Coppia di arredi prodotti negli anni '60 dall'azienda Fratelli Proserpio realizzati in legno di teak; un mobile presenta ante scorrevoli mentre l'altro ante a ribalta. Particolari le gambe a forma troncopiramidale scavata. Presente il marchio della manifattura sulla chiave, fanno parte di un set di quattro elementi.

Gruppo di 4 sedie, in legno di mogano, seduta e schienale in espanso, rivestimento in tessuto. Restaurate.

Reggio Emilia Fine XVII secolo

Credenza in noce con fronte decorato in fascia sottopiano con piccole mensole architettoniche, 3 cassetti decorati con intagli a parallelepipedo e 2 ante sottostanti decorate con intaglio geometrico tipico della regione. Sul piano cornice a becco di civetta di riporto.

Italia del Nord 1877

Bilancia stadera in ferro massiccio e bronzo dalla capacità massima di 252 kilogrammi. Asta graduata a sezione quadrata. Presenta ganci in ferro battuto a foggia di animali fantastici, placchette sagomate in bronzo dorato e peso in ferro battuto e bronzo. Sull'asta e sul peso presenza di bollatura e marchio dell'artigiano produttore incusso. Assenza di catene. Cassa lignea in abete coeva.

Italia Secondo Quarto XIX Secolo

Cassaforte antica di epoca restaurazione con struttura interna in noce e rivestimento in ferro ornato da borchie, Italia secondo quarto XIX secolo. Fronte con anta decorata da elementi a losanga e da volti applicati di gusto classico in bronzo; meccanismo serratura anta in acciaio abbellito da rosoni, greche fogliacee ed elementi fitomorfi incisi. Interno allestito con vani porta documenti, sei cassetti, coppia di ripiani sagomati e vano posto nella sezione inferiore, quest'ultimo celato sotto uno sportello apribile a ribalta e dotato serratura. Chiavi presenti. Piccole mancanze.

Lucca Primo Quarto XIX Secolo

Coppia di cassettoni impero lastronati noce, Lucca primo quarto XIX secolo. Piani in marmo Verde Alpi sagomato, fascia sottopiano ebanizzata, tre cassetti sul fronte, montanti a erma con cariatidi dal volto e dai piedi in bronzo dorato. Piedi cassettoni abbelliti da elementi fogliacei in pastiglia intagliata e dorata e poggianti su plinti ebanizzati. Sono in pastiglia anche le due corniciature dorate perimetrali, l'una fogliacea e l'altra baccellata. Maniglie a volto leonino in bronzo dorato. Dorature parzialmente riprese. Interni pioppo.

Italia Fine XIX Secolo

Scultura in bronzo raffigurante fauno con cembali su base in marmo rosso.

Europa Metà XVII Secolo

Piccolo cofanetto da viaggio in legno rivestito da bandelle in lamina di ferro fissate attraverso delle piccole borchie. Le fasce metalliche sono ornate con un decoro a racemi vegetali con fiori, realizzati a sbalzo e bulino. Tra le placche metalliche il cofanetto è ricoperto in cuoio lavorato e presenta un decoro a greche e motivi vegetali. Interno rivestito in stoffa.

Giappone XIX Secolo

Coppia di raffinati portacandele con soggetti evocativi in porcellana montati su sedili da giardino in bronzo brunito e dorato. I due fratelli "Erxian" di origine cinese ma replicati nelle manifatture di Hirado nel XIX secolo sorreggono in mano dei portacandele in forma di piante a rami in fiore. Le montature in bronzo sono molto probabilmente state realizzate in Europa.

Lampada a soffitto, a 7 cadute in alluminio smaltato, ottone e vetro.

Divano a 2 posti, struttura rivestita in similpelle, cuscini in espanso con rivestimento in velluto. Restaurato.

Francia Metà '900

Coppia di lampade in cristallo molato e bronzo con paralumi in tessuto. Sotto la base di una lampada etichetta adesiva della manifattura.

Coppia di poltrone con imbottitura in espanso, rivestimento in tessuto e base in alluminio. Restaurate. Una coppia di poltrone adatte ad un ambiente con una zona relax con uno stile originale, un gusto di altri tempi e un tocco di eleganza. Il prodotto è stato accuratamente restaurato dal nostro laboratorio, con intervento di restauro che prevede la sostituzione dell'imbottitura e del tessuto.

Scuola fiamminga XVI Secolo

Olio su tavola. Scuola fiamminga del XVI secolo. L'opera riporta alla base una targhetta attributiva a Lambert Van Noort (1520 -1571), giustificata dalla vicinanza ai suoi modi pittorici che si riscontra nei volti di Gesù e della Maddalena, ma non confermabile per le altre parti del dipinto. L' opera racconta l'episodio del Vangelo di Giovanni in cui gli scribi e i farisei portarono da Gesù una donna accusata di adulterio, per mettere alla prova la sua osservanza della legge di Mosè, che prevedeva la lapidazione. Ma Gesù, chinatosi a terra, si mise a scrivere con il dito nella polvere, poi sollecitato, pronunciò le parole "Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra" , salvando la donna e successivamente perdonandola. La grande scena è gremita da un folto e serrato gruppo di personaggi. Gesù al centro, è l'unica figura china per terra, estraniato dal resto del gruppo e fisso nel suo gesto di scrivere con un dito; in piedi dietro di lui, con un preciso allineamento verticale del suo viso con quello del Cristo, vi è la donna accusata, che si copre il corpo con il mantello osservando il gesto di Crsito, mentre attende la sentenza; tutto intorno gli scribi, i farisei, alcuni soldati, che invece parlano animatamente tra loro, si agitano, si confrontano indicando ciò che Gesù sta facendo. Il soggetto fu ampiamente rappresentato nella pittura fiamminga, con modalità interpretative differenti. Se in questo dipinto la scuola fiamminga si percepisce bene nei volti dai tratti duri e nei corpi piuttosto rigidi nei movimenti degli scribi e dei farisei, così come nella rappresentazione dell'edificio di sfondo e nella meticolosa raffigurazione dei calzari in primo piano destra, le due figure di Gesù e della donna risentono invece dell' influenza italiana, che addolcì i tratti dei visi, diede ai movimenti del corpo una maggior compostezza e leggiadria, e con l'aiuto di un colore più luminoso li fece risaltare in mezzo alle altre figure. La tavola del dipinto è stata sottoposta a restauro e parchettata nella prima metà del '900. Il dipinto è presentato in cornice antica adattata.

Italia Centrale Terzo Quarto XVIII Secolo

Antica cornice in legno di tiglio intagliato e dorato, Italia centrale terzo quarto XVIII secolo. Riccamente intagliata a pampini e grappoli d'uva; nella sezione sommitale presenta pennone mobile ornato alle estremità da elementi fitomorfi a pigna.

Emilia Metà XVIII Secolo

Gruppo di quattro specchiere barocchetto intagliate a volute e motivi floreali, interamente dorate a foglia; gli specchi al mercurio (uno rotto) sono acidati, con figure di divinità classiche.

XVIII Secolo - dal 1701 al 1800

Lampadario Maria Teresa a 12 luci, risalente alla fine del XVIII secolo. Braccia in ferro, quelli portanti sono rivestiti in vetro, le bobeche sono in bronzo fuso. Il lampadario è ornato con pendenti in vetro bisellati e lavorato con diversi motivi, posti alternati tra loro anche sui diversi piani. La colonna centrale è stata probabilmente aggiunta nel XIX secolo.

Tavolo da Parete Carlo X

Consolle periodo Carlo X, realizzata in noce con intarsi in acero, montanti a volute contrapposte si appoggiano su un basamento sostenuto da piedi a ricciolo, nel fondo un anta apribile da accesso a dei vani. Tutta la superficie è intarsiata a motivi fitomorfi; piano in marmo bianco.

Cina Epoca Shunzhi (1644-1661)

Vaso in porcellana dipinto a smalti wucai entro riserve con decoro di piante di crisantemo e peonie su un fittissimo sfondo con motivo a squame di pesce dipinto in rosso.

Italia Fine XIX Secolo

Coppia di portaritratti in bronzo e commesso in pietre dure Enrico Bosi Firenze. Enrico Bosi fu attivo tra il 1850 ed il 1865 a Firenze dove ebbe il suo studio. Lavorò spesso insieme ad altri importanti figure come Francesco Betti, Bianchini e i fratelli Buoninsegni.