Specchio di Metalvetro Galvorame di Siena Anni 60.

Paesaggio con Cacciatori a Cavallo 1852

Olio su tela. Firmato e datato in basso a destra. Suggestiva atmosfera per questo paesaggio dove colline terrose desolate preludono a cime più alte, sfumate in lontananza; in tale paesaggio sono inserite figure popolari, in particolare tre cavalieri, cacciatori probabili per i cani che li affiancano, lanciati al galoppo sul sentiero, mentre viandanti a piedi, donne e bambini, cedono loro il passo. Spicca su tutto, a riempire tutta la metà superiore dell'opera, un cielo plumbeo, carico di nuvoloni grigi: le tonalità del grigio sopra e degli ocra dorati della terra in basso, definiscono la tavolozza preferita di questo poliedrico artista belga, che nella sua produzione pittorica realizzò soprattutto paesaggi delle Ardenne. Il dipinto risulta passato in asta Christie's nel 2004, con stima 3000 €.

Olio su tela. La scena raffigura la Sacra Famiglia mentre scappa da Nazaret verso l'Egitto, per salvare il Bambin Gesù dalla strage degli Innocenti perpetrata da Erode. Giuseppe conduce l'asinello, su cui siedono la Madre e il Bambino, mentre un angioletto porge dall'alto a Gesù delle spighe e dei frutti, per sfamarlo. Il dipinto è stato sottoposto a restauri, con integrazioni sul lato sinistro. E' presentato in cornice in stile.

Olio su tela. Scuola centro-europea di inizio '900. Si tratta di copia del celebre dipinto realizzato nel 1880 circa da Carl Ludwig Friedrich Becker (1820 -1900) e venduto in asta da Sotheby's a New York nel 1999. In basso a destra è presente la scritta Becker ad imitare o a rimandare all'originale. Nella scena il moro di Venezia sta raccontando a Desdemona e al Doge le sue peripezie di capitano della flotta veneziana.

La Filatrice 1897

Olio su tela, applicata a pannello. firmato e datato in basso a sinistra. In primo piano è ritratta una giovane donna intenta a filare, all'interno di una stanza semplice. Questo tipo di ritratto di figure popolari, di stampo realista, ha caratterizzato la produzione artistica del pittore belga Oscar Halle, che peraltro produsse anche scene in esterno, sempre animate da figure. Il dipinto è presentato in cornice in stile.

Olio su tela. Scuola centro- europea. In basso a destra la firma Kiraly (pittore ungherese) e la data 1942. Il dipinto propone un cespuglio lussureggiante di fiori, che paiono azalee: esso è circondato da palmette e, a sinistra, da piante di aloe, quindi in un giardino di gusto tropicale, che crea uno sfondo verde brillante su cui spiccano le delicate cromie dei fiori, nelle gamme del bianco e rosa. Il dipinto è presentato in cornice in stile.

Olio su tela. Scuola centro-europea della prima metà del '900. Firma non identificata in basso a sinistra. Dolcezza e tenerezza traspaiono da queste due figure abbracciate, simili nei tratti del volto e nell'espressione, composte nei loro vestiti eleganti e vivaci, con lo sfondo di una carta da parati floreale. Il dipinto è presentato in cornice in stile.

Olio su tela. Firmato Parlaghy K. in basso a sinistra. Si tratta di una copia (di dimensioni quasi identiche) del grande dipinto realizzato nel 1882 dal pittore ungherese János Jankó (1833 -1896), conservato presso la National Gallery di Budapest. La grande scena vede un corteo nuziale in cammino, con al centro il carro della sposa tutto addobbato a festa, seguito dai carri con gli invitati e gli strumentisti; accompagnano il corteo alcuni soldati a cavallo, una scorta d'onore indice che lo sposo è un personaggio importante. A terra, a sinistra, giace il corpo senza vita di un giovane uomo che la sposa tenta disperatamente di raggiungere, cercando di gettarsi giù dal carro, ma subito fermata da alcuni soldati della scorta: forse la donna, avviata ad un matrimonio combinato con un altro uomo (come la tradizione ungherese consentì a lungo), scopre il corpo del suo vero innamorato che, per disperazione si è tolto la vita, come la pistola che impugna lascia intendere. Il dipinto è presentato in cornice in stile.

Olio su tela. Scuola centro-europea di fine '800. La Madonna siede in trono, con Gesù addormentato in grembo; sui due lati una schiera di angioletti, in vesti di fanciulli di diverse età, suonano strumenti e cantano: il loro concerto è forse la ninna nanna che accompagna il sonno del Divin Bambino. La scena è raffigurata dipinta in un altare marmoreo, sulle cui balaustre laterali sono collocati gli angeli; alle spalle di Maria una lunetta con un cielo stellato, mentre ai suoi piedi, sono posti una colomba e rami di ulivo, simboli di pace. L'opera è presentata in cornice in stile.

Paesaggio montano con Lago 1863

Olio su tela. Firmato e datato in basso a sinistra. Il pittore di nobile famiglia prussiana Stanislas Eduard von Kalckreuth si distinse per la produzione di paesaggi montani, in particolare scorci comprendenti i piccoli specchi d'acqua delle cime montuose. Quest'opera è stata precedentemente venduta in asta pubblica a Monaco di Baviera. Restaurata e ritelata, è presentata in cornice in stile.

Mozart e Aloysia Weber 1885

Olio su tela. Firmato e datato in basso a destra. Al retro è presente cartiglio d' epoca con il titolo "Mozart e Aloysia, il suo primo amore". Aloysia Weber (1760 -1839), nota soprano tedesca, fu in gioventù allieva di Mozart (1756 -1791) di poco più vecchio di lei e, secondo le voci, il compositore se ne innamorò ma senza essere ricambiato. Mozart compose tra il 1778 e il 1788 una serie di arie per la giovane donna amata (il nome di Mozart compare sullo spartito poggiato sulla spinetta), ma non fu mai ricambiato e sposò successivamente Constance, la sorella minore di Aloysia. Il dipinto propone quindi un momento della lezione di canto, con Mozart seduto alla spinetta che corregge la ragazza in piedi con lo spartito in mano; come da buona prassi, nella stanza è presente la madre che, mentre cuce, sorveglia la lezione. Il dipinto è stato proposto in asta Dorotheum a Salisburgo nel 2007. Restaurato e ritelato, è presentato in cornice dorata di inizio '900.

Testa di giovanetta, 1972

Olio su tela. Firmato in basso a sinistra. Al retro presente etichetta della Galleria d'arte Ponte Rosso di Milano, con titolo e data dell'opera. Presente inoltre timbro notarile ad autentica. Leonardo Spreafico, monzese, fece parte del gruppo artistico "Garibaldi 89", formatosi nel 1930, sodalizio di artisti milanesi e delle provincie limitrofe, che guardando alle avanguardie europee, contribuirono al rinnovamento della arte italiana. Pittore di paesaggi ma anche di figura, Spreafico grazie al suo vivo senso del colore, propone nelle sue opere una sognante allegoria della vita quotidiana, che diventa solare grazie all'utilizzo di tonalità e cromie inconsuete, ma sempre armoniche tra di loro. In cornice.