Dipinto copia da Giacomo Favretto

Il sorcio

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Dipinto copia da Giacomo Favretto - Il sorcio

Caratteristiche

Il sorcio

Artista:  Giacomo Favretto Copia da 

Titolo opera:  Il sorcio

Epoca:  XIX Secolo - dal 1801 al 1900

Soggetto:  Scene di Genere

Tecnica artistica:  Pittura

Specifica tecnica:  Olio su Tela

Descrizione : Il sorcio

Olio su tela. Si tratta di copia del celebre dipinto di Giacomo Favretto, presentata all' Esposizione di Brera nel 1878 e attualmente conservato presso la Pinacoteca della stessa Accademia milanese. Il veneziano Giacomo Favretto si affermò come il miglior narratore della quotidianità popolare della laguna, ed Il sorcio è probabilmente la sua opera più nota e esempio tipico della sua arte. Egli amò rappresentare scene di vita di tutti i giorni in un quartiere popolare di Venezia, quartieri popolari che Giacomo Favretto conosceva benissimo dal momento che anche lui proveniva da una famiglia di basso ceto. In questo dipinto, un bambino sta dando la caccia a un topolino mentre tre ragazze, probabilmente le sorelle, si sono letteralmente arrampicate sulle sedie e seguono, a debita distanza, la caccia, dando indicazioni al fratello minore: un sottile gusto per l'ironia si mescola alla vivissima capacità descrittiva e narrativa del pittore, che descrive la scena con grande realismo e con una luminosità tipicamente lagunare, che attingeva dalla grande tradizione veneziana. La copia qui presentata ripropone fedelmente, anche nelle dimensioni, la divertente scenetta, seppur senza la qualità pittorica e luministica del Favretto. L'opera è presentata in cornice in stile.

Condizione prodotto:
Prodotto in buone condizioni, presenta piccoli segni di usura. Cerchiamo di presentare lo stato reale nel modo più completo possibile con le foto. Qualora alcuni particolari non risultassero chiari dalle foto, fa fede quanto riportato nella descrizione.

Dimensioni cornice (cm):
Altezza: 80
Larghezza: 110
Profondità: 5

Dimensioni opera (cm):
Altezza: 60
Larghezza: 90

Informazioni aggiuntive

Artista: Giacomo Favretto

Nato a Venezia nel 1849, Giacomo Favretto frequentò dal 1864 l'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove fu compagno di corso di Guglielmo Ciardi, Fausto Zonaro, Luigi Nono e Alessandro Milesi; qui Favretto venne influenzato dalle innovative idee di apertura alla riproduzione dei paesaggi dal vero di Molmenti del quale Favretto, conclusa la carriera studentesca, diventa assistente. Negli anni Settanta raggiunse i primi importanti riscontri di pubblico e critica, grazie anche alle recensioni positive del critico Camillo Boito. Nel 1878 Favretto, in occasione dell'Esposizione Universale del 1878 fece con Guglielmo Ciardi un viaggio a Parigi, dove venne influenzato dalle correnti sperimentali orientate al recupero di temi e soggetti del Seicento e Settecento in chiave moderna, promossa da artisti quali Ernest Meissonier e Hans Makart. Da questo momento, Favretto focalizzò la propria arte sulla trasposizione di temi e soggetti tratti dalla quotidianità popolare, dalla vita delle piazze e delle botteghe, che culminò nel 1878 con un ulteriore grande successo di pubblico ottenuto all'Esposizione di Brera con Il sorcio, nonostante la perdita della vista da un occhio causata da una patologia. Raggiunto il successo di critica e pubblico, Favretto negli ultimi anni portò nella sua pittura una crescente luminosità e una struttura sempre più naturalistica. Favretto morì prematuramente di febbre tifoide nel 1887, a trentasette anni, nel corso dell'Esposizione nazionale artistica tenutasi nella città lagunare nella quale l'artista, all'apice della notorietà, stava esponendo diverse sue opere.

Epoca: XIX Secolo - dal 1801 al 1900

Le rivoluzioni in Europa tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, accelerando cambiamenti sociali, politici ed economici, favoriscono la nascita di un nuovo movimento artistico, il Romanticismo, che pone al vertice dei valori umani il sentimento e l'amor di patria e che, distaccandosi dalle forme del Neoclassicismo, propone uno stile che mostra le emozioni profonde dell'uomo, suscitate dalla vita reale. In particolare nella pittura si impongono i soggetti storici, le scene di vita popolare e di lotta patriottica, il paesaggio come espressione dell'amore per la natura e i soggetti orientalisti. Per esprimere emozioni e sentimenti, si cominciano ad utilizzare colori vivi, si sfumano i contorni, aumentano i contrasti di luci, per arrivare poi progressivamente ad una pittura, con i Macchiaioli prima econ gli Impressionisti poi, “en plein air”, pura esaltazione delle emozioni, degli effetti cromatici, delle impressioni soggettive.
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Soggetto: Scene di Genere

Tecnica artistica: Pittura

La pittura è l'arte che consiste nell'applicare dei pigmenti a un supporto come la carta, la tela, la seta, la ceramica, il legno, il vetro o un muro. Essendo i pigmenti essenzialmente solidi, è necessario utilizzare un legante, che li porti a uno stadio liquido, più fluido o più denso, e un collante, che permetta l'adesione duratura al supporto. Chi dipinge è detto pittore o pittrice. Il risultato è un'immagine che, a seconda delle intenzioni dell'autore, esprime la sua percezione del mondo o una libera associazione di forme o un qualsiasi altro significato, a seconda della sua creatività, del suo gusto estetico e di quello della società di cui fa parte.

Specifica tecnica: Olio su Tela

La pittura a olio è una tecnica pittorica che utilizza pigmenti in polvere mescolati con basi inerti e oli.

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