaggio, con un alto albero ricurvo sotto un cielo scuro, e di sfondo una città. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di fine '800.

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Dipinto Allegorico
ARTPIT0001237
Dipinto Allegorico

Putti che giocano a Carte

ARTPIT0001237
Dipinto Allegorico

Putti che giocano a Carte

Olio su tela. Nella scena, ambientata in un interno ma con ampia finestra che inquadra un paesaggio, tre putti seduti su panchetti giocano con delle carte, tentando di costruirne un castello. Restaurato.

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525,00€

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Figura di cinese che balla
ARARPI0061177
Figura di cinese che balla

ARARPI0061177
Figura di cinese che balla

Tempera su carta, su acquaforte stampata. Scuola francese del 1750-1770 ca. Raffinata colorazione di una stampa francese coeva. Il soggetto orientale vede un giovane cinese che accenna passi di danza su un sentiero all'aperto, sotto una pianta dai frutti esotici. La qualità dell'opera richiama la produzione del rococò francese, quale quella di François Boucher (1703-1770) o di Jean Pillement (1728-1808), che contribuirono alla diffusione del gusto per la cineseria in Europa; del Pillement in particolare si ricorda che fu autore di numerosi disegni e incisioni di gusto cinesizzante, raccolti in due volumi (1767-71) e ampiamente diffusi in Europa come modelli. Il disegno proposto necessita di pulizia e restauro. E' applicato su cartone e presentato in cornice.

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177,00€

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Dipinto con Il Ratto delle Sabine
ARARPI0219841
Dipinto con Il Ratto delle Sabine

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Dipinto con Il Ratto delle Sabine

Olio su tela. Scuola romana del XVII secolo. La grande scena rappresenta il famoso episodio a metà tra la storia reale e la leggenda, raccontato per la prima volta da Tito Livio nei suoi "Ab urbe condita libri" (i libri della "Storia di Roma dalla sua fondazione"). Per popolare la città appena fondata, Romolo fondatore e primo re della città, ricorse ad uno stratagemma: invitò alla festa dei Consualia, in onore del dio Nettuno, i Sabini, che abitavano la vicina città di Curi, e ne rapì le donne. Nel dipinto è raffigurato il momento in cui i romani rapiscono le donne sabine, sottraendole con la forza ai loro compagni, sotto gli occhi del re, che se resta defilato dietro le colonne del tempio della divinità, appunto il dio Nettuno riconoscibile dal tridente. Al centro posteriormente l' obelisco, che per i romani acquisì il significato simbolico come bottino di guerra e testimonianza della forza imperiale. Le tante figure si intrecciano tra di loro, inseguendosi, sovrapponendosi, creando giochi di corpi ed effetti cromatici. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice antica.

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Dipinto La Predica di San Giovanni Battista
ARARPI0219844
Dipinto La Predica di San Giovanni Battista

ARARPI0219844
Dipinto La Predica di San Giovanni Battista

Olio su tela. Scuola nord-italiana del XVII-XVIII secolo. La grande scena è ricca di figure in abiti dell' antico oriente, collocati in un paesaggio nordico, ricco di vegetazione e con cime montuose in lontananza. La metà sinistra è occupata principalmente da San Giovanni Battista, ritto in piedi e raffigurato secondo l'iconografia tradizionale: è vestito di una povera tunica fatta di pelli d' animali, ma ha drappeggiato intorno un manto rosso, simbolo del martirio; regge con una mano il bastone a forma di croce, intorno al quale si arrotola il cartiglio con la scritta "Ecce Agnus Dei", simbolo del suo ruolo di precursore e annunciatore del Cristo, e ai suoi piedi l' agnello stesso, vittima sacrificale e quindi simbolo del sacrificio di Cristo. Con l'altra mano Giovanni indica alla sua destra qualcuno fuori dall'inquadratura della scena, ma che è ovviamente il Cristo: tale gesto catalizza gli sguardi di tutta la folla collocata sulla destra della scena, folla variegata che rappresenta generi, classi sociali e razze differenti, a indicare l'universalità del messaggio del Battista. L'opera già in precedenza restaurata e ritelata, presenta una patina diffusa da ripulire. E' presentata in cornice antica.

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Dipinto con Scena di Guarigione XVII Secolo
ARARPI0210824
Dipinto con Scena di Guarigione XVII Secolo

ARARPI0210824
Dipinto con Scena di Guarigione XVII Secolo

Olio su rame. Scuola fiamminga del XVII secolo. Il dipinto, attribuito da tradizione orale a Frans Francken il giovane (1581 -1642), raffigura una guarigione miracolosa compiuta da Gesù: mentre va con i suoi discepoli, Egli incontra sulla sua strada un uomo malato, probabilmente di lebbra, malattia che comportava l'isolamento e il bando dalla città; l'uomo invoca il Cristo che compie il miracolo e lo guarisce. Il dipinto colloca l' evento sul margine sinistro della scena, in primo piano, ove le figure vestite secondo la foggia propria dei tempi del Cristo, spiccano per i colori vivaci; peraltro il paesaggio che riempie tutto il resto della scena è decisamente nordico, con un fiume pieno d'acqua che scorre in una campagna ricca di vegetazione, e una città sullo sfondo sotto cime montuose. La descrizione pittorica della vegetazione è minuziosa e precisa, ricca e ben definita nei particolari: il tronco spezzato in primo piano, le fronde del grande albero alle spalle dei personaggi, gli uccellini che volano alti nel cielo, i fiorellini sulla riva, le sfumature dell'acqua in cui si specchiano le piante e le nuvole, sono dipinti con una raffinatezza pittorica propria della pittura fiamminga, vicina per stile a quella del grande artista di Anversa. Il dipinto è presentato in cornice antica riadattata.

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Dipinto Ritratto delle Tre Sorelle
ARARPI0210825
Dipinto Ritratto delle Tre Sorelle

ARARPI0210825
Dipinto Ritratto delle Tre Sorelle

Olio su tela. Scuola nord- europea del XIX secolo. Ritratto familiare di tre ragazze, la cui spiccata somiglianza nei tratti del viso, nel sorriso e nello sguardo arguto e malizioso, è rimarcata dai vestiti pressochè identici che esse indossano, i cui colori accesi vivacizzano la scena e sui quali risaltano i pizzi delle scollature, pregevolmente dipinti; la più giovane al centro, ancora bambina, ha un abito leggermente meno lavorato e un'acconciatura meno elaborata, consoni alla sua età. Il dipinto è presentato in cornice di fine '800 riadattata e ridorata.

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715,00€

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Dipinto di Paesaggio con Scena Pastorale
ARARPI0207620
Dipinto di Paesaggio con Scena Pastorale

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Dipinto di Paesaggio con Scena Pastorale

Olio su tela. Di sapore bucolico e sereno, la scena ambientata nella campagna al limitare del borgo che si intravvede sulla sinistra, vede una donna e il figlio che, in prossimità di un corso d'acqua, attendono con il cesto del pranzo il pastore con il suo gregge. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice antica.

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310,00€

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Adorazione del Bambin Gesù
ARARPI0132216
Adorazione del Bambin Gesù

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Adorazione del Bambin Gesù

Olio su tela. Scuola del Nord-Italia. La raffigurazione della Natività è qui vista come momento contemplativo del Sacro Bambino, da parte di Maria e Giuseppe, accompagnati da angioletti. I modi pittorici riprendono quelli di modelli ampiamente replicati, a partire da Correggio, da Barocci, per arrivare alle numerose versioni di Gherardo delle notti, ovvero il pittore fiammingo Gerard Von Honthorst, rappresentante dl tenebrismo, corrente pittorica che giocava sui forti contrasti di buio e luce, di chiaro e scuro. Anche in quest'opera la luce irradiata dal Bambin Gesù illumina le figure intorno a Lui e le fa emergere dal buio circostante. L'opera, restaurata e ritelata, è presentata in cornice del XIX secolo.

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Natura Morta con Fiori Frutta e Cardellino
ARARPI0132207
Natura Morta con Fiori Frutta e Cardellino

ARARPI0132207
Natura Morta con Fiori Frutta e Cardellino

Olio su tela. Scuola italiana del XVIII secolo. Rica composizione con bacile pieno di fiori variegati, fruttiera con pesche, una zucca tagliata e un cardellino che becchetta chicchi dal grappolo di uva poggiato sul tavolo. Fa parte di quella vasta produzione di nature morte composite che nel XVIII secolo, privata di ogni significato allegorico o simbolico, era volta prettamente ad uno scopo decorativo; riprendeva oggetti inanimati multipli, compositi, vivaci, spesso affiancati da un elemento vivente, un animaletto come il cardellino di quest'opera, che manteneva il legame con la vita e la quotidianità. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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315,00€

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Madonna in Adorazione del Bambino dormiente
ARARPI0211604
Madonna in Adorazione del Bambino dormiente

Copia da Guido Reni

ARARPI0211604
Madonna in Adorazione del Bambino dormiente

Copia da Guido Reni

Olio su tela. L'opera è una delle numerose repliche, con alcune varianti, del celebre soggetto realizzato dal celebre pittore bolognese Guido Reni (1574 -1642) e dalla sua bottega. La composizione, che vede la Vergine in preghiera piegata ad adorare il Bambino addormentato, è considerata una invenzione della geniale vena del Reni, la quale, in seguito al grande successo tra i collezionisti del tempo, venne poi ripresa da altri autori del XVII secolo, tra cui spicca il nome di Giovan Battista Salvi detto "Il Sassoferrato". Le due varianti più celebri di questa affascinante scena vedono la Vergine con le mani giunte in preghiera, fatta propria dal Salvi, oppure quella con le mani al petto, come questa, tipicamente reniana. Altre variazioni riguardano la posizione del capo del Bambin Gesù addormentato, rivolto verso l'alto come in questa versione, piuttosto che reclinato di lato; infine cambiano i tessuti di sfondo. Comunque spicca anche in questa replica l'intensità della scena: ad occuparla trasversalmente il corpo abbandonato nel riposo del bambino, ove la natura divina soggiace nel sonno a quella umana; sopra di esso, inclinato in gesto protettivo e allo stesso contemplativo, il corpo di Maria, che esprime tutta la tenerezza materna ma anche, nel gesto delle mani, l'adorazione del mistero incarnato rappresentato dal figlioletto. Le cromie vive dei tessuti - il cuscino su cui è adagiato Gesù, il tendaggio retrostante, gli abiti della Madre -, fanno risaltare la luminosità degli incarnati. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice di fine '800.

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Dipinto ovale Paesaggio con Figure
ARARPI0208923
Dipinto ovale Paesaggio con Figure

ARARPI0208923
Dipinto ovale Paesaggio con Figure

Olio su tela, applicata su faesite nella seconda metà del '900. Il dipinto riprende i modi pittorici del XVIII secolo, con un taglio decorativo. In un paesaggio tranquillo, con struttura architettonica sulla destra e la verde vallata con il fiume che si apre sulla sinistra, camminano sul sentiero due figure, una donna con il suo involto di panni e il viandante con la bisaccia e il bastone. L'operaè presentata in cronice in stile.

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240,00€

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Dipinto con Scena di Concerto
ARARPI0207613
Dipinto con Scena di Concerto

ARARPI0207613
Dipinto con Scena di Concerto

Olio su tela. Nella scena è raffigurato un concertino da camera: al centro il suonatore di spinetta, alle sue spalle il suonatore di flauto dolce e sul lato destro il maestro che dirige, che ascolta intento e muove la mano destra ad accompagnare i movimenti musicali; alle spalle del trio, dame e gentiluomini ascoltano sorridenti e partecipi. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice del XIX secolo.

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665,00€

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Dipinto Ritratto di San Simone 1616
ARARPI0208918
Dipinto Ritratto di San Simone 1616

ARARPI0208918
Dipinto Ritratto di San Simone 1616

Olio su tela. Il dipinto presenta in alto il nome dell'artista (Giovani Piana) e la data di realizzazione 1616. Raffigura San Simone, che tiene in mano un libro e una sega, suo attributo iconografico che indicherebbe il martirio che subì. Restaurato e ritelato, il dipinto presenta tracce del restauro lungo i margini.

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252,00€

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Dipinto con Scena Devozionale
ARARPI0208925
Dipinto con Scena Devozionale

Il miracolo di Soriano

ARARPI0208925
Dipinto con Scena Devozionale

Il miracolo di Soriano

Olio su tela. La tela racconta il miracolo di Soriano: in questa località della Calabria, la Madonna con Maria Maddalena (riconoscibile dal vasetto d'unguento) e Caterina d'Alessandria (che porta in mano la palma del martirio), sarebbero apparse nel1530 ad un giovane domenicano, per consegnargli una immagine di San Domenico da porre nel convento da lui costruito. Una bella versione del dipinto è quella del Grechetto, del 1654-1655, conservata a Genova : a tale opera pare ispirata la nostra, che ripropone la tesa composizione delle figure. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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532,00€

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Dipinto con Daniele nella fossa dei Leoni
ARARPI0209156
Dipinto con Daniele nella fossa dei Leoni

ARARPI0209156
Dipinto con Daniele nella fossa dei Leoni

Olio su tela. L'episodio biblico raffigurato si riferisce alla storia di Daniele, il profeta alla corte di re Dario il Medo che, per aver pregato il suo Dio, venne condannato ad essere gettato nella fossa dei leoni. Ma Dio salvò Daniele, mandando un angelo a chiudere le fauci delle belve, e il re graziò Daniele facendo invece condannare chi lo aveva denunciato. Il soggetto è stato più volte raffigurato nell'arte, per il fascino legato alla storia ma anche per il suo sapore esotico per la presenza delle belve; in particolare si ricorda la versione di Rubens del 1615, ove il profeta è raffigurato, nudo nella fossa sottoterra, mentre prega ardentemente, circondato da una folla di leoni feroci. L'opera qui presentata propone invece una versione centrata sul dialogo tra il profeta e l'angelo, che si fronteggiano spiccando con i colori vividi delle loro vesti sullo sfondo scuro di una prigione; c'è un solo leone, accucciato mansuetamente ai piedi dell'angelo, e prevale quindi la dimensione spirituale e salvifica dell'evento biblico. Secondo il famoso storico dell'arte Maurizio Marini specialista nella pittura di Caravaggio e dell'arte barocca, che aveva avuto anni fa l' occasione di visionare il dipinto, l'opera potrebbe essere attribuibile ad Antonio Maria Vassallo (1620 -1664) per le scelte compositive e cromatiche. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato con cornice listello.

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Dipinto Ritratto maschile con Veste a Fiori
ARARPI0207610
Dipinto Ritratto maschile con Veste a Fiori

ARARPI0207610
Dipinto Ritratto maschile con Veste a Fiori

Olio su tela. Scuola italiana del XVIII secolo. Nel ritratto di questo gentiluomo spicca in particolare la veste da camera realizzata in un elegante tessuto fiorato, nelle tonalità del rosso mattone che richiama il colore della parrucca. Contrasta quasi la severità della posa e lo sguardo austero del personaggio, con l'eleganza quasi frivola del suo abbigliamento. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato in cornice di inizio '900.

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Dipinto con Venere e Cupido
ARARPI0209154
Dipinto con Venere e Cupido

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Dipinto con Venere e Cupido

Olio su tela. Il soggetto mitologico che ritrae insieme le due divinità simbolo dell'Amore profano, è stato ampiamente illustrato nell'arte: come in quest'opera, Venere è solitamente raffigurata in atteggiamento languido, mentre esibisce la sua nuda Bellezza; Cupido, in veste di putto alato, è intento ad estrarre dalla faretra uno dei suoi dardi che inducono l'innamoramento, uno dei quali è già conficcato nel tronco alle spalle della dea. Di sfondo un paesaggio italiano, con piccola struttura architettonica. La sagoma del dipinto rimanda ad una originale cornice sagomata. Restaurato e ritelato, il dipinto è attualmente presentato in cornice in stile.

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535,00€

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Dipinto attribuito a Antonio Francesco Peruzzini
ARARPI0206730
Dipinto attribuito a Antonio Francesco Peruzzini

Paesaggio con Figure

ARARPI0206730
Dipinto attribuito a Antonio Francesco Peruzzini

Paesaggio con Figure

Olio su tela. La grande composizione propone un paesaggio che vede centrale un grande albero. a sormontare con le sue rade frasche la campagna sottostante, traversata da un corso d'acqua e animata da diverse figure di popolani intenti ad attività o a riposo; in alto a destra si erge una fortezza, che domina la vallata. Già attribuito al marchigiano Peruzzini, il dipinto si può ricondurre senz'altro al suo ambito, per i tratti pittorici veloci e poco aggregati. Antonio Francesco si specializzò nella pittura di paesaggio, subendo l'influenza di Salvator Rosa e di paesaggisti come Pietro Montanini e Pandolfo Reschi, e ulteriori influssi gli vennero anche da pittori nordici attivi in Italia, soprattutto da Pieter Mulier detto il Tempesta. Nelle sue prime opere si distingue già l'originalità della sua pittura data una stesura rapida e da un timbro cromatico intenso e brillante. Dal principio degli anni Novanta iniziò il lungo legame artistico di Antonio Francesco Peruzzini con Alessandro Magnasco, in seguito al loro incontro avvenuto a Milano, ove il Peruzzini si era stabilito; da questo periodo in poi la sua pittura sembra sfaldarsi, attraverso forme che si fanno più dinamiche e leggere, quasi fantastiche, per approdare infine ad uno stile improntato ad una sempre maggiore disgregazione delle forme della natura ed al loro movimento. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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