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36 cm 215 cm

31 cm 338 cm

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PITTURA ANTICA
 

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In questa sezione si possono trovare tutte le opere di pittura antica disponibili nel nostro catalogo online. Un’ampia e raffinata selezione che comprende paesaggi, nature morte, ritratti, volti, soggetti sacri, scorci e vedute con cui poter arricchire ogni ambiente della tua casa.

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Dipinto con Daniele nella fossa dei Leoni
ARARPI0209156
Dipinto con Daniele nella fossa dei Leoni

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Dipinto con Daniele nella fossa dei Leoni

Olio su tela. L'episodio biblico raffigurato si riferisce alla storia di Daniele, il profeta alla corte di re Dario il Medo che, per aver pregato il suo Dio, venne condannato ad essere gettato nella fossa dei leoni. Ma Dio salvò Daniele, mandando un angelo a chiudere le fauci delle belve, e il re graziò Daniele facendo invece condannare chi lo aveva denunciato. Il soggetto è stato più volte raffigurato nell'arte, per il fascino legato alla storia ma anche per il suo sapore esotico per la presenza delle belve; in particolare si ricorda la versione di Rubens del 1615, ove il profeta è raffigurato, nudo nella fossa sottoterra, mentre prega ardentemente, circondato da una folla di leoni feroci. L'opera qui presentata propone invece una versione centrata sul dialogo tra il profeta e l'angelo, che si fronteggiano spiccando con i colori vividi delle loro vesti sullo sfondo scuro di una prigione; c'è un solo leone, accucciato mansuetamente ai piedi dell'angelo, e prevale quindi la dimensione spirituale e salvifica dell'evento biblico. Secondo il famoso storico dell'arte Maurizio Marini specialista nella pittura di Caravaggio e dell'arte barocca, che aveva avuto anni fa l' occasione di visionare il dipinto, l'opera potrebbe essere attribuibile ad Antonio Maria Vassallo (1620 -1664) per le scelte compositive e cromatiche. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato con cornice listello.

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Dipinto Ritratto maschile con Veste a Fiori
ARARPI0207610
Dipinto Ritratto maschile con Veste a Fiori

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Dipinto Ritratto maschile con Veste a Fiori

Olio su tela. Scuola italiana del XVIII secolo. Nel ritratto di questo gentiluomo spicca in particolare la veste da camera realizzata in un elegante tessuto fiorato, nelle tonalità del rosso mattone che richiama il colore della parrucca. Contrasta quasi la severità della posa e lo sguardo austero del personaggio, con l'eleganza quasi frivola del suo abbigliamento. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato in cornice di inizio '900.

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Dipinto con Venere e Cupido
ARARPI0209154
Dipinto con Venere e Cupido

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Dipinto con Venere e Cupido

Olio su tela. Il soggetto mitologico che ritrae insieme le due divinità simbolo dell'Amore profano, è stato ampiamente illustrato nell'arte: come in quest'opera, Venere è solitamente raffigurata in atteggiamento languido, mentre esibisce la sua nuda Bellezza; Cupido, in veste di putto alato, è intento ad estrarre dalla faretra uno dei suoi dardi che inducono l'innamoramento, uno dei quali è già conficcato nel tronco alle spalle della dea. Di sfondo un paesaggio italiano, con piccola struttura architettonica. La sagoma del dipinto rimanda ad una originale cornice sagomata. Restaurato e ritelato, il dipinto è attualmente presentato in cornice in stile.

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535,00€

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Dipinto attribuito a Antonio Francesco Peruzzini
ARARPI0206730
Dipinto attribuito a Antonio Francesco Peruzzini

Paesaggio con Figure

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Dipinto attribuito a Antonio Francesco Peruzzini

Paesaggio con Figure

Olio su tela. La grande composizione propone un paesaggio che vede centrale un grande albero. a sormontare con le sue rade frasche la campagna sottostante, traversata da un corso d'acqua e animata da diverse figure di popolani intenti ad attività o a riposo; in alto a destra si erge una fortezza, che domina la vallata. Già attribuito al marchigiano Peruzzini, il dipinto si può ricondurre senz'altro al suo ambito, per i tratti pittorici veloci e poco aggregati. Antonio Francesco si specializzò nella pittura di paesaggio, subendo l'influenza di Salvator Rosa e di paesaggisti come Pietro Montanini e Pandolfo Reschi, e ulteriori influssi gli vennero anche da pittori nordici attivi in Italia, soprattutto da Pieter Mulier detto il Tempesta. Nelle sue prime opere si distingue già l'originalità della sua pittura data una stesura rapida e da un timbro cromatico intenso e brillante. Dal principio degli anni Novanta iniziò il lungo legame artistico di Antonio Francesco Peruzzini con Alessandro Magnasco, in seguito al loro incontro avvenuto a Milano, ove il Peruzzini si era stabilito; da questo periodo in poi la sua pittura sembra sfaldarsi, attraverso forme che si fanno più dinamiche e leggere, quasi fantastiche, per approdare infine ad uno stile improntato ad una sempre maggiore disgregazione delle forme della natura ed al loro movimento. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Coppia di dipinti Allegorici
ARARPI0206733
Coppia di dipinti Allegorici

Allegorie della Prudenza e della Giustizia

ARARPI0206733
Coppia di dipinti Allegorici

Allegorie della Prudenza e della Giustizia

Olio su tela. Scuola italiana del XVII secolo. I due dipinti fanno probabilmente parte di un gruppo raffigurante le quattro virtù cardinali, ovvero Giustizia, Prudenza, Temperanza e Fortezza. Le allegorie sono rappresentate in figure femminili, recanti alcuni dei simboli attributivi delle virtù che rappresentano. La Giustizia si riconosce dai due attributi più comuni, la bilancia, simbolo di equità ed equilibrio, e la spada, segno di potenza distributiva. Anche la Prudenza ha con sé due simboli: uno specchio, simbolo di circospezione che ci permette di evitare le insidie del male ( permette di guardarsi alle spalle) o anche simbolo della conoscenza di se stessi; ed un serpente simbolo di eternità e tempo, ma anche esso simbolo di avvedutezza (nel Vangelo Gesù dice:" Io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come colombe"). Le due tele, già precedentemente restaurate e ritelate, sono in buone condizioni. Sono presentate in cornice antiche in legno intagliato e laccato, con attuali piccole mancanze e danni.

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Paesaggio Marino con Figure
ARARPI0206714
Paesaggio Marino con Figure

ARARPI0206714
Paesaggio Marino con Figure

Olio su tela. Lo scorcio costiero, in prossimità di una insenatura rocciosa in cui scorrono acque torrentizie, vede figure all'approdo delle navi, pronte ad accogliere le imbarcazioni che si stanno avvicinando; in lontananza il profilo della città. Restaurato e ritelato, il dipinto presenta macchie di sporco diffuse soprattutto in corrispondenza del cielo. E' presentato in cornice in stile.

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540,00€

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Dipinto con Busto femminile con Ghirlanda di Fiori
ARARPI0200826
Dipinto con Busto femminile con Ghirlanda di Fiori

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Dipinto con Busto femminile con Ghirlanda di Fiori

Olio su tela. Scuola centro-italiana di fine '600-inizio '700. La composizione propone al centro un busto femminile, ritratto come se fosse un'effigie scultorea, per la monocromia che evoca il marmo; essa è contornata da una ghirlanda di fiori variopinti, che si allungano da rami contorti in alto, mentre sullo sfondo sfuma un paesaggio. Tale tipo di ritratto proveniva da una soluzione nata in ambiente fiammingo e diffusa in Italia da Daniel Seghers. Restaurato e ritelato, il dipinto presenta lievi cadute di colore. E' presentato in cornice antica.

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Dipinto Paesaggio con Figure
ARARPI0202435
Dipinto Paesaggio con Figure

ARARPI0202435
Dipinto Paesaggio con Figure

Olio su tela. Scuola nord-italiana del XVIII secolo. Il paesaggio, ambientato in riva ad un ampio fiume, vede al centro alcune figure di contadini intenti a raccogliere della frutta da un albero: una ragazza regge la scala mentre il ragazzo recide un grappolo, sulla sinistra un'altra coppia depone i frutti raccolti in un mastello. All'intorno una vasta campagna verdeggiante e alcuni casolari. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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502,00€

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Dipinto di Paesaggio con Armenti
ARARPI0200827
Dipinto di Paesaggio con Armenti

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Dipinto di Paesaggio con Armenti

Olio su tela. Il paesaggio propone una campagna molto verde, attraversata centralmente da un corso d'acqua sulla cui riva, in primo piano, un gregge di bovini si abbevera; al centro, sulla riva opposta, una casa colonica immersa nel verde, e di sfondo, cime azzurrate sotto un cielo con nuvole rosate. Come è ricorrente nella paesaggistica del XVIII secolo, si ritrova qui un'atmosfera bucolica di serenità e pace, generate dalla natura. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato in cornice a listello.

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565,00€

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Dipinto con Crocifissione Madonna e San Giovanni
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Dipinto con Crocifissione Madonna e San Giovanni

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Dipinto con Crocifissione Madonna e San Giovanni

Olio su tela. E' una tradizionale raffigurazione dell'evento della morte di Gesù in Croce, con la madre Maria e il discepolo prediletto ai piedi della Croce, in contemplazione del Cristo morente; sullo sfondo la città di Gerusalemme. Molto essenziale nella raffigurazione, e statica nelle posizioni delle figure evangeliche, la scena sottolinea il dramma con uno sfondo cupo, anche se una luce si apre in alto, sopra il Cristo, ad annunziare la partecipazione divina all'evento. Il dipinto già ritelato, presenta qualche piccola cadute di colore.

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290,00€

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Dipinto Paesaggio con Edifici e Figure
ARARPI0198578
Dipinto Paesaggio con Edifici e Figure

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Dipinto Paesaggio con Edifici e Figure

Olio su tela. Scuola nord- italiana del XVIII secolo. L'ampio paesaggio vede al centro un mandriano che è appena transitato con le sue bestie sul ponticello sopra il torrente, che scorre nella campagna boschiva; di sfondo, sempre centrale, un casolare e diversi edifici di campagna. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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540,00€

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Dipinto Paesaggio con Figure
ARARPI0190608
Dipinto Paesaggio con Figure

ARARPI0190608
Dipinto Paesaggio con Figure

Olio su tela. Scuola centro-europea del XVIII secolo. Sotto un cielo azzurro è raffigurato un ampio paesaggio piuttosto brullo, con il limitare di un bosco che si apre su una valle rocciosa, con un fiume che scorre tra le rocce e picchi innevati di sfondo; in primo piano, sparpagliati, alcuni figure di pastori con le loro greggi. Sul telaio al retro dell'opera un cartiglio fa riferimento a Poussin, l'artista rappresentante del classicismo seicentesco ai cui modi pittorici l'autore del dipinto si ispirò. Il dipinto, ritelato, è presentato in cornice in stile.

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637,00€

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Dipinto attribuito a Thomas Heeremans
SELECTED
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ARARPI0184962
Dipinto attribuito a Thomas Heeremans

Paesaggio Invernale con Figure sul Ghiaccio

ARARPI0184962
Dipinto attribuito a Thomas Heeremans

Paesaggio Invernale con Figure sul Ghiaccio

Olio su tela. Scuola fiamminga del XVII-XVIII secolo. Sulla cornice presente etichetta attributiva a Thomas Heeremans (con data però non corretta). La grande scena propone un paesaggio invernale consono al territorio olandese, in quanto caratterizzato da un canale ghiacciato, in prossimità di un villaggio, popolato da numerose figure di pattinatori, intente alle attività quotidiane: la slitta trainata dal cavallo per il trasporto delle persone, l'uomo che spinge la "carriola" piena di legna, il bambino che si spinge nella sua cassettina; sull'argine lungo il canale transitano altre figure. Su tutto incombe il cielo bigio e freddo di una giornata invernale. Il soggetto fu quello ricorrente della produzione del pittore olandese Thomas Heeremans, che dipinse prevalentemente paesaggi invernali della sua terra, replicandoli più volte per il successo ottenuto, e inducendo numerosi altri artisti ad imitarlo; si pensa quindi che quest'opera sia riconducibile a imitatore dell'Heeremans, piuttosto che a lui direttamente. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto di Paesaggio con Figure ed Armenti
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ARARPI0184974
Dipinto di Paesaggio con Figure ed Armenti

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Dipinto di Paesaggio con Figure ed Armenti

Olio su tela. Scuola italiana del XVIII secolo. All'interno di un paesaggio piuttosto brullo, con rovine architettoniche sulla sinistra e cime innevate di sfondo a destra, transitano sul sentiero alcuni pastori, che conducono le loro greggi di mucche, pecore e capre. Nell' ambientazione paesaggistica nordica, la sfumatura rosata del cielo e il carattere pastorale della scena conferiscono quella atmosfera idealistica propria della pittura di paesaggio settecentesca, in cui prevaleva l' appagamento del sentimento più che l'intento di trasposizione realistica. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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Dipinto con Ritratto di Marguerite Paree 1762
ARARPI0188936
Dipinto con Ritratto di Marguerite Paree 1762

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Dipinto con Ritratto di Marguerite Paree 1762

Olio su tela. Scuola francese del XVIII secolo. Sulla base della colonna a destra, vi è la scritta con il nome della donna, l'età 86 anni nell'anno di realizzazione del ritratto ("Marguerite Paree agèe 86 ans en 1762"). La tela, con segni di restauro e ritelatura, presenta un cretto piuttosto spiccato.

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265,00€

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Grande Dipinto a Soggetto Mitologico
ARARPI0167017
Grande Dipinto a Soggetto Mitologico

La Favola di Apollo e Marsia

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Grande Dipinto a Soggetto Mitologico

La Favola di Apollo e Marsia

Olio su tela. Scuola nord-italiana del XVII secolo. La grande tela deriva da un'incisione del 1562 ad opera del veneziano Giulio Sanuto, che riprendeva fedelmente l'opera omonima del Bronzino (1503-1572), attualmente conservata all'Hermitage; rispetto all'originale, l'incisione aggiunse il gruppo di Muse e modificò lo sfondo paesaggistico introducendo gli scorci dei paesi. L'opera è suddivisa in quattro scene, che vanno lette da destra verso sinistra. Nella prima scena è raffigurata la contesa musicale tra Apollo e il sileno Marsia, che suonava il flauto talmente bene da essere ritenuto superiore allo stesso dio; i due contendenti si stanno esibendo, il dio con la lira e il sileno con il flauto addirittura capovolto (per aumentare la difficoltà dell'impresa), davanti al re Mida e alla dea Minerva, riconoscibile dai suoi attributi, l'elmo, la lancia e lo scudo. Nella seconda scena Apollo è intento a scorticare Marsia, per punirlo dell'aver vinto la gara musicale; appoggiati per terra di fianco a lui, il suo mantello e la lira. Nella terza scena, è Re Mida ad esser punito dal dio per avergli preferito Marsia: Apollo sta infilando le orecchie d'asino a Mida, mentre Minerva assiste. Infine la quarta scena, in primo piano a sinistra, è caratterizzata da una figura particolare, identificata nel fedele servitore e barbiere del re: poichè Mida gli aveva ordinato di mantenere il segreto sulle sue orecchie d'asino, non potendo sfogarsi altrimenti, egli scavò una buca nel terreno e urlò lì dentro il suo segreto; in quel luogo però, la leggenda vuole che crebbe un cespuglio di canne che con il vento sussurravano "Re mida ha le orecchie d'asino", rivelando così il temuto segreto. Il dipinto è stato precedentemente restaurato e ritelato, ma necessita attualmente di eventuale ulteriore ripresa del colore. Sul retro a matita è presente una vecchia attribuzione alla scuola ferrarese ("Ercole da Ferrara"). E' presentato in cornice in stile di fine '800.

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Gruppo di Quattro Dipinti con Scene dell'Orlando Furioso
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ARARPI0132251
Gruppo di Quattro Dipinti con Scene dell'Orlando Furioso

ARARPI0132251
Gruppo di Quattro Dipinti con Scene dell'Orlando Furioso

Olio su tela. Ambito lombardo della fine XVIII secolo. Le quattro tele propongono scene tratte dall'Orlando Furioso, il famoso poema epico scritto da Ludovico Ariosto e pubblicato per la prima volta nel 1516. Sul telaio, al retro, sono presenti scritte a mano in italiano antico, che dicono il titolo della scena e danno il riferimento del canto e della strofa. Tutte e quattro le scene rappresentano episodi tratti dai primi due canti del poema e risultano essere sequenziali. I titoli attributivi sono i seguenti: 1- “Questo quadro rapresenta quel Paladin galiardo (Rinaldo) figliolo di Amone sig. di Monte Albano, che lo descrive Ariosto a canto 1 a strofa 12” : è raffigurato il momento in cui Rinaldo, appiedato del suo cavallo Baiardo, scorge nel bosco Angelica fuggita dall'accampamento di Namo di Baviera. 2- “Questo quadro rapresenta Angelica e Ferraù quando gli si pone in aiuto, che lo descrive Ariosto al canto 1 strofa 14”: Angelica che fugge da Rinaldo, incontra nel bosco Ferraù, un nobile cavaliere saraceno anche lui innamorato della ragazza, che la aiuta a fuggire opponendosi al cavaliere cristiano. 3- “Questo quadro rappresenta Rinaldo e Sacripante che si abbatano, Angelica fugge dal furore di essi. La descrive Ariosto al Canto 2 strofa 10”: Rinaldo e Sacripante combattono per contendersi l'amore di Angelica, che però intanto scappa via. 4- “Questo quadro rapresenta Rinaldo e Sacripante nel atto che si abbatevano per Angelica e vengono fermati di un spirito in forma di Valletto. Lo descrive Ariosto al canto 2 strofa 15”: mentre i due cavalieri combattono, Angelica incontra un eremita, il quale, con un incantesimo, evoca uno spirito con le sembianze di un valletto, che interrompe il duello tra i due contendenti. I dipinti appartengono pertanto ad un unico ciclo pittorico, riconducibile alla fine del XVIII secolo e che, conformemente al gusto neoclassico, rappresenta i personaggi in abiti classici - i guerrieri vestiti come soldati antichi, Angelica abbigliata con tunica, calzari e bracciale da donna romana -, ma inseriti in un paesaggio del Nord Italia, una foresta ombrosa e fitta. L'Orlando Furioso ebbe la peculiarità di proporre il tema guerresco associato a quello amoroso (in particolare fu prediletta la storia d'amore tra Angelica e Medoro che divenne soggetto di numerose opere di artisti di tutti i secoli) ed ottenne grande popolarità e successo: numerose furono le sue rappresentazioni in tutte gamme dell'arte pittorica visiva, in affreschi signorili, quadri, ceramiche, anche vasi da farmacia, coppe, medaglie, pendole, candelabri. Si cominciò in terra emiliana, terra d'origine del poema realizzato dall'Ariosto per il cardinale Ludovico D'Este, per arrivare alle corti medicee, in Lombardia, ove successivamente cicli pittorici ariosteschi vennero realizzati in numerosi palazzi e dimore signorili. Le tele sono presentate in cornici dorate in stile.

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Domenico Gargiulo attribuito a
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ARARPI0129544
Domenico Gargiulo attribuito a

Paesaggio con Architetture e Figure

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Domenico Gargiulo attribuito a

Paesaggio con Architetture e Figure

Olio su tela. Il grande paesaggio è dominato da una imponente struttura architettonica a colonne affacciata sul mare, che occupa tutta la parte centrale della tela, mentre sulla destra si delinea una fortezza. La scena è poi animata da numerose figure di popolani intenti alle quotidiane attività: in primo piano a sinistra, sulla banchina, un gruppo di uomini attende al carico di numerose casse e bauli. Sul baule centrale, vicino al personaggio dominante al centro che pare dirigere le operazioni, è inserito il monogramma D.G. Questa sigla insieme alla modalità stilistica barocca, rimanda l'attribuzione a Domenico Gargiulo, nome d'arte del pittore napoletano Micco Spadaro (1609/1612 – 1675). Attivo prevalentemente a Napoli soprattutto nei due decenni a cavallo della metà del XVII secolo, il Gargiulo si affermò principalmente come paesaggista e soprattutto per aver documentato i tumultuosi avvenimenti della Napoli del XVII secolo (eruzioni, epidemie, la rivolta di Masaniello). La progressiva specializzazione nella rappresentazione di paesaggi o scene cittadine, affollate da figurine presentate con descrizioni minute e con attenzione verso la realtà sociale popolare, fecero sì che la sua committenza fosse prevalentemente di carattere privato, ricevendo commissioni da numerosi notabili napoletani, reggenti, cavalieri e ritrovandosi sue opere in tutte le più importanti collezioni napoletane dell'epoca. Tra i suoi maggiori committenti vi fu peraltro anche il grande collezionista fiammingo Gaspare Roomer, a cui il Gargiulo dovette la sua fortuna. Il Gargiulo inserì spesso nelle sue opere le sue sigle, ma raramente le datò; si è potuto stabilire la datazione della sua produzione solo grazie alla realizzazione di una serie di lavori per i monaci della certosa di S. Martino, avvenuta tra il 1638 e il 1646, tra le poche opere a soggetto religioso da lui realizzate ma le uniche a essere documentati con una certa precisione. La grande tela qui proposta è presentata in cornice in stile.

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Dipinto di Paesaggio con Arcobaleno
SELECTED
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ARARPI0183431
Dipinto di Paesaggio con Arcobaleno

Copia da Peter Paul Rubens

ARARPI0183431
Dipinto di Paesaggio con Arcobaleno

Copia da Peter Paul Rubens

Olio su tela. .Si tratta di una copia dal celebre dipinto di Peter Paul Rubens, realizzato intorno tra il 1632 e il1635, attualmente conservato al Museo dell'Hermitage. La grande scena pastorale presenta un ampio scorcio paesaggistico che spinge lo sguardo fino alla lontana costa marittima; su di esso il cielo si sta progressivamente aprendo lasciando intravvedere sprazzi d'azzurro sulla sinistra, mentre sulla destra, tra le nubi più scure residue dal temporale, si rivela un grande arcobaleno. In primo piano, un gruppo di pastori e pastorelle si dilettano in giochi amorosi, discinti e festosi, in mezzo ai loro armenti, che si riposano e si abbeverano al vicino ruscello. Tutta la scena è animata da una dimensione di gioioso relax e ristoro, come se l'arcobaleno avesse ridonato serenità all'ambiente, riportando la luce e con essa la serenità nel mondo. Rispetto al dipinto di Rubens, sono cambiati qui alcuni particolari, in particolare l'arcobaleno che risulta qui spostato a destra anzichè essere centrale; e le dimensioni inoltre sono maggiori di quelle dell'opera originale. Sulla cornice è riportata etichetta attributiva a Jacob Joardens, pittore fiammingo che fu seguace di Rubens, ma l'attribuzione non è convalidata. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice dorata in stile.

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Dipinto con Scena di Mare in Tempesta
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ARARPI0184968
Dipinto con Scena di Mare in Tempesta

ARARPI0184968
Dipinto con Scena di Mare in Tempesta

Olio su tela. Scuola fiamminga del XVII secolo. Già attribuito a Jan Peeters (1624 -1677), il dipinto rientra pienamente nella stile e nel genere dell'autore che, operando nella bottega paterna e poi del fratello Bonaventura, si specializzò nelle marine, soprattutto nelle "Fortune di mare", ovvero gli accidenti dovuti al mare, e a qualsiasi altro evento causato in mare da fatto fortuito o da ostacolo insormontabile, che quindi in pittura diventano rappresentazioni di tempeste con navi ed equipaggi in balia degli eventi. Proprio di questo si tratta nel dipinto qui proposto: alcune navi, cariche di uomini, sono in balia delle alte onde di una tempesta notturna, in in prossimità della costa che, con la sue rocce sporgenti ha già provocato il naufragio di alcune barchette. Si percepisce la lotta degli uomini, piccoli e indifesi, contro le forze della natura, dominante, violenta, cupa e ostile, che sovrasta e attacca le imbarcazioni sia dal mare che dal cielo, bui e neri. Restaurato e ritelato, il dipinto è presentato in cornice in stile.

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