Dipinto con Paesaggio di Raffaele De Grada

Campo di Sopra Cortina d'Ampezzo

Codice: ARARNO0183629

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Dipinto con Paesaggio di Raffaele De Grada - Campo di Sopra Cortina d'Ampezzo

Caratteristiche

Campo di Sopra Cortina d'Ampezzo

Artista:  Raffaele De Grada (1885-1957)

Titolo opera:  Campo di Sopra, Cortina d'Ampezzo

Epoca:  XX Secolo - dal 1901 al 2000

Soggetto:  Paesaggio

Origine:  Italia

Tecnica artistica:  Pittura

Specifica tecnica:  Olio su Tela

Descrizione : Campo di Sopra, Cortina d'Ampezzo

Olio su tela. Firmato in basso a destra. Al retro sul telaio il titolo. All'origine della pittura di Raffaele De Grada, che amante della natura, fu soprattutto un paesaggista, si può ritrovare la lezione di Cézanne, soprattutto nella ricostruzione del paesaggio “moderna, quasi geometrica, ma sempre legata alla natura e allo stato d'animo”. Dopo gli anni Venti la sua pittura si avviò verso la ricerca di colori essenziali e decisi, che connotano le sue opere, rigorose nei contenuti, di atmosfere più malinconiche e crepuscolari. L'opera è presentata in cornice.

Condizione prodotto:
Prodotto in buone condizioni, presenta piccoli segni di usura. Cerchiamo di presentare lo stato reale nel modo più completo possibile con le foto. Qualora alcuni particolari non risultassero chiari dalle foto, fa fede quanto riportato nella descrizione.

Dimensioni cornice (cm):
Altezza: 78
Larghezza: 68
Profondità: 7

Dimensioni opera (cm):
Altezza: 60
Larghezza: 50

Informazioni aggiuntive

Artista: Raffaele De Grada (1885-1957)

Raffaele De Grada nacque nel 1885 a Milano da padre decoratore di carattere tiepolesco, emigrò in Argentina nel 1890, poi in Svizzera (1899) a Zurigo dove quattordicenne, cominciò a dipingere i suoi primi paesaggi. Nel 1903 si iscrisse all'Accademia di Dresda, trasferendosi dopo due anni a Karlsruhe, dove restò sino al 1908, prendendo come suo primo riferimento artistico il naturalismo tedesco. Lo studio degli impressionisti francesi e la conoscenza di Cézanne, influenzarono in modo fondamentale la sua pittura. Nel 1919 abbandonò definitivamente la Svizzera per San Gimignano, dove nel 1915 aveva sposato Magda Ceccarelli. In Italia i suoi interessi principali si focalizzarono intorno allo studio della natura, della luce e del colore e De Grada iniziò nuove ricerche che, sulla base della lezione di Cézanne e della conoscenza dei primitivi toscani, lo portarono a una ricostruzione del paesaggio “moderna, quasi geometrica, ma sempre legata alla natura e allo stato d'animo”. Nel 1922 si trasferì a Firenze, partecipando tra il 1920 e il 1930 all'intensa vita culturale e venendo a contatto con numerosi letterati e artisti. La sua pittura venne notata dalla Sarfatti, da Sironi e da Carrà, con i quali strinse amicizia. A seguito della nascita a Milano nel 1922 del gruppo "Novecento”, De Grada fu incaricato di organizzare la partecipazione degli artisti toscani alla prima mostra di tale gruppo che si tenne alla Permanente nella primavera del 1926. Da questo momento in poi partecipò a tutte le mostre di “Novecento” in Italia e all'estero, anche se non si può parlare di una sua vera e propria adesione al movimento dal quale, pur condividendo le idee di costruzione e il ritorno alla primitiva purezza, si differenziava, come afferma Guttuso, per “la sua purezza, per il suo sentimento della natura, per la sua onestà nel guardare, nel capire, nel trasporre. Senza sovrapporsi alla natura, senza preconcetti linguistici”. Nel 1928 la Biennale di Venezia ospitò per la prima volta una sua personale e nel 1930, dopo alcune mostre fortunate decise di stabilirsi a Milano. Ottenne la cattedra di disegno e figura all'Istituto superiore d'arte di Monza, dove ebbe come colleghi Arturo Martini, Marino Marini, Pio Semeghini, Achille Funi; ma, a causa del suo rifiuto di prendere la tessera del partito fascista, fu costretto a lasciare l'insegnamento allo scoppio del conflitto. Attraverso il figlio Raffaele, che si dedicava alla critica d'arte, il suo studio iniziò ad essere frequentato dagli artisti più giovani, come Guttuso, Birolli, Manzù; negli ultimi anni della sua vita divise il suo soggiorno tra Milano e la Toscana da lui tanto amata.

Epoca: XX Secolo - dal 1901 al 2000

IL XX secolo è caratterizzato dal prevalere della borghesia sulla classe operaia e dalla scoperta che la vita continua ad essere una lotta per la sopravvivenza e per migliorarne la qualità. Il progresso tecnologico, anziché favorire tale sviluppo, diventa strumento di meccanizzazione e di inaridimento dell'uomo, che ha bisogno di cercare un “supplemento d'anima” e nuove forme per esprimerlo. Nascono pertanto tutta una serie di correnti artistiche che realizzano opere esprimendo l'interiorità dell'uomo, che evocano dall'intimo la realtà piuttosto che rappresentarla, e la raffigurano utilizzando, in libertà, le forme e i colori. Si hanno perciò, il Decadentismo con l'Art Nouveau, il Fauvismo di Matisse e Braque, il Cubismo di Picasso, poi ancora l'Espressionismo con Munch, l'Astrattismo di Kandinskij e la pittura Metafisica di Carrà e De Chirico. Numerose sono le correnti e i gruppi di artisti e intellettuali che utilizzano l'Arte come un Manifesto del loro pensiero, spesso anche con una connotazione politica.
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Soggetto: Paesaggio

Tecnica artistica: Pittura

La pittura è l'arte che consiste nell'applicare dei pigmenti a un supporto come la carta, la tela, la seta, la ceramica, il legno, il vetro o un muro. Essendo i pigmenti essenzialmente solidi, è necessario utilizzare un legante, che li porti a uno stadio liquido, più fluido o più denso, e un collante, che permetta l'adesione duratura al supporto. Chi dipinge è detto pittore o pittrice. Il risultato è un'immagine che, a seconda delle intenzioni dell'autore, esprime la sua percezione del mondo o una libera associazione di forme o un qualsiasi altro significato, a seconda della sua creatività, del suo gusto estetico e di quello della società di cui fa parte.

Specifica tecnica: Olio su Tela

La pittura a olio è una tecnica pittorica che utilizza pigmenti in polvere mescolati con basi inerti e oli.
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