Italia XX Secolo

Scultura in bronzo raffigurante ragazza con la treccia. Firma dell'autore incussa sulla base.

Cina Seconda Metà del '900

Scultura in giada raffigurante uccelli e peonie poggiante su base in legno.

Interno di Stalla, 1889

Olio su tavola. Firmato e datato 30-11-1889 in basso a sinistra. Il Delleani, che inizialmente dipinse prevalentemente soggetti storici, si avvicinò progressivamente alla pittura paesaggistica "en plein air", soprattutto dei luoghi delle sue origini, le valli piemontesi, caratterizzando i suoi scorci con vibrazioni cromatiche e calde luminosità. Negli ultimi decenni della sua vita peraltro, egli si lasciò coinvolgere anche dal filone orientalista, per ritornare però poi ai suoi scorci paesaggistici, realizzando soprattutto tavolette ricche di caldi colori e suggestive atmosfere. Più rara ma altrettanto suggestiva la sua produzione di interni, come questo di una stalla, dove le figure animate, le pecore, compaiono come macchie quasi indistinte di colore all'interno di un ambiente giocato tutto sugli effetti luministici di un'unica gamma cromatica. Restaurato e parchettato, il dipinto è presentato in cornice dorata di inizio '900.

Olio su tela. Scuola veneta del XVIII secolo. Il ritratto propone la figura di una giovane donna che indossa un abito d'uso quotidiano, ma impreziosito dai bordi in pelliccia maculata; curiosamente, ella ostenta con il braccio alzato un manicotto di pelliccia infilato su una mano, probabilmente un vezzo per sottolineare una moda del tempo. IL dipinto presenta segni di restauro, con conservazione della tela originale, seppur rimontata su telaio nuovo. E' presentato in cornice ovale coeva, ma sormontata da fregio ligneo aggiunto in epoca posteriore.

Due lampade da parete alla maniera di Flavio Poli per Seguso, con struttura in metallo cromato, paralume in vetro di Murano verde fumè di grande spessore.

Ballerina 1896

Tecnica mista su cartone. Firmato datato in basso a destra. Adolfo Magrini fu un artista poliedrico: pittore, illustratore, incisore, scenografo, dopo una produzione iniziale influenzata dalla pittura romantica del Palizzi e del Morelli, si fece contaminare dalle influenze mittel-europea, connotandosi di maggior spigolosità. Quest' opera giovanile risente ancora dell' influenza degli artisti partenopei con cui si formò. Il dipinto è presentato in cornice della prima metà del '900. Presenta alcuni danni del colore.

Italia XX Secolo

Scultura in cemento smaltato bianco raffigurante busto di Minerva.

Taglia 42

Tubino in misto lino e viscosa, con un bel dettaglio sullo scollo, gioco di cuciture e spacchi e una cintura in tessuto da legare in vita. Zip laterale.

Iconica lampada da tavolo modello Shogun disegnata da Mario Botta e prodotta da Artemide a partire dalla seconda metà degli anni 80. Dotata di due diffusori in acciaio perforato regolabili che ruotano intorno allo stesso asse per creare effetti di luce differenti. Lampada con più di trent'anni in buone condizioni originali con patina del tempo.

Inghilterra Primo Quarto XIX Secolo

Ribalta inglese Giorgio IV con vetrina in stile in alzata, Inghilterra primo quarto XIX secolo. Vetrina in stile di inizi Novecento a due ante con vetri soffiati; sul fronte della ribalta anta celante scarabattolo con cassetti e inserto in marocchino, coppia di tiretti laterali e cinque cassetti. Sia l'anta che lo scarabattolo presentano decorazioni ad intarsio in acero e acero tinto verde. Abbellita ulteriormente da filettature in acero e da bordura in mogano. Interni rovere. Si segnalano piccole mancanze nella lastronatura.

Italia Inizio XVIII Secolo

Gruppo di sei sedie a rocchetto in noce, presentano alcune sostituzioni nella struttura; la seduta e lo schienale rialzato sono stati rifoderati successivamente.

Inghilterra Inizio XX Secolo

Tavolo inglese con piano circolare a bandelle: una volta chiuse lo trasformano in piano triangolare; sorretto da balaustro a colonna rastremata poggiante su tripode con piedi d'aquila. In mogano, il piano è lastronato in radica e al centro presenta filettatura e creare motivo triangolare.

Foulard in pura seta con stampa anello Panthère de Cartier su fondo rosso e profili gialli. Le condizioni sono molto buone, presenta lievi aloni, che non ne precludono l'utilizzo.

Foulard in pura seta firmato Hermes, 43X43 cm, disegnato da Henri d'Origny e prodotto per la prima volta nel 1974, in produzione ancora oggi nella versione 90x90. Speroni, staffe, fibbie per redini e frustini sono rappresentati in oro su sfondo bianco e cornice blu.

146 x 107 cm

Tappeto Senneh in cotone e lana, nodo fine. Fabbricazione manuale.

Germania Metà '900

Vaso ad anfora in porcellana bianca con anse a foggia di animali fantastici e volute fogliacee. Marchio della manifattura sotto la base.

Poltrona serie 'Artona' disegnata da Afra e Tobia Scarpa per una produzione Maxalto anni '70. Seduta che si presenta in ottime condizioni originali, con struttura in legno e stratificazioni in diverse essenze, seduta e schienale con imbottitura in espanso e rivestimento in tessuto del periodo.

Provenza, Metà XIX Secolo

Credenza sorretta da piedini a mensola, sul fronte presenta due ante inquadrate tra montanti intagliati a colonne tortili e separate da festone floreale; nella fascia sottopiano, alternati da mensole, sono presenti due cassetti apribili sbloccando il meccanismo posto sui fianchi. Il corpo superiore presenta anch'esso due ante pannellate alternate dagli stessi morivi che si ritrovano nella parte inferiore, sormontati da una fascia intagliata con greca fitomorfa.

Tre Bevitori e Angelo 1942

Tecnica mista su tavola. Firmato in basso a destra. Al retro ulteriore firma, il titolo e la data. Beppe Porcheddu, importante illustratore e ceramista italiano, fu anche pittore. Nel suo percorso artistico evolutivo “sembrerebbe che l'artista nel pittore abbia riversato “l' illustratore” e viceversa “nell'illustrazione abbia prevalso il pittore”. Fin dalla sua prima produzione, accanto all'attitudine al grottesco, Porcheddu mostrò una naturale inclinazione per quello che fu definito un “trinomio perfetto di simboli d'un mondo (quello medievale) che si è espresso per metafore come nessun'altra civiltà precedente“. In questa tavola ben si esprime quella tendenza al grottesco nelle figure dei tre bevitori, presentati con tratti crudi, linee nette e angolazioni marcate, mentre la figura dell'angelo appare evanescente, sfumata, inquadrata nella luce unica che proviene dalla porta aperta.