Francesco Rustici, attribuito a

S. Agata in Carcere Visitata da S. Pietro

Codice: ARARPI0136944

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Francesco Rustici, attribuito a - S. Agata in Carcere Visitata da S. Pietro

Caratteristiche

S. Agata in Carcere Visitata da S. Pietro

Artista:  Francesco Rustici (1585-1626)

Titolo opera:  S.Agata in carcere visitata da S.Pietro

Epoca:  XVII Secolo - dal 1601 al 1700

Soggetto:  Figure di Santi

Tecnica artistica:  Pittura

Specifica tecnica:  Olio su Tela

Descrizione : S.Agata in carcere visitata da S.Pietro

Olio su tela. Il tema della suggestiva scena è il momento centrale della vita di S.Agata, giovane martire patrona di Catania che, secondo la leggenda, convertitasi al Cristianesimo rifiutò prima le lusinghe del governatore Quinziano e quindi di abiurare la propria fede e sacrificare agli dei pagani; imprigionata, venne sottoposta alla tortura dell'amputazione delle mammelle. Mentre si trovava in carcere, entrò nella sua cella un vecchio canuto per medicarla, che si rivelò come S.Pietro mandato direttamente da Dio per alleviare le pene della giovane. Questo episodio divenne un soggetto prediletto della pittura per la ricchezza di pathos e la possibilità di interpretazione teatrale che offriva. In particolare nella prima metà del XVII secolo sono state individuate ben sei tipologie interpretative della scena: S.Agata addormentata mentre S.Pietro entra nella cella, la donna intimorita e sorpresa della vista inaspettata, pudica che rifiuta le cure dell'uomo, che dialoga con lui quasi in una disputa teologica, assorta e addormentata mentre si lascia curare e infine in estasi che riceve le cure rimettendosi all'Altissimo; esiste infine la scena della santa rimasta ormai sola nella sua cella attorniata da angeli. L'opera qui presentata propone la scena della santa in atteggiamento estatico, confortata da un angelo che regge una candela mentre Pietro le si avvicina con un vasetto di unguento e la mano destra sollevata: spicca nella composizione l'utilizzo del lume della candela come fonte di luce, interna alla scena stessa e che si irradia sui volti e sul seno di Agata, insieme alla compostezza delle figure, pur nel pathos del momento, che sottolinea la concentrazione estatica e la pregnanza spirituale dell' episodio. Tale raffigurazione si ritrova pressochè identica in un gruppo di sei opere, collocate in sedi diverse, la cui attribuzione è stata oggetto di studio e discussione accademica: l'ipotesi più accreditata è stata a lungo quella di Sergio Benedetti, che le ha attribuite tutte al Rustichino, nome d'arte del pittore Francesco Rustici. Si è anche discusso su una possibile derivazione caravaggesca dell'opera, ma la modalità compositiva con le figure bloccate in una dimensione estatica , insieme all'utilizzo di una fonte di luce interna alla scena, non sembrano riconducibili al potente dinamismo e all'utilizzo di luci esterne alla scena che contraddistinguono il Caravaggio. Il critico Luigi Agus, in uno studio dettagliato, arriva invece a definire le sei opere come repliche tutte di mani diverse, provenienti piuttosto da un unico ambito, più che bottega, ma non sicuramente riconducibili tutte al Rustichino, seppur parrebbe il candidato più attendibile per la paternità di almeno una di esse. Secondo l'Agus, alcune particolarità pittoriche rimanderebbero il prototipo originale (ormai perduto) ad un artista nordico, Joachim von Sandrart (1606-1688) , attivo a Roma tra il 1629 e il 1635, mentre le repliche, quasi certamente databili agli anni Quaranta, per le qualità non omogenee (difformità cromatiche, dettagli differenti, soprattutto differenti impostazioni stilistiche) farebbero propendere per un ristretto gruppo di artisti gravitanti a Roma negli stessi ambiti del pittore tedesco. La replica qui proposta risulta proveniente da collezione privata e passata in asta nel 1999 e nel 2002. Restaurata e ritelata, è presentata in cornice in stile.

Condizione prodotto:
Prodotto in buone condizioni, presenta piccoli segni di usura.

Dimensioni cornice (cm):
Altezza: 95
Larghezza: 120
Profondità: 6

Dimensioni opera (cm):
Altezza: 77
Larghezza: 101

Informazioni aggiuntive

Artista: Francesco Rustici (1585-1626)

Epoca: XVII Secolo - dal 1601 al 1700

Nel XVII secolo l'arte è fortemente condizionata dal problema religioso: la Chiesa è ancora uno dei massimi committenti delle opere d'arte e le usa per affascinare e suggestionare i fedeli, esaltando la salvezza, raggiungibile solo con la fedeltà alla Chiesa. L'arte del XVII secolo è quindi uno strumento di educazione, prodotta per essere goduta e capita da molti. Così, alle scene che affrontano la rappresentazione di una realtà immaginaria, si accompagna l'analisi dei dettagli e la grande nitidezza dell'ambiente, in modo da proporre come reale ogni finzione e con l'intento di coinvolgere emotivamente l'osservatore, facendogli vivere in modo soggettivo una realtà infinita e grandiosa, riflette anche il desiderio dell'artista di esprimersi con libertà: egli infatti non si piega a schemi precostituiti, non usa forme rigide, contenute, organizzate in rigorose simmetrie compositive, ma forme libere, aperte e articolate. L'arte del 1600 è quindi una rappresentazione, il cui scopo è quello di impressionare, commuovere, persuadere; essa è il prodotto dell'immaginazione e il suo fine è di persuadere che qualcosa di non reale può diventare reale. Questo fenomeno artistico così complesso, viene definito tradizionalmente Barocco, e la sua nascita si colloca a Roma tra il terzo e il quarto decennio del XVII secolo, ove è rappresentato in modo eminente dall'opera di Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini e Pietro da Cortona, anche se lo snodo fondamentale è costituito dall'opera di Caravaggio. Il movimento si propaga poi in tutta l'Italia e l'Europa (ricordiamo in particolare Rembrandt, Rubens, Velazquez), nel mondo delle arti, della letteratura, della musica, e in numerosi altri ambiti, fino alla metà del XVIII secolo.
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Soggetto: Figure di Santi

Tecnica artistica: Pittura

La pittura è l'arte che consiste nell'applicare dei pigmenti a un supporto come la carta, la tela, la seta, la ceramica, il legno, il vetro o un muro. Essendo i pigmenti essenzialmente solidi, è necessario utilizzare un legante, che li porti a uno stadio liquido, più fluido o più denso, e un collante, che permetta l'adesione duratura al supporto. Chi dipinge è detto pittore o pittrice. Il risultato è un'immagine che, a seconda delle intenzioni dell'autore, esprime la sua percezione del mondo o una libera associazione di forme o un qualsiasi altro significato, a seconda della sua creatività, del suo gusto estetico e di quello della società di cui fa parte.

Specifica tecnica: Olio su Tela

La pittura a olio è una tecnica pittorica che utilizza pigmenti in polvere mescolati con basi inerti e oli.
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