Lampada 'Monachella' Luigi Caccia Dominioni per Azucena

Codice: MOILIL0144186

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Lampada 'Monachella' Luigi Caccia Dominioni per Azucena

Caratteristiche

Designer:  Luigi Caccia Dominioni (1913-2016) e Ignazio Gardella (1905-1999)

Produzione:  Azucena

Modello:  Monachella

Periodo:  1950 - 1959 , 1960 - 1969

Paese produzione:  Milano, Italia

Materiale:  Alluminio Smaltato , Metallo Smaltato , Ottone

Descrizione

Lampada da terra, metallo smaltato, ottone, alluminio smaltato.

Condizione prodotto:
Lampada in buone condizioni, presenta piccoli segni di usura.

Dimensioni (cm):
Altezza: 122
Diametro: 16

Dimensioni massime (cm):
Diametro: 18

Informazioni aggiuntive

Designer: Luigi Caccia Dominioni (1913-2016) e Ignazio Gardella (1905-1999)

Luigi Caccia Dominioni (Milano, 7 dicembre 1913) è un architetto, designer e urbanista italiano. Luigi Caccia Dominioni nasce a Milano il 7 dicembre 1913. Cugino di Paolo Caccia Dominioni. Compie l'intero ciclo di studi, fino al Liceo Classico, presso l'Istituto Leone XIII di Milano, retto dai Gesuiti. Nel 1931 si iscrive alla facoltà di Architettura al Politecnico di Milano. Si laurea nel 1936 e consegue l'abilitazione professionale a Venezia. Nel 1936, con i fratelli Livio e Piergiacomo Castiglioni, apre uno studio professionale. Presta il servizio militare dal 1939 al 1943, ma rifiuta di aderire alla Repubblica Sociale di Salò e deve riparare in Svizzera. Dal 1945 riprende la sua attività di architetto, dapprima con il collega Castiglioni, poi, dal 1946, con proprio studio professionale. Nel 1947 si dedica alla produzione (Azucena) di arredi e oggetti di design con l'architetto Ignazio Gardella. Lavora soprattutto a edifici di Milano e provincia: Casa Caccia Dominioni in piazza S.Ambrogio (1947/50); edificio in piazza Carbonari (1960/61); Palazzo di Santa Maria alla Porta (1961); palazzo delle Cartiere Binda (1966); complesso residenziale a San Felice, con Vico Magistretti (1967/75); Chiesa di S.Biagio a Monza (1968). Si trasferisce nel Principato di Monaco nel 1975, dove costruisce il grattacielo di Parc Saint Roman. Appartiene alla storica famiglia milanese (originaria di Novara) dei Caccia Dominioni, Patrizi Milanesi ( m.), Conti ( m.), Baroni ( m. e f.), Trattamento di Don e Donna ab antiquo. Ignazio Gardella (Milano, 30 marzo 1905 - Oleggio, 15 marzo 1999) è stato un architetto, ingegnere e designer italiano. Nato in una famiglia di architetti, il capostipite è l'omonimo bisnonno Ignazio Gardella (senior), si laurea in ingegneria al Politecnico di Milano nel 1928 (mentre ottenne la laurea in architettura all'Istituto Universitario d'Architettura lagunare nel 1949). Nel periodo universitario entra in contatto con gli altri giovani protagonisti della scena milanese assieme ai quali prende parte attiva alla creazione del Movimento Moderno italiano. La lunga attività professionale, che inizia prima della laurea alla fine degli anni venti con il padre Arnaldo Gardella, produce un'enorme quantità di progetti e realizzazioni. Tra i primi edifici si può ricordare il Dispensario Antitubercolare di Alessandria (1934-38) che è uno dei capolavori dell'architettura razionalista. Prima della guerra sono da rimarcare anche alcune importanti partecipazioni a concorsi d'architettura, come quello per la costruzione della Casa del Fascio di Oleggio insieme all'architetto Luigi Vietti.

Produzione: Azucena

Quella dell'Azucena è una storia nata dal dialogo tra produttore, architetto, artigiani e clienti. Tutto comincia nel 1947, quando un gruppo di giovani milanesi - Luigi Caccia Dominioni, Corrado Corradi Dell'Acqua, Ignazio Gardella, Maria Teresa e Franca Tosi - decide di avviare la produzione di mobili disegnati da alcuni di loro per potere disporre di un repertorio di arredi pronti, dai divani fino alle maniglie, dai tavoli ai fermaporte, per le case che vanno progettando. Sono mobili e oggetti sperimentali che modificano la consuetudine, contemplando l'impiego senza preconcetti di materiali nuovi, spesso accostati a quelli tradizionali in modo del tutto sorprendente. Persino la realizzazione è laboriosa e complessa perché i loro componenti sono molteplici e possono provenire indifferentemente dall'industria o dall'artigianato. La lacca, l'ottone cromato lucido, il cristallo rivelano una costante ricerca di luminosità, di brillantezza, di trasparenze, nei materiali come nelle finiture e nei colori, per rifuggire da una convenzionale severa opacità. Gli arredi sono spesso chiamati in modo prosaico (Imbuto, Boccia, Fasce Cromate, Ventola, Toro) ad indicare, in una sintetica visione organicistica, una forma, un principio costitutivo; in altri casi i nomi sono ricavati dal toponimo (Arenzano, Bordighera, Sant'Ambrogio o San Siro) utilizzato per designare la specifica architettura che originariamente li conteneva e dava ragione del loro disegno. Alla base, dunque, di ogni singolo pezzo Azucena esiste una particolare condizione architettonica che esso continua a riverberare, riproducendo l'eco di una ragione d'essere.

Periodo:

1950 - 1959

1960 - 1969

Materiale:

Alluminio Smaltato

Metallo Smaltato

Ottone

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