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DIPINTI ONLINE | GALLERIA D'ARTE ANTICA E CONTEMPORANEA | QUADRI ANTICHI

ARTE ANTICA | SPEDIZIONE GRATUITA


Nel nostro catalogo puoi trovare opere d’arte del XVI secolo fino ai giorni nostri. Nella nostra galleria d’arte online è presente un' importante e raffinata selezione di quadri antichi, arte contemporanea, dipinti antichi e sculture con cui potrai arricchire la tua casa. Scoprite la nostra curata selezione di opere che spaziano dall'arte antica all'arte contemporanea, un viaggio attraverso il tempo che offre un'ampia gamma di dipinti antichi, quadri antichi, e pezzi unici di arte antiquariato. Ogni opera nel nostro catalogo è stata attentamente selezionata per rappresentare il meglio dell'espressione artistica attraverso le epoche, garantendo agli amanti dell'arte e ai collezionisti la possibilità di trovare il pezzo perfetto che parli al cuore e all'anima.

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Arte Antica e Antiquariato: Tesori del Passato
 

Esplorate la nostra sezione dedicata all'arte antica e all'arte antiquariato, dove il fascino della storia si fonde con la bellezza estetica. Da dipinti antichi che raccontano storie di civiltà passate a quadri antichi che catturano momenti immortali, ogni pezzo è una finestra aperta su un mondo scomparso. Queste opere antiche non sono solo decorazioni, ma frammenti di storia che arricchiscono qualsiasi ambiente, portando con sé storie di epoche passate.
 

Arte Contemporanea: Espressioni del Presente

Per coloro che cercano qualcosa di attuale, la nostra collezione di arte contemporanea presenta opere di artisti emergenti e affermati. Queste creazioni spaziano da interpretazioni moderne di temi classici a esplorazioni audaci di concetti e materiali nuovi. L'arte contemporanea nel nostro catalogo è pensata per stimolare il pensiero e ispirare conversazioni, rendendola perfetta per ambienti moderni che abbracciano l'innovazione e lo stile.
 

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Poster di copertina del New Yorker di Saul Steinberg
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Poster di copertina del New Yorker di Saul Steinberg

View of the World from 9th Avenue, 1976

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Poster di copertina del New Yorker di Saul Steinberg

View of the World from 9th Avenue, 1976

Stampa su carta. In alto compare la testata della celebre rivista, in basso la firma del disegnatore. Saul Steinberg è stato tra i più grandi illustratori del Novecento, artista e illustratore di fama mondiale che nella sua carriera ha collaborato con i principali periodici statunitensi, tra cui “Life, “Time”, “Harper's Bazaar”, ma noto soprattutto per la sua collaborazione tra gli anni Quaranta e Ottanta con il New Yorker, rivista per la quale realizzò illustrazioni, vignette, reportage disegnati e decine di copertine. Con la sua linea essenziale e graffiante e il suo immaginario metafisico influenzato da dadaismo e Art déco, Steinberg rappresentò sulle copertine del magazine vedute di New York e composizioni visionarie e surreali. Steinberh suggeriva di sostituire la parola “autobiografia” con “autogeografia”, come se la vita fosse essenzialmente una questione di luoghi, di collocazioni e prospettive, come in questa celebre copertina del New Yorker del 29 marzo 1976, intitolata "View of the World from 9th Avenue" che mostra il mondo visto da un punto imprecisato della celebre via. Il poster è presentato in cornice.

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Dipinto Paesaggio Fiammingo con Figure
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Dipinto Paesaggio Fiammingo con Figure

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Dipinto Paesaggio Fiammingo con Figure

Olio su tavola di noce. Scuola fiamminga del XVI secolo. Il dipinto presenta un paesaggio caratterizzato da un alta pianta frondosa al centro, che divide verticalmente la scena in due parti, svettando dalla terra bruna e scura in primo piano, verso l'orizzonte di boscose colline azzurre, che sfumano poi in un continuum cromatico nel cielo sovrastante, interrotto dalla folta chioma dell'albero. La scena in primo piano è animata di diverse figurine di personaggi in cammino, sparsi nella campagna. Peculiari le scelte cromatiche, i bruni e gli azzurri, che insieme al tipo di paesaggio e alle figure rimandano alla pittura fiamminga; peraltro l' utilizzo di una tavola di noce depone per un artista fiammingo operante in Italia, ove veniva utilizzato tale supporto pittorico, inconsueto nel nord- Europa. Il dipinto è presentato in cornice coeva.

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Coppia di Dipinti su Ardesia
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Coppia di Dipinti su Ardesia

La Maddalena penitente e San Giovanni Battista

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Coppia di Dipinti su Ardesia

La Maddalena penitente e San Giovanni Battista

Olio su ardesia. Sono qui proposti due esempi di pittura a olio su pietra, genere pittorico che a cavallo tra '500 e '600 i ebbe particolare fortuna nella Repubblica Veneziana, nella sua forma di pittura ad olio su lavagna o pietra di paragone. La scelta di una pietra così scura come sfondo non è legata solo a motivazioni pratiche (la vicinanza delle miniere bresciane e della Val Brembana), ma, come ben dimostrano le nostre due opere, l'emergere delle figure dal fondo scuro alla luce risponde in pieno anche alle nuove esigenze della pittura del tempo, che nel clima della Controriforma, tendevano ad esprimere non più solo le certezze esistenziali idealizzate del pieno rinascimento, ma anche le ansie e l'aprirsi a nuove fasi, tendenti già con Tintoretto a una maggiore attenzione al reale ed ai contrasti luministici, per poi sfociare in modo travolgente nelle ricerche seicentesche fortemente giocate proprio sul binomio contrapposto luce-ombra. Le due opere qui presentate ben rientranti nella produzione di area veneta dei primi decenni del '600, propongono due figure di santi, entrambi eremiti, collocate su uno sfondo naturalistico scuro, appena visibile. La figura della Maddalena emerge dall'oscurità, appoggiata a seguire la curva del supporto lapidico; è raffigurata volta con aria interrogativa verso il buio, come in atteggiamento di ascolto, la mano sinistra alzata e l'altra appoggiata al “memento mori”egregiamente scorciato. Davanti a lei un flagello ed il vaso d'unguento. Dipinto en pendant, san Giovanni Battista è rappresentato giovinetto, con un agnello ai suoi piedi, in mano la croce astile con il vessillo “ecce agnus dei”, mentre con la mano destra attinge alla fonte d'acqua, richiamando l'episodio che lo vedrà battezzare Gesù Cristo. In entrambi i dipinti le figure spiccano in modo forte e incisivo grazie al nero che caratterizza la placca di ardesia su cui sono raffigurati. I due dipinti, di formato ovale, sono presentati in cornici lignee nere, di fine '800.

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Dipinto Trompe l'Oeil con Stampe e Spartiti
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Dipinto Trompe l'Oeil con Stampe e Spartiti

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Dipinto Trompe l'Oeil con Stampe e Spartiti

Grafiche applicate ad acquarello. Su uno sfondo di pannelli lignei disegnati ad acquarello, a simulare una parete, sono applicate pagine di vecchi libri con testi e immagini, fogli di antichi spartiti musicali, buste di lettere; tutti gli elementi sono poi contornati ad acquarello a creare l'effetto delle ombre, a dare maggior profondità alle immagini di carta. L'opera è presentata in cornice.

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Dipinto La Visitazione
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Dipinto La Visitazione

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Dipinto La Visitazione

Olio su tela. Scuola veneta della fine XVIII secolo. Il grande dipinto racconta l'episodio evangelico dell' incontro tra Santa Elisabetta, incinta di Giovanni Battista, e Maria, in attesa di Gesù, ma inserito in una più ampia scena corale: è collocata su un'ampia scalinata, probabilmente quella del tempio in cui Zaccaria, il marito di Elisabetta, era sacerdote, e una folla di figure, ed è animata da una folla di figure, tra cui spiccano diverse donne con fanciulli e nuclei familiari. Particolare in primo piano a sinistra è la figura con un ragazzino attaccato alle gambe:, che guarda verso lo spettatore, indicando con un ampio gesto del braccio l' evento centrale, l'incontro tra le due sante donne. Spiccano le cromie, che secondo la tradizione pittorica veneta, sono elementi fondanti delle scene, che sottolineano le figure e sfumano nei diversi piani tridimensionali. Ritelata e restaurata, la tela presenta una lieve rottura a sinistra. E' presentata in cornice dorata di fine '800.

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Dipinto Paesaggio con Lago di Montagna
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Dipinto Paesaggio con Lago di Montagna

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Dipinto Paesaggio con Lago di Montagna

Olio su tela. Il grande paesaggio presenta una veduta di un laghetto di montagna, sulla cui riva si trovano alcune baite; boschi di conifere fanno da sfondo, creando lo stacco cromatico tra l'azzurro del cielo e quello dell'acqua. Il dipinto presenta un piccolo strappo della tela al centro. E' in cornice in stile.

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Dipinto Betsabea al Bagno
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Dipinto Betsabea al Bagno

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Dipinto Betsabea al Bagno

Olio su tela. Il dipinto di grandi dimensioni, riprende le modalità pittoriche del XVII secolo ma è di epoca successiva, ed è stato realizzato su una tela applicata su altra più antica. La scena racconta l' episodio biblico (tratto dal Libro dei Re) ampiamente narrato pittoricamente, affigura il bagno di Betsabea, la moglie del generale Uria, al servizio del re Davide. Secondo il racconto biblico, Davide si trova nella terrazza del suo palazzo quando nota la donna che si fa il bagno nel giardino della sua abitazione, attorniata dalle sue ancelle. Davide se ne invaghisce e la seduce, mettendola incinta. Per mascherare il misfatto, richiama il generale Uria dal fronte, per farlo giacere con la moglie, ma Uria non vuole lasciare i suoi soldati; allora Davide lo manda a combattere in prima linea sperando che resti ucciso: così avviene e Davide può sposare Betsabea, ma verrà punito da Dio per l'adulterio e l'empietà commessa. Il dipinto propone il momento in cui Betsabea, appena uscita dal bagno, mentre si specchia nello specchio che le regge una schiava, e circondata da altre serve, legge il biglietto che le ha mandato il re Davide; quest'ultimo compare in alto a destra, affacciato al terrazzo. La scena è dominata dalle figure femminili intrecciate tra loro, in un viluppo di vesti e tessuti, e contornate dai fiori del giardino; al centro spicca lo specchio in una ricca cornice dorata. Il dipinto presenta un rattoppo in basso a destra. E' presentato in cornice antica dorata.

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Dipinto naif di Mario Previ
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Dipinto naif di Mario Previ

Il falò sotto la nevicata, 1979

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Dipinto naif di Mario Previ

Il falò sotto la nevicata, 1979

Olio su vetro. In basso a destra presenti la firma e la data, accompagnate dal simbolo dell'artista, la figurina stilizzata di un uomo in carrozzina. E' un'opera su vetro del pittore Mario Previ, che dall'età di diciotto anni vive e dipinge su una carrozzina, per una tetraplegia conseguente ad un tuffo nel suo Taro. Ha detto di sè :" Il mondo, il passare del tempo, da questo punto di vista (la sedia a rotelle) insegnano tante cose. Impari a svegliarti ogni mattina con uno scopo, anche se il tuo corpo è dolente, se ogni gesto genera sofferenza e dipendi dagli altri e mollare potrebbe essere una soluzione facile. E invece, l'arte, la pittura, insieme alla serenità del mio mondo, degli amici, mi danno un'energia incredibile. Mi hanno salvato, dandomi la forza di vivere". Nel 1974, tre anni dopo l'incidente, ispirato da una trasmissione televisiva sui pittori naif jugoslavi, in particolare dalle opere su vetro di Mijo Kovacic, Previ inizia a dipingere e ad imparare l'arte della pittura su vetro da autodidatta, fino ad arrivare a farsi conoscere ed apprezzare per i suoi dipinti. Nei suoi naif Mario Previ racconta una realtà ormai quasi scomparsa, storie reali se pur in tono fiabesco, fa rivivere tradizioni perdute, spaccati di vita appartenuta ad altre generazioni, quelle della civiltà contadina (da cui peraltro lui proviene), ma ciò che più emerge dalle sue visioni sono le “forë”, quelle che si potevano ascoltare un tempo nei “firossi”, le serate tradizionali delle frazioni del parmense dedicate al ritrovarsi per raccontare aneddoti, racconti e curiosità storiche, spesso di fronte al fuoco del caminetto, quando fuori c'era freddo e nevicava. L'opera è presentata in cornice.

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Dipinto Adorazione dei Pastori
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Dipinto Adorazione dei Pastori

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Dipinto Adorazione dei Pastori

Tempera e olio su tavola. Scuola veneta-cretese del secolo XVII-XVIII. Con il termine di Scuola veneta-cretese (o Creto-Veneta) si indica un'importante scuola pittorica, conosciuta anche con il nome di scuola Post-Bizantina, movimento che fiorì sull'isola di Creta sotto controllo della Serenissima di Venezia tra il 1204 e il 1669. Grazie alla situazione politica, in particolare dopo la caduta di Costantinopoli, Creta divenne il principale centro artistico cristiano di matrice greca dal quindicesimo al diciassettesimo secolo. In questo ambiente si sviluppò un particolare stile pittorico che fu marcato dalla tradizione e dai movimenti di matrice sia bizantina che latina. In particolare, data l' importante domanda di icone bizantine in Europa, l'isola divenne presto un centro di produzione di queste opere d'arte. Lo stile dell'icona bizantina si ritrova in quest'opera, che propone un soggetto ampiamente riproposto nell'arte, ovvero l'Adorazione dei pastori alla nascita di Gesù: le figure della Sacra Famiglia e dei Pastori sono fortemente riconducibili alla tradizionale raffigurazione iconografica bizantina, ma sono collocati in un paesaggio più latino, che si apre ampio, con una profondità prospettica che rimanda al paesaggismo seicentesco europeo, senza il tradizionale fondo oro ma con scelte cromatiche che richiamano comunque la luce dorata divina, in particolare dove un angelo annunciante la Gloria di Dio si affaccia dai cieli aperti. Il dipinto presenta un distacco della pittura nella parte centrale, in corrispondenza di precedente restauro, che necessita di ulteriore recupero. Al retro della tavola è presente un timbro a ceralacca. Il dipinto è presentato in cornice lignea antica.

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360,00€

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Dipinto Loth e le Figlie
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Dipinto Loth e le Figlie

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Dipinto Loth e le Figlie

Olio su tela. Scuola emiliana di fine '600- inizio '700. Secondo la narrazione biblica, Loth fuggì con le figlie dalla città di Sodoma prima che il Signore la distruggesse con fuoco e zolfo, per punirla della sua empietà. Rifugiatisi in una grotta in montagna, le figlie di Loth fecero ubriacare il padre e si unirono incestuosamente a lui per due notti di seguito e a sua insaputa, pur di rimanere incinte e garantire la prosecuzione della stirpe. Questa raffigurazione dell' episodio presenta le due giovani e avvenenti ragazze, già discinte, che fanno bere ancora l'anziano padre sdraiato tra loro, privo di controllo sotto l'effetto del vino.Le tre figure di intrecciano e sovrappongono, in un gioco di cromie, sullo sfondo scuro, tra gli incarnati rosei dei corpi nudi e i tessuti che li circondano senza coprirli. Il dipinto, restaurato e ritelato, è presentato in cornice dorata in stile.

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255,00€

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Dipinto attribuibile a Eugenio Moretti Larese
ARAROT0241192
Dipinto attribuibile a Eugenio Moretti Larese

Il Giudizio Universale

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Dipinto attribuibile a Eugenio Moretti Larese

Il Giudizio Universale

Olio su tela. L' opera è probabilmente il dipinto preparatorio e di presentazione alla committenza, dell'affresco realizzato dal Moretti Larese per la volta della chiesa di Volpago del Montello (Treviso), dedicata a Santa Maria Maddalena. Il Giudizio universale descrive in alto il Paradiso sulle nuvole, raccolto intorno al Cristo seduto sul trono del giudice. Sullo sfondo si compone l'immagine trinitaria, con Dio Padre in volo e la colomba dello Spirito Santo, tra i cori degli angeli e gli anziani dell'Apocalisse. Il Cristo giudice è affiancato dalla madre Maria, nel ruolo di interceditrice, e dai quattro evangelisti che hanno tra le mani i Vangeli di cui sono autori e al fianco i tradizionali simboli. Ai lati sono schierati i santi del vecchio testamento (Davide con la cetra, Mosè con le tavole della legge, Giovanni Battista con la croce astile) e gli apostoli Pietro (con le chiavi) e Paolo (con la spada del martirio). Lo spalto sottostante è occupato dagli altri apostoli (Andrea con la croce) e santi. Le tre Virtù della Fede, della Speranza e della Carità, con i loro simboli, mostrano ai risorti la croce del sacrificio di Gesù. L'angelo con la tuba risveglia i morti e indica loro il giudice. L'arcangelo Michele, con la spada fiammeggiante e la bilancia a doppio piatto, decide il destino individuale dei risorti. In basso gli eletti (tra cui le madri con i loro bimbi) ascendono al Cielo con l'aiuto degli angeli. I dannati finiscono invece tra le fiamme dell'Inferno. Il dipinto presenta tracce evidenti del disegno a matita sottostante e, rispetto all'affresco definitivo, alcune piccole differenze nelle posture di alcune figure e soprattutto nelle cromie non definitive. Moretti Largese si fece apprezzare soprattutto come decoratore di palazzi pubblici e privati, ma realizzò anche alcuni affreschi religiosi. Il dipinto è presentato in cornice di fine '800.

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482,00€

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Dipinto Grande Paesaggio con Figure 1931
ARARNO0240142
Dipinto Grande Paesaggio con Figure 1931

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Dipinto Grande Paesaggio con Figure 1931

Olio su tavola. Al verso presente iscrizione a matita con la data "29 giugno 1931" e la firma Amos Campaioli. Il grande paesaggio di campagna, con alberi frondosi e un laghetto, vede in primo piano una dama a cavallo affiancata da un uomo con i suoi cani. Il dipinto è presentato in cornice lignea, coperta sul fronte con stucchi dorati.

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250,00€

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Dipinto di Achille Vertunni
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Dipinto di Achille Vertunni

Paesaggio con Figure

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Dipinto di Achille Vertunni

Paesaggio con Figure

Olio su tela. Firmato in basso a sinistra. Achille Vertunni, nacque e si formò artisticamente a Napoli, ma si trasferì poi a Roma dove, in età matura, il suo studio di via Margutta fu punto di riferimento per molti critici e artisti italiani e stranieri (il D'Annunzio, il De Sanctis, Franz Listz, per citarne alcuni) e fu frequentato dalla nobiltà e da politici dell'epoca , personaggi del Risorgimento e visitatori del "Gran Tour". I suoi primi temi furono ispirati ad eventi storici, ma si dedicò poi al paesaggio che, dagli anni settanta, divenne il soggetto quasi esclusivo dei suoi dipinti. Caratteristici sono i suoi tramonti nell'Agro romano e nelle Paludi Pontine, a volte animati da butteri e da mandrie di bufali. In questo dipinto sono presentate due figure in abiti tradizionali laziali, una coppia di contadini che si riposano presso una cappelletta votiva lungo la strada; a destra si apre il paesaggio costiero lungo il Tevere, in fondo al quale si staglia il profilo di Roma, con il Cupolone di San Pietro e Castel Sant' Angelo. Su tutto, l'atmosfera tipicamente romantica di un tramonto, con i suoi giochi di luci soffuse e rosate. Il dipinto, ritelato, è presentato in cornice in stile.

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Dipinto David con la Testa di Golia
ARARPI0240139
Dipinto David con la Testa di Golia

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Dipinto David con la Testa di Golia

Olio su tela. Scuola centro-italiana del XVII secolo. Il dipinto richiama nello stile pittorico la produzione di Angelo Caroselli (1585-1652), artista barocco romano che fu pittore, copista, restauratore, ma anche pasticheur e conoscitore in materia d'arte, ovvero realizzatore di dipinti “alla maniera di” – nella “tecnica” e nello “stile” di un determinato tempo artistico o di un determinato autore, anche assemblando “parti” tratte da dipinti diversi. Inizialmente di stampo caravaggesco, Il Caroselli sviluppò in seguito un suo linguaggio artistico personale, che fu copiato da molti artisti minori. In quest'opera risalta l'espressività fissa e quasi esasperata del personaggio, la cui eleganza del vestito secentesco e i tratti quasi femminei del volto dal roseo incarnato, contrastano con la crudezza della testa di Golia, sanguinolenta, con l'ampia ferita da taglio che spicca sul pallore mortale. Il dipinto è stato restaurato e ritelato, conservando il telaio ligneo originale. E' presentato in cornice lignea coeva.

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Dipinto Natura morta con Fiori e Frutta
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Dipinto Natura morta con Fiori e Frutta

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Dipinto Natura morta con Fiori e Frutta

Olio su tela. Scuola italiana del XVII-XVIII secolo. Una grande composizione di fiori variopinti, in vasi di metallo sbalzato, e alcuni frutti sparsi per terra, sono collocati a ridosso di una parete che dà su un paesaggio marittimo: la luminosità del cielo e del mare sulla destra contrasta con la zona d'ombra sulla sinistra, sulla quale spiccano i colori dei fiori. Il dipinto, ritelato e restaurato, presenta un cretto marcato. E' presentato in cornice coeva laccata e dorata.

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Dipinto Madonna con Bambino e Santi
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Dipinto Madonna con Bambino e Santi

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Dipinto Madonna con Bambino e Santi

Olio su tela. Scuola italiana di inizio XVII secolo. La Madonna in trono, incoronata da due angeli, ha in braccio il Bambin Gesù, che porge a San Francesco la povera cintola con i nodi, simbolo di povertà; assistono alla scena un Santo vescovo, San Giovanni Battista e due Sante, a sinistra Santa Chiara, a destra Santa Caterina d'Alessandria. Il dipinto, ancora in prima tela, presenta cretto ben evidente con piccole cadute di colore; sottoposto a restauro (al retro presenti vecchi rattoppi), è stato fissato ad un telaio ligneo non coevo e montato in cornice fiorentina coeva, in legno dipinto nero con ornati in oro.

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Dipinto Ritratto maschile
ARARNO0240930
Dipinto Ritratto maschile

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Dipinto Ritratto maschile

Olio su tela. Ritratto di giovane gentiluomo. Presenta diverse cadute di colore. E' presentato in cornice coeva laccata.

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75,00€

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Dipinto Ritratto di Nobildonna
ARARPI0240146
Dipinto Ritratto di Nobildonna

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Dipinto Ritratto di Nobildonna

Olio su tela. Scuola italiana del XVIII secolo. ritratto di nobildonna in ricco abito da sera, con un mantello d'ermellino drappeggiato sulle spalle, a indicare l'alto lignaggio. Ritelato, il dipinto è presentato in cornice antica ridorata.

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260,00€

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Dipinto di Luca Caccioni 1991
ARARCO0240072
Dipinto di Luca Caccioni 1991

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Dipinto di Luca Caccioni 1991

Tecnica mista su carta. Al retro il timbro dell'artista con la firma, il titolo (non decifrato) e la data dell'opera. Caccioni, artista che è nato, si è formato e vive tuttora a Bologna, è uno dei protagonisti di una generazione che è giunta ormai ad una definitiva maturazione linguistica e occupa uno spazio di rilievo all'interno del panorama artistico contemporaneo. La sua ricerca utilizza principalmente materiali inconsueti come gli acetati, il pvc e, più recentemente, fondali scenici di opere teatrali dell'Ottocento, sui quali interviene dipingendo forme tratte da una memoria personale e dalle suggestioni provenienti da culture e periodi storici diversi. Elemento ricorrente nell'opera di Luca Caccioni è la scrittura, segno autosignificante che disegna l'opera ed è capace di raccontare pensieri; lavorando per sovrapposizione, le immagini sono costruite per addizione o sottrazione del colore sui vari supporti. Opera in cornice.

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Dipinto di Luca Caccioni
ARARCO0240073
Dipinto di Luca Caccioni

Studio 1992

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Dipinto di Luca Caccioni

Studio 1992

Tecnica mista su carta. Firmato e datato in basso, con titolo. Al retro il timbro dell'artista con la firma, il titolo e la data dell'opera. Caccioni, artista che è nato, si è formato e vive tuttora a Bologna, è uno dei protagonisti di una generazione che è giunta ormai ad una definitiva maturazione linguistica e occupa uno spazio di rilievo all'interno del panorama artistico contemporaneo. La sua ricerca utilizza principalmente materiali inconsueti come gli acetati, il pvc e, più recentemente, fondali scenici di opere teatrali dell'Ottocento, sui quali interviene dipingendo forme tratte da una memoria personale e dalle suggestioni provenienti da culture e periodi storici diversi. Elemento ricorrente nell'opera di Luca Caccioni è la scrittura, segno autosignificante che disegna l'opera ed è capace di raccontare pensieri; lavorando per sovrapposizione, le immagini sono costruite per addizione o sottrazione del colore sui vari supporti. Operqa in cornice.

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